La lettura inclusiva è partecipazione

Sin dal 2016 la Fondazione Paideia è impegnata sul fronte della lettura inclusiva, con attività e progetti dedicati, per garantire l'accesso alle storie da parte di tutti i bambini

Prosegue con questo approfondimento la collaborazione con il Cultural Welfare Center (CCW) sulla base di un progetto comune di diffusione della conoscenza sul valore delle arti e della cultura per il benessere e la salute

“Il libro è un canale, uno strumento, un facilitatore. Ma in realtà è tutto quello che succede attorno che può generare l’incanto della lettura”. Parola di Anna Peiretti e Cecilia Rubertelli, che dal 2016, dal progetto Libri per tutti alla Biblioteca per l’inclusione, fino a Con Testi, hanno favorito e promosso lo sviluppo delle attività della Fondazione Paideia dedicate alla lettura inclusiva.

Quanto a ciò che c’è intorno: innanzitutto 850 famiglie seguite dalla Fondazione nei diversi progetti, che vanno dalla riabilitazione alla ricerca ai momenti di svago, all’insegna dell’inclusione. Con il progetto Libri per tutti, Fondazione Paideia si è impegnata nella costruzione di una cultura dell’inclusione.

“Noi siamo partite – spiega Anna Peiretti, responsabile del progetto Libri per tutti – dall’oggetto-libro. Nel 2016 tutte le nostre forze erano sul creare libri con caratteristiche particolari, perché ci eravamo resi conto che non tutti i libri per bambini erano adatti e accessibili a tutti. Lo sforzo è stato trovare nella scrittura in simboli, attraverso il progetto regionale Libri per tutti, una via significativa che permettesse a tutti i bambini di condividere testi e storie. In questo senso la Comunicazione Aumentativa e Alternativa è stato uno strumento molto prezioso, straordinariamente efficace. Poi forse siamo andati un po’ oltre, soprattutto dopo il Covid: abbiamo cominciato a lavorare sul contesto di lettura inclusiva. Alla fine è nel momento della lettura condivisa, come accade nei laboratori, che ti rendi conto della potenza dell’inclusione data dai libri. Accade che tutti partecipano, trovano un modo”.

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa e i Libri per tutti

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) è un insieme di strategie che facilitano e potenziano la comunicazione, favorendo anche l’accesso alla lettoscrittura. La CAA tenta di compensare disabilità comunicative temporanee o permanenti, limitazioni nelle attività e restrizioni alla partecipazione di persone con bisogni comunicativi complessi. Attraverso la CAA l’intento non è quello di sostituire ciò che il bambino è già in grado di fare, ma quello di aumentare le sue opportunità di partecipazione anche mediante modalità differenti dalla tradizionale lingua parlata come immagini, simboli, gesti, segni, dispositivi con uscita vocale.

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa è un sistema flessibile che usa tutte le competenze comunicative della persona per potenziare le possibilità di accesso alla comunicazione di quanti incontrano difficoltà

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa è un sistema flessibile che utilizza tutte le competenze comunicative della persona (vocalizzazioni o linguaggio verbale, gesti, segni e comunicazione con ausili e tecnologia avanzata) per potenziare le possibilità di accesso alla comunicazione di quanti incontrano difficoltà. Ne beneficiano non solo bambini e ragazzi con disabilità e bisogni comunicativi complessi, ma anche persone straniere al primo approccio con la lingua locale e soggetti con fragilità di comunicazione di tutte le età.

La CAA può essere un grande supporto perché è un modo di scoprire nuovi metodi per concepire i libri. Questa basa, infatti, la sua comunicazione su simboli e codici visivi (le illustrazioni): sentieri accessibili per raggiungere storie e significati anche per i lettori più fragili.

“Grazie alla progettazione e alla promozione di libri in simboli della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) sono favoriti l’accesso alla lettura a tutti i bambini e la costruzione di una cultura dell’inclusione”, afferma Peiretti. “Sulla base di questa consapevolezza, nel 2016 è nato il primo progetto volto a promuovere i libri in simboli della CAA, insieme a strumenti e modi di lettura in un contesto inclusivo: Libri per tutti. Si è formata una rete sull’intero territorio piemontese tra le biblioteche, i Servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL e altri enti per la diffusione e promozione dei libri modificati in CAA al fine di garantire alle persone con disturbi della comunicazione accesso autonomo a testi di lettura. Il progetto riceve annualmente un contributo della Regione Piemonte. La nostra Fondazione ha assunto il ruolo di promozione e coordinamento dell’intera rete e della Bottega Editoriale, un “laboratorio” dove un team di professionalità diverse lavora alla selezione, traduzione e validazione dei libri in simboli”.

Oggi in tutto il Piemonte sono attivi 78 scaffali di Libri per tutti: si trovano in biblioteche, musei, scuole, ma anche Aziende Sanitarie (la mappa). “Complessivamente, oggi, sono gratuitamente in distribuzione nelle sedi della rete 2.800 libri (il catalogo dei libri, tradotti ed editati dalla nostra Bottega Editoriale è di 100 titoli) – dice Peiretti -. Nelle biblioteche civiche di Chieri, Chivasso, Cuneo, Settimo Torinese, Torino e del Sistema Bibliotecario della Val Susa sono stati avviati laboratori di lettura di libri in simboli per le scuole e sportelli informativi sulla CAA”.

Documentazione e ricerca

La Bottega Editoriale si riunisce una volta al mese, per incontri di tre ore cui partecipano anche logopediste e bibliotecari della rete. “Il lavoro di documentazione ha prodotto un archivio di 78 verbali di traduzione in simboli, materiale condiviso a supporto della formazione e dei traduttori – spiega la referente -. Tutta la rete ha accesso ai materiali di documentazione; per i bibliotecari, i docenti e i terapisti è materiale qualificante la professione”.

Nella primavera del 2022 è partito il progetto Telemaco, tuttora in corso, volto alla progettazione e realizzazione di un libro in simboli originale per target: studenti di scuola secondaria di II grado. “Collaboriamo inoltre con IUAV Venezia e Università degli Studi di Torino – aggiunge -. Nel febbraio di quest’anno è anche stato attivato un confronto sull’uso dei libri in simboli per la didattica per stranieri”.

La Biblioteca per l’inclusione

Nel 2018 è nata la Biblioteca per l’inclusione del Centro Paideia, un luogo aperto a tutta la città, in cui condividere testi e storie in modo adeguato all’identità di ciascuno, sviluppando strategie comunicative e linguaggi diversi e sperimentando nuove modalità di lettura, affinché sia favorita la partecipazione di tutti. “Obiettivo della Biblioteca Paideia è promuovere la cultura dell’inclusione e favorire l’accesso alla lettura e alle storie a tutti i bambini, superando i limiti legati alle difficoltà di ciascuno”, dice Peiretti. “Vogliamo che sia un luogo di relazione in cui ognuno viene accolto secondo le sue possibilità. Questo avviene grazie all’accessibilità dello spazio, strutturato con arredi pensati per andare incontro a diverse esigenze; alla presenza nel catalogo di libri accessibili diversificati per tipologia e temi; ai laboratori di lettura inclusivi e alla sperimentazione di modalità di partecipazione alla lettura innovative e basate sull’utilizzo di codici comunicativi diversi”.

Nella sezione dedicata ai bambini, oltre a bellissimi albi illustrati e alla narrativa per ragazzi, ci sono lo scaffale Libri per tutti con i libri in simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), silent book, libri con inserti tattili e sonori, audiolibri, libri ad alta leggibilità, storie tradotte nella lingua dei segni italiana (LIS) e tanto altro. È presente inoltre una selezione di libri multisensoriali a cura della Cattedra di Pedagogia Speciale dell’Università degli Studi di Torino. Per gli adulti, il catalogo include volumi legati ai temi della genitorialità e dell’ambito psicosociale, della disabilità e dell’inclusione, della tutela e del non profit.

Da ottobre 2020 la Biblioteca per l’inclusione è parte del circuito delle Biblioteche Civiche Torinesi e tutto il catalogo è disponibile online, suddiviso in percorsi tematici sui temi dell’infanzia e dell’inclusione.

“Con Testi”: promuovere la lettura inclusiva nella fascia 0-6 anni

L’idea alla base del progetto è che tutti i bambini da 0 a 6 anni, anche e soprattutto i più fragili, siano partecipi della cultura e abbiano accesso ai libri

A maggio, a Torino ha preso il via l’evoluzione più recente delle azioni di Paideia per la lettura inclusiva, il progetto culturale Con Testi, nato per promuovere la lettura come mediatore di inclusione a supporto dell’infanzia e della genitorialità. Il progetto è stato finanziato dal Cepell, nell’ambito di Leggere 0/6. “L’idea che sta alla base di Con Testi è che tutti i bambini di età compresa fra 0 e 6 anni, anche e soprattutto i bambini più fragili, siano partecipi della cultura e abbiano accesso ai libri”. Intorno a questo obiettivo si sono radunati molti soggetti della città: Asl Città di Torino con la Casa della salute dei bambini e dei ragazzi, CCW, Biblioteche Civiche Torinesi, Abbonamenti Musei, Sono stati attivati 12 scaffali di libri in simboli e altri libri inclusivi, avviati programmi di laboratori di lettura e eventi formativi, da qui a febbraio 2024.

“Portiamo libri e voci – le voci della lettura; ecco il bagaglio – conclude Peiretti -. I libri sono per noi motori di processi creativi negli spazi della crescita umana di tutti i bambini. Non ci basta dare ad ognuno il libro più adatto, vogliamo modificare i contesti. Vogliamo testimoniare la reale possibilità di creare intorno a un bambino un sistema integrato di cura per il quale i libri e le narrazioni fungono da occasioni di incontro e scambio: famiglia-scuola-biblioteche-centri riabilitativi della cura-musei. Con Testi: la lettura non riguarda solo i luoghi tradizionalmente deputati ad essa, come le biblioteche, ma contamina altri spazi, come i presidi sanitari, i consultori, i musei, anche le piazze e i parchi, le aree della città ancora lontane dall’accesso alla cultura. Con i libri, con le persone e con nuove esperienze, vogliamo creare un ecosistema in cui la promozione alla lettura agisce per la trasformazione di contesti per l’inclusione”.

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Adriana Riccomagno
Giornalista professionista in ambito sanitario