Marta C. González vince il Premio Lagrange 2024

Si tratta del massimo riconoscimento internazionale per la Scienza dei Sistemi complessi e dei Dati, istituito e finanziato da Fondazione CRT e coordinato da Fondazione ISI. González è stata premiata per le sue ricerche di impatto globale sulle politiche pubbliche e la vivibilità delle città, per creare comunità sempre più sostenibili

«Fin da bambina, sono sempre stata affascinata dalla scienza, ma anche dal suo impatto sociale. Ho studiato fisica, ma è quando ho incontrato la comunità di ricerca sui sistemi complessi che ho sentito che tutti i pezzi del puzzle stavano andando al loro posto. Ho capito che si trattava del gruppo giusto per guidarmi attraverso i miei interessi. Sono molto onorata di ricevere questo premio, che è molto prestigioso e si rivolge agli scienziati della complessità». Commenta così a TrendSanità Marta C. González, vincitrice del Premio Lagrange 2024.

Di origine venezuelana e statunitense d’adozione, González è docente in Pianificazione urbana e regionale e in Ingegneria civile e ambientale presso l’UC Berkeley.

Il suo lavoro si concentra soprattutto sulla mobilità delle persone su scala urbana come chiave per comprendere le interazioni fra gli individui e lo spazio costruito.

«Oggi la grande sfida nel nostro ambito è governare gli effetti del cambiamento climatico nelle città: credo che la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici siano alcune delle sfide che ci terranno impegnati nei prossimi anni».

La sostenibilità delle città

«Per la pianificazione urbana e dei trasporti è utile sapere dove si trovano le persone ad ogni ora del giorno, anche per gestire meglio le infrastrutture – premette -. Questo è sempre stato fatto selezionando un campione demograficamente rappresentativo e chiedendogli che tipo di spostamenti avrebbe effettuato quel giorno. Tuttavia, è difficile prevedere gli spostamenti di un’intera città con un campione che rappresenta appena l’1% degli abitanti». 

I dati provenienti dai telefoni cellulari hanno fatto fare un passo avanti aumentando di molto il numero di dati da analizzare. «Tuttavia, anche in questo caso non si tratta di dati completi, perché a volte non si usa il telefono, oppure non si hanno tutte le informazioni di contesto».

Ed è qui che viene in aiuto la fisica statistica per costruire modelli più accurati di come le persone si muovono e combinare fonti di dati diverse. «Quando ho iniziato, queste fonti si chiamavano “non tradizionali”, perché tutti utilizzavano le survey. Adesso sono molte le ricerche che si basano su questo tipo di informazioni», sorride González.

Marta C. González

«In questo momento storico abbiamo bisogno di nuovi modelli per rendere le città più vivibili e meno inquinate – ha ricordato l’esperta durante la cerimonia di premiazione -. Nell’ambito delle scienze sociali è evidente che la disponibilità di grandi quantità di dati ha notevolmente ampliato le possibilità di studiare la società e il comportamento umano attraverso il prisma delle analisi computazionali. Questo approccio è sempre più indispensabile, poiché la società si orienta verso i dati raccolti su grande scala come complemento ai metodi tradizionali della teoria economica. Inoltre, le agenzie di policy making stanno spostando sempre di più il loro interesse su studi che lavorano con grandi volumi di dati raccolti attraverso le tecnologie digitali. È proprio in questa area che la scienza dei dati può estrarre nuova conoscenza».

Il contesto del Premio

Il Premio Lagrange è il massimo riconoscimento internazionale per la Scienza dei Sistemi complessi e dei Dati, istituito e finanziato da Fondazione CRT e coordinato da Fondazione ISI.

Il premio sostiene attivamente progetti di ricerca e iniziative di eccellenza, oltre a rafforzare il ponte tra ricerca accademica e sistema delle imprese.

«Il Premio viene assegnato dal 2008 a scienziati di fama internazionale che si sono distinti per il contributo innovativo nel declinare ai più alti livelli i principi della scienza della complessità e della scienza dei dati. Negli anni, il Premio ha voluto darsi una regola che fosse anche uno stimolo ai giovani ricercatori, ponendo un limite di età (50 anni) per il premiato», si legge sul sito dell’iniziativa.

González premiata dal segretario generale di Fondazione CRT Annapaola Venezia e dal presidente di Fondazione ISI Alessandro Vespignani

Il Premio è inserito in un Progetto più ampio, che esiste dal 2003 e che ha supportato oltre 800 giovani ricercatori, per uno stanziamento complessivo superiore ai 44 milioni di euro: per Fondazione CRT si tratta del più grande investimento in un progetto a regìa propria in ambito scientifico.

«I premi sono importanti non solo per chi li riceve, ma per restituire un’idea di scienza moderna al pubblico – commenta a TrendSanità Alessandro Vespignani, presidente della Fondazione ISI -. Spesso quello che trasmettiamo alle persone è un’idea di scienza ottocentesca: con questo premio intendiamo parlare al pubblico e alla società di un pezzo di studi e di ricerche che magari non sempre si vede, ma che è presente e ha un forte impatto. In questo senso vorrei esprimere un grande apprezzamento per il supporto della Fondazione CRT perché è difficile trovare attori che siano in grado di trasformare una visione in realtà per quasi 20 anni».

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Michela Perrone
Giornalista pubblicista