Home delivery dei farmaci su prescrizione: un valore per le persone anziane e fragili

Un servizio nato in un periodo di emergenza si sta dimostrando una risorsa per la comunità, grazie ai risvolti positivi per i medici e per il SSN, ma soprattutto per i benefici e la tutela dei pazienti. In questo scenario, il servizio di home delivery dei farmaci su prescrizione potrebbe trasformarsi da risposta alla situazione contingente ad un servizio stabile e continuativo.

La consegna dei farmaci a domicilio è salita agli onori della cronaca in tempo di pandemia, quando nelle prime fasi dell’emergenza sanitaria molte persone fragili, anziane o in isolamento domiciliare perché positive all’infezione da Covid-19, non avevano la possibilità di recarsi fisicamente in farmacia o in ospedale per ritirare i medicinali in distribuzione diretta.

Come far arrivare quindi i farmaci a tutti, soprattutto ai pazienti più fragili?

Diverse aziende farmaceutiche stanno supportando servizi di consegna a domicilio, in particolare per i farmaci che normalmente sono distribuiti dalle farmacie ospedaliere o dalle ASL. Anche molte farmacie del canale retail si sono attivate: FederFarma ha ad esempio stretto una collaborazione con la Croce Rossa Italiana per riuscire a consegnare al domicilio dei pazienti i farmaci che normalmente si acquistano in farmacia.

Il servizio di consegna a domicilio, in generale, si è dimostrato prezioso per sostenere il Servizio Sanitario Nazionale, aiutando i pazienti ma anche gli stessi medici specialisti che, soprattutto nelle fasi più acute della pandemia, avevano la necessità di assicurare che i pazienti continuassero a seguire i propri trattamenti senza interruzioni o ritardi a causa dell’impossibilità di recarsi presso le strutture ospedaliere. Si tratta peraltro di un servizio molto delicato e complesso, per il quale non possono essere incaricati normali corrieri, ma è necessario l’intervento di servizi di delivery qualificati per il trasporto di medicinali, soprattutto quando occorre mantenere la catena del freddo o altre peculiarità del prodotto.

Il servizio di consegna a domicilio si dimostra prezioso per sostenere il SSN

Farmacia ospedaliera e canale retail

Se il servizio di home delivery promosso da FederFarma riguarda i farmaci dispensati dalle farmacie al pubblico, quello attivato da diverse case farmaceutiche (con la collaborazione di ASL e ospedali) per raggiungere i pazienti a domicilio riguarda quei farmaci che si possono ritirare in distribuzione diretta (in farmacia ospedaliera o di ASL), legati a piani terapeutici.

Tale servizio ha ancora più valore per i pazienti, se si considera che il numero di farmacie ospedaliere (o di ASL) è molto inferiore rispetto a quelle retail, più presenti sul territorio.

Ovviamente, quando si parla di home delivery, non ci riferiamo al servizio di e-commerce dei farmaci che riguarda invece l’acquisto di medicinali da banco (OTC) e/o senza obbligo di prescrizione (SOP), nelle varie piattaforme commerciali online.

Un servizio per i più fragili

L’home delivery ha rappresentato e continua a rappresentare un servizio importante per tutti quei pazienti anziani o che soffrono di patologie croniche, invalidanti e spesso caratterizzate da numerose comorbidità.

Alcune di queste persone vivono da sole, oppure con un coniuge non sempre autosufficiente. Chi ha il supporto di un caregiver, ne ha bisogno in modo quasi continuativo e quest’ultimo può quindi non avere la possibilità di recarsi in farmacia o in ospedale. Gli scenari sono molteplici, diversi e mutevoli nel tempo. Come la telemedicina permette di assistere le persone senza che si debbano recare in ospedale o ASL, anche un atto semplice come la consegna a casa dei farmaci può far la differenza per chi non può spostarsi.

Uno degli aspetti più importanti è quello legato all’aderenza terapeutica: se il paziente non ha la possibilità di ritirare i farmaci ciò potrebbe compromettere il corretto piano di cura e avere un effetto negativo sul decorso della patologia. A maggior ragione se parliamo di patologie croniche, per le quali il trattamento continuativo è necessario per evitare il peggioramento delle condizioni cliniche o l’insorgere di complicanze. Il tema è di particolare importanza se consideriamo l’eterogeneità territoriale del nostro Paese, sia in termini di caratteristiche geografiche, sia di modelli organizzativi e distributivi regionali.

Per questo è importante che il servizio di consegna dei farmaci a domicilio sia il più possibile personalizzato secondo le esigenze del paziente e le caratteristiche del territorio.

Questo servizio può avere un effetto positivo anche sull’aderenza terapeutica

Quali farmaci si possono consegnare a casa?

Non esiste una categoria specifica, qualsiasi farmaco può essere consegnato a domicilio e in questi mesi sono stati consegnati molti medicinali, in particolare per il trattamento delle malattie croniche.

I servizi di home delivery supportati dalle aziende farmaceutiche vengono realizzati non direttamente dall’azienda, ma da corrieri specializzati per il trasporto di farmaci e riconosciuti dal SSN, a garanzia del corretto trasporto e del rispetto della privacy, o da provider di PSP (programmi di supporto al paziente). Il servizio viene attivato dal Medico specialista del Centro di Cura, in accordo con la farmacia ospedaliera presso la quale il paziente si reca per ritirare il farmaco. In questo modo, il medico specialista può identificare i pazienti che hanno maggiori necessità e attivare il servizio personalizzato.

L’esperienza durante la pandemia

La maggior parte delle persone che hanno richiesto il servizio di consegna a domicilio sono soprattutto over 65, ma ne hanno usufruito anche pazienti in isolamento domiciliare (soprattutto per il canale retail) perché positivi alla Covid-19 e che non disponevano di un caregiver o un parente a cui rivolgersi per il ritiro dei propri farmaci.

Le consegne effettuate durante la pandemia sono state numerose anche se il servizio, iniziato da poco, deve ancora decollare e diventare più strutturato, soprattutto nell’ambito della distribuzione diretta. FederFarma e CRI non sospenderanno il servizio e nemmeno molte case farmaceutiche che si stanno adoperando per far arrivare a casa dei pazienti i farmaci ospedalieri.

 

Un servizio nato in un periodo di emergenza si sta rivelando una risorsa per la comunità, grazie ai risvolti positivi per i medici e per il sistema sanitario, ma soprattutto per i benefici e la tutela della sicurezza dei pazienti. Questo apre uno scenario futuro in cui il servizio di Home Delivery dei farmaci su prescrizione potrebbe trasformarsi da risposta alla situazione contingente ad un servizio stabile e continuativo.

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Angelica Giambelluca
Giornalista professionista in ambito medico