In un periodo in cui la gestione dei dati sanitari avrebbe dovuto mostrare la sua forza, abbiamo invece assistito a un sistema debole e carente, colmo di dati che non parlano tra di loro, che non consentono analisi epidemiologiche chiare e non aiutano nemmeno con la gestione del paziente: il Fascicolo Sanitario Elettronico funge da mero contenitore virtuale di documenti sanitari e la Cartella Clinica Elettronica è ancora una chimera.
Una gestione dei dati efficace potrebbe consentire di realizzare una medicina davvero personalizzata, tracciare la storia longitudinale del paziente, svolgere studi epidemiologici a livello locale e nazionale che possono impattare sulla prevenzione e le cure.
Quali sono gli ostacoli che non permettono questa evoluzione del sistema dei dati sanitari?
Interoperabilità dei sistemi, questioni di privacy e GDPR, sistemi nuovi che non dialogano con quelli vecchi, vendor lock-in, sono solo alcuni dei nodi da sciogliere. Ma forse la soluzione è più facile di quello che ci immaginiamo.
Ne parliamo con:
- Fabrizio Massimo Ferrara
Coordinatore scientifico del Laboratorio sui sistemi informativi sanitari di ALTEMS, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - Enrica Massella Ducci Teri
Responsabile Servizio Gestione Ecosistemi, Area Trasformazione Digitale – AGID - Mauro Grigioni
Responsabile Centro Nazionale Tecnologie Innovative in Sanità Pubblica, Istituto Superiore di Sanità
Modera:
- Rossella Iannone
Managing Editor presso SEEd Medical Publishers