Il sistema sanitario finlandese si basa su un modello di accesso universale, che assicura che tutti i cittadini abbiano accesso ai servizi sanitari essenziali. La Finlandia, in linea con gli standard dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, destina il 9,6% del suo PIL alla spesa sanitaria, restando in linea con la media del 9,2% degli altri Paesi OCSE.
Nonostante questo livello di finanziamento pubblico del sistema sanitario, è cruciale sottolineare che i cittadini finlandesi si confrontano con spese dirette notevolmente superiori rispetto ai loro omologhi europei, raggiungendo approssimativamente il 21%.
Le sfide più attuali per il Paese nordico sono: il finanziamento della sanità, le questioni etiche e legali e l’introduzione di un’assistenza focalizzata sul paziente
Approfondendo la tematica con TrendSanità, Kristiina Patja, professoressa presso l’Università di Helsinki e primario dell’Ospedale Universitario di Helsinki (HUS), spiega: «La Finlandia gestisce un sistema sanitario finanziato con fondi pubblici. La città di Helsinki è un unico fornitore dei ventuno distretti presenti sul Paese. Le ventuno contee sono responsabili dei servizi sociali e sanitari, tra cui: assistenza sanitaria primaria e speciale, cure dentistiche, assistenza sociale, servizi per bambini, giovani e famiglie, servizi per le persone in età lavorativa, servizi per la salute mentale e l’abuso di sostanze, servizi per le disabilità, assistenza agli studenti per la scuola dell’obbligo, operazioni di soccorso e servizi medici di emergenza preospedalieri».
«I servizi di assistenza sanitaria primaria sono il pilastro del sistema sanitario finlandese e comprendono la prevenzione, la promozione della salute, il trattamento delle malattie comuni e la gestione delle condizioni croniche, nonché i servizi sociali e mentali integrati. L’assistenza primaria è fornita tipicamente attraverso i centri di assistenza sanitaria, che sono accessibili a tutti i residenti». In merito al settore privato, che ha preso piede nel Paese circa quarant’anni fa, la professoressa dichiara: «Il settore privato è finanziato sia direttamente che indirettamente con fondi pubblici ed è possibile accedervi tramite servizi di medicina del lavoro finanziati dal datore di lavoro e dal dipendente, con denario proprio o con le assicurazioni, un sistema complesso da gestire».
Il successo della Finlandia
In linea con il suo impegno per l’accesso universale e la qualità dei servizi sanitari, la Finlandia ha consolidato un sistema sanitario che è diventato un punto di riferimento internazionale per l’eccellenza e l’efficacia. Tuttavia, è fondamentale comprendere i meccanismi che lo rendono così efficace e le sfide che continua ad affrontare quotidianamente, come affermato da Kristiina Patja: «Una delle caratteristiche distintive del sistema sanitario finlandese è il suo impegno per l’accesso universale ai servizi sanitari essenziali. Questo significa che tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito, dallo stato occupazionale o dalle condizioni di salute preesistenti, hanno diritto a ricevere cure di alta qualità. La Finlandia è riconosciuta a livello mondiale per la qualità dei suoi servizi sanitari, con risultati impressionanti come la mortalità materna e neonatale tra le più basse al mondo e tassi di vaccinazione elevati. Questo successo è il risultato di un impegno costante per garantire che standard di qualità e linee guida siano rispettati in ogni fase della cura. Inoltre, l’uso avanzato della tecnologia, come le cartelle cliniche elettroniche e i sistemi di prescrizione digitale, hanno contribuito a migliorare l’efficienza e la sicurezza dell’assistenza sanitaria».
Il servizio sanitario finlandese è noto per la sua lunga storia in promozione della salute, garantendo un elevato standard sanitario a livello europeo. La docente a tal proposito afferma: «La Finlandia dà priorità alle iniziative di sanità pubblica volte a promuovere la salute e prevenire le malattie. Queste iniziative includono campagne di educazione sanitaria e iniziative per affrontare fattori legati allo stile di vita come il fumo, la dieta e l’attività fisica. Concentrandosi sulla prevenzione, la Finlandia mira a ridurre il peso delle malattie e a migliorare i risultati in termini di salute della popolazione. Tuttavia, le differenze nella mortalità e nella morbilità tra i gruppi sociali sono rimaste ampie e tali iniziative sono andate man mano scomparendo, e i finanziamenti sono diminuiti drasticamente nel corso dei decenni».
Dalla gestione del paziente cronico al finanziamento multicanale
Nel panorama finlandese è di vitale importanza discutere delle sfide che il Paese si ritrova ad affrontare. Certamente il sistema di finanziamento ha delle falle, come ci spiega Patja: «A mio parere il finanziamento multicanale del sistema sanitario ha comportato l’offerta di una vasta gamma di servizi ad una parte della popolazione, ma a fronte di questo molte altre persone faticano ad ottenere servizi di base».
Continuando con l’analisi di alcune criticità la professoressa dichiara: «Attualmente l’assistenza sanitaria finlandese è in fase di riforma a causa di problemi comuni a tutti i sistemi sanitari. Il finanziamento dell’assistenza sanitaria è una sfida continua, in particolare perché i costi sanitari aumentano a causa di molteplici fattori quali le nuove tecnologie, l’invecchiamento della popolazione e la crescente domanda di servizi. Bilanciare la spesa sanitaria con altre priorità concorrenti nel bilancio nazionale è una sfida costante per i politici».
«Nella sanità pubblica possono esserci tempi di attesa lunghi per procedure non urgenti e visite specialistiche, soprattutto in alcune regioni o per servizi specifici, ma nella sanità privata non ci sono tempi di attesa. Esiste quindi un problema di mercato che soddisfa i bisogni e i servizi a livello di popolazione e regionale, portando a discrepanze nell’accesso, e nella qualità dell’assistenza, tra le aree urbane e rurali e per gruppi d’età. Questo sfasamento del sistema sanitario ha portato a carenze di operatori sanitari, in particolare nel sistema pubblico, nelle zone rurali e in alcune scuole di specializzazione. Ciò ha purtroppo anche aggravato le disuguaglianze basate su fattori socioeconomici, etnia e altri determinanti sociali della salute» aggiunge Patja.
Un’altra grande sfida che la docente e primario ospedaliero ci tiene a presentare è quella dell’invecchiamento della popolazione finlandese, con il 22% della popolazione over65: «La Finlandia affronta questo cambiamento demografico che mette sotto pressione le risorse e i budget sanitari, in particolare nella fornitura di assistenza a lungo termine e nella gestione delle malattie croniche. La prevalenza di malattie come il diabete, le malattie cardiovascolari e fattori di rischio come l’obesità sono in aumento. La gestione efficace di queste condizioni richiede strategie di assistenza a lungo termine e misure preventive efficaci. Ci sono state anche alcune lacune nei servizi di salute mentale, in particolare in termini di accessibilità e disponibilità di cure specializzate, servizi che non stanno reagendo adeguatamente agli alti tassi di depressione registrati nel Paese, anche a fronte di alcuni buoni progressi, come il calo dei tassi di suicidio. Pertanto, per concludere il nostro ragionamento, le principali sfide attuali includono le sfide strutturali, la garanzia di un’equa distribuzione delle risorse, la gestione della complessa interazione dei fattori sociali della salute e l’implementazione di una tecnologia che non discrimini le persone nell’accesso all’assistenza sanitaria».
Lo sguardo sull’Europa
«Stanno aumentando le discrepanze nell’accesso e nella qualità dell’assistenza, tra le aree urbane e rurali e per gruppi d’età»
La Finlandia è un esempio significativo nel panorama europeo, con un servizio sanitario ad accesso universale e alta qualità dei servizi offerti, ma, come abbiamo visto, non sono poche le questioni da migliorare e le scelte da implementare. Infatti, analizzando in maniera prospettica le sfide per il futuro, Patja sottolinea: «La Finlandia ha le stesse sfide di tutti i Paesi dell’OCSE, più una serie di sfide peculiari legate alla sua geografia. Problemi di fondo come l’accesso e l’accessibilità economica, la qualità, il personale sanitario, l’aumento dei costi sanitari, l’implementazione e la sicurezza delle tecnologie dell’informazione sanitaria, la governance e il finanziamento della sanità, le questioni etiche e legali e l’introduzione di un’assistenza focalizzata sul paziente. Questioni di salute della popolazione come la gestione delle malattie croniche, l’invecchiamento della popolazione, le disuguaglianze sanitarie, i servizi di salute mentale. Tematiche a livello di società, come le minacce alla salute globale e la preparazione alle sfide per la salute pubblica e gli investimenti nell’innovazione e nella ricerca sanitaria». Temi caldissimi in vista dell’elezione della nuova governance Europea che ci accompagnerà per i prossimi cinque anni.
«A livello europeo, sarebbe importante creare condizioni di concorrenza e sviluppo uniformi per i sistemi sanitari, in modo che siano sicuri, efficaci e sistemicamente in grado di rinnovarsi. In particolare, sarebbe importante considerare a livello comunitario la salute dei cittadini e le possibilità di scelte più lungimiranti, come l’integrazione delle normative relative all’alimentazione, agli stupefacenti e al tabacco e l’armonizzazione della tassazione basata sulla salute. Infine, altri due temi che richiedono la collaborazione internazionale sono, a mio avviso, l’implementazione di un’estesa sostenibilità anche nei sistemi sanitari e le questioni ambientali che impattano sulla salute» chiosa Kristiina Patja.