Prosegue con questo approfondimento la collaborazione con il Cultural Welfare Center (CCW) sulla base di un progetto comune di diffusione della conoscenza sul valore delle arti e della cultura per il benessere e la salute
È stata approvata il 5 giugno scorso dopo un lungo e approfondito dibattito la mozione, presentata dalla consigliera Tiziana Ciampolini (Torino Domani) con la Presidente della V Commissione, Lorenza Patriarca, volta a contrastare diseguaglianze crescenti e povertà educativa ed esperienziale con una politica torinese di welfare culturale che dia valore a una lunga storia di pratiche virtuose territoriali, mettendole a sistema.
“È stata una giornata importante, in cui insieme alla mozione intitolata Contro l’impoverimento culturale rilanciare la partecipazione dei cittadini con la creazione di una politica torinese di welfare culturale, ne è passata anche una analoga che sottolinea come la povertà alimentare si fronteggia con il welfare di prossimità”, spiega Ciampolini. “Si tratta di due facce della stessa medaglia, che traducono la centralità delle politiche di welfare per la lotta alle disuguaglianze e alla povertà: da oggi a Torino possono diventare oggetto di programmazione pubblica“.
I rapporti Istat descrivono un Paese diseguale anche sotto il profilo della partecipazione culturale
Dopo avere sottolineato come, nonostante l’articolo 9 della Costituzione reciti che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura”, i recenti rapporti Istat facciano emergere una ‘siccità culturale’ di un Paese diseguale anche sotto il profilo della partecipazione culturale, la consigliera ha illustrato la proposta che configura un impegno della città nel:
- censire e analizzare le sperimentazioni di welfare culturale in corso, attraverso il coinvolgimento delle istituzioni culturali, degli enti di ricerca e delle organizzazioni di Terzo Settore
- sviluppare un piano di indicatori necessari a raggiungere obiettivi di impatto nelle programmazioni di welfare culturale
- mettere a sistema le esperienze grazie all’attivazione di un tavolo interassessorile e intersettoriale
- realizzare un’alleanza cittadina del welfare culturale come strumento preparatorio alla costruzione di una vera e propria politica in materia
- definire in modo partecipato un Piano per la costruzione di un’agenda strategica cittadina del welfare culturale per indirizzare e implementare politiche integrate a Torino e nella città metropolitana, sviluppando sinergie con altre città italiane, ed esplorando le possibilità di finanziamento europeo annunciate dalla Commissione con il work plan 2023-2026.
Il capoluogo piemontese e più in generale il Nord Ovest si sono guadagnati il riconoscimento di laboratorio per quanto riguarda la nuova sensibilità che si è andata sviluppando sui temi che riguardano il rapporto fra cultura e salute.
Purchia: “La rete è fondamentale”
L’attenzione al welfare culturale è condivisa dall’assessora alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia.
Quale il valore dell’inserimento di un approccio come quello del welfare culturale nella programmazione cittadina?
Lo sviluppo della progettazione culturale nei quartieri unita alla ridefinizione e al contestuale incremento dei servizi, delle attività e delle strutture pubbliche di welfare culturale, rappresentano un’assoluta priorità per l’Amministrazione e per l’Assessorato alla Cultura.
La cultura del resto gioca un ruolo cruciale per la Città di Torino anche in merito all’attuazione delle politiche di inclusione, di rete, di relazioni sociali tra le persone nei quartieri. In questo senso la cultura è un fattore abilitante di altre politiche, per questa ragione la cultura è un asse fondamentale per la trasformazione dei territori cittadini. Basti pensare al lavoro che stiamo portando avanti sulle biblioteche comunali per trasformarle in autentici presidi del territorio, capaci di accogliere le istanze delle comunità di riferimento, o al progetto Circoscrizioni al centro nato per dare visibilità alla grande ricchezza culturale presente nei nostri quartieri.
Qual è il ruolo del welfare culturale a Torino?
Sin dagli anni ‘80 la Città di Torino è stata di fatto un laboratorio di welfare culturale
Nel corso degli anni il welfare culturale ha assunto un ruolo sempre più preminente nella programmazione cittadina. Sin dagli anni ‘80 la Città di Torino è stata di fatto un laboratorio in questo senso, basti pensare al ruolo degli educatori professionali nel garantire l’accesso alla cultura a tutti attraverso l’arte e i musei, l’educazione, il terzo settore; oppure all’impatto culturale di alcuni progetti come “Metti una sera a teatro” e l’“Abbonamento Musei Torino Piemonte”. Un cammino che la Città di Torino persegue con convinzione attraverso progetti come Nati per Leggere, La Cultura Dietro L’angolo, Cultura di base. Inoltre con il progetto Torino Futura, vogliamo promuovere ed ampliare le occasioni di dialogo e di formazione per i giovani attraverso un format comune alle grandi manifestazioni culturali cittadine quali Biennale Democrazia, Biennale Tecnologia, Festival Internazionale dell’Economia e il festival Todays. Il ruolo fondamentale del welfare culturale nello sviluppo della città è ben rappresentato dagli investimenti che porteranno alla realizzazione della nuova Biblioteca Civica Centrale, al recupero del Teatro Nuovo e della Cavallerizza Reale e al restauro del Borgo Medievale.
Quali sono le potenzialità e prospettive da questo punto di vista, anche alla luce della mozione che è stata approvata?
Senza alcun dubbio la mozione proposta dalla consigliera comunale Tiziana Ciampolini è un ottimo documento di indirizzo, che ha il fine di ampliare la partecipazione dei cittadini alle politiche culturali della Città di Torino e contestualmente di sistematizzare il welfare culturale cittadino. È nostra intenzione analizzare le sperimentazioni di welfare culturale attive sul territorio e utilizzare questa sorta di censimento per ampliare il più possibile l’accesso alla cultura per tutti. In questo caso, fare rete tra istituzioni pubbliche, fondazioni, realtà del terzo settore e organismi di rappresentanza è fondamentale in merito alla costruzione di un’efficace politica di partecipazione culturale.