Nuovi orizzonti nella rigenerazione dei nervi: il futuro della ricerca

Le lesioni dei nervi periferici (PNI – Peripheral Nerve Injuries) compromettono fortemente la qualità della vita personale e lavorativa dei pazienti. Le cause più frequenti dei danni nervosi periferici sono incidenti stradali, sportivi, domestici o sul lavoro e – non ultimi – anche interventi chirurgici.
Un problema molto diffuso che in Europa raggiunge un’incidenza di 300.000 casi all’anno, mentre alcune stime indicano in quasi 4 milioni i casi annuali nel 2017, in un’area che comprende USA, 5 paesi UE (Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito) e Giappone.  Tra i 5 paesi europei, l’Italia registra un triste primato, con oltre 400mila casi all’anno di PNI, seguita da Francia e Regno Unito rispettivamente con 290 mila e 270 mila casi.

La microchirurgia ricostruttiva ha fatto negli ultimi anni passi da gigante, e oggi è possibile intervenire in situazioni nelle quali fino pochi anni fa non vi era alcuna possibilità di cura (si pensi ad esempio ai reimpianti d’arto). Tuttavia, molto c’e ancora da fare in questo settore, poiché si conosce ancora poco dei complessi fenomeni neurobiologici che regolano la rigenerazione dei nervi.

Oggi la ricerca punta sullo studio di strategie terapeutiche per promuovere e migliorare la rigenerazione nervosa basate sui moderni principi dell’ingegneria tissutale, sperimentando – in stretta collaborazione con le équipe di microchirurgia – nuovi biomateriali per la produzione di dispositivi biomedici da usare nelle tecniche chirurgiche di riparazione. La speranza è garantire il ritorno alla normalità a pazienti colpiti da gravi politraumatismi.

In occasione della Giornata internazionale delle Ragazze e delle Donne nella Scienza, che ricorre l’11 febbraio, facciamo il punto sulle prospettive della ricerca con un team di ricerca tutto al femminile: il gruppo di Rigenerazione dei nervi del NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, Università di Torino che – tra gli altri progetti all’attivo – ha appena vinto 2 finanziamenti del Programma PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) con cui il Ministero della Ricerca sostiene la ricerca di base.

Ne parliamo con:

  • Stefania Raimondo
    Professoressa ordinaria di Anatomia umana, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino. Ricercatrice NICO
  • Giulia Ronchi
    Professoressa associata di Anatomia umana, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino. Ricercatrice NICO
  • Giovanna Gambarotta
    Professoressa associata di Anatomia comparata e Citologia, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino. Ricercatrice NICO

Conduce:

  • Rossella Iannone
    Direttrice responsabile TrendSanità

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