Bastone di Asclepio o caduceo? Uno studio sui simboli della professione medica

Un’analisi condotta da Michele Augusto Riva e Luca Ravasio (Università di Milano Bicocca) racconta l’uso del Bastone di Asclepio e del caduceo nei loghi degli Ordini dei Medici: storia, significato e dati sull’Italia

L’identità e l’etica professionale passano anche dai simboli che le rappresentano. È quanto emerge da una ricerca condotta dal professor Michele Augusto Riva, docente di Storia della Medicina all’Università di Milano Bicocca, e da Luca Ravasio, cultore della stessa materia, pubblicata sulla rivista Internal and Emergency Medicine.

Spiega il professor Riva a TrendSanità: «L’idea nasce dal vedere come spesso, all’interno degli Ordini dei Medici, si faccia confusione tra i simboli che li rappresentano. In questo momento di crisi professionale, mancanza di vocazioni autentiche, dove prevale l’idea che tutti possono fare questo lavoro, ritengo che anche “mettere ordine” nei simboli sia un’azione significativa. Lo scorso anno avevamo scritto un articolo sul giuramento di Ippocrate, quest’anno l’analisi è stata sull’uso del bastone di Asclepio e di altri emblemi come simboli della professione».

L’identità e l’etica professionale passano anche dai simboli che le rappresentano

«Come si può vedere dalla nostra analisi – prosegue Riva – il caduceo, altro simbolo scelto da diversi Ordini provinciali, non è un simbolo proprio della classe medica. Viene utilizzato anche ad altri scopi. Abbiamo visto poi che diversi Ordini provinciali hanno scelto emblemi che richiamano a realtà locali. Ad esempio i medici di Bari utilizzano una moneta con raffigurata una divinità locale e quelli di Pisa la Torre».

«I Farmacisti utilizzano invece come simboli il pestello (ricorda lo strumento usato per la preparazione dei medicinali) o il caduceo. Ma probabilmente, dato che questo simbolo si lega anche al dio Ermes (anche protettore dei commerci), si può pensare alla professione come anche legata alla vendita di farmaci».

Simboli antichi, tra mito e storia

Vediamo dunque le origini di questo storico emblema. Come spesso capita quando si va alla ricerca della nascita di simboli, anche in questo caso le origini del Bastone di Asclepio potrebbero essere molto antiche. E nascere in culti legati alla guarigione diffusi nell’area del Mediterraneo in epoca antecedente alla Grecia Classica.

La raffigurazione è nota: un serpente attorcigliato attorno a un bastone, proprio di Asclepio (latino: Aesculapio), antico dio della guarigione della mitologia greco-romana.

Il Bastone di Asclepio raffigura un serpente attorcigliato attorno a un bastone, appartenente al dio greco-romano della guarigione

Spiega lo studio: “Il serpente simboleggia la capacità di rinnovamento e guarigione, mentre il bastone rappresenta le sfide che un medico deve affrontare nel suo percorso verso la cura delle malattie. Il serpente raffigurato in questo simbolo è spesso associato al cosiddetto sauro di Esculapio, scientificamente noto come Zamenis longissimus, una specie non velenosa, appartenente alla famiglia dei colubridi, diffusa in tutta Europa e storicamente presente intorno agli antichi templi dedicati alla guarigione”.

Durante il Medioevo cristiano l’uso di simboli di origine classica venne abbandonato, perché di origine pagana. Per il medico si preferirono altri emblemi, tra cui la fiasca dell’urina, a ricordare la pratica, diffusa al tempo, dell’osservazione delle urine per capire lo stato di salute del paziente e diagnosticare la malattia.

Con il passare del tempo e l’avvento del Rinascimento, l’Europa riscoprì i valori della cultura classica. Il Bastone di Asclepio riemerse come emblema medico prediletto.

Ma erano passati molti secoli, e la memoria del significato dei simboli tratti dalla mitologia classica si era affievolita. Il Bastone di Asclepio iniziò a essere confuso con un altro simbolo: il caduceo, un bastone utilizzato dal dio greco Hermes (Mercurio nella mitologia romana). Attorno al bastone sono raffigurati due serpenti intrecciati, e talvolta il caduceo è sormontato da ali.

L’uso del caduceo in ambito medico

“Il caduceo ebbe origine come simbolo assiro-babilonese, associato al dio Ningishzida, divinità della vegetazione e degli inferi – ricorda lo studio – Fu uno dei pochi elementi culturali tramandati dalle civiltà sumere e accadiche ai successivi culti greci e romani. Hermes, considerato l’araldo degli dei, dà il nome al simbolo: la parola “caduceo” deriva dal greco antico κηρύκειον (kērū́keion), bastone dell’araldo. Hermes era tradizionalmente considerato il protettore di araldi, viaggiatori, mercanti, ladri e oratori. Per questo motivo, il caduceo divenne un simbolo di commercio e negoziazione. Poiché il commercio richiede pace, il caduceo fu adottato anche come simbolo di neutralità in guerra”.

Nel tempo si creò confusione con il caduceo, bastone del dio Hermes, caratterizzato da due serpenti intrecciati e talvolta sormontato da ali

In ambito medico il caduceo fece la sua comparsa a metà Ottocento, quando l’editore londinese J.S.M. Churchill lo utilizzò per illustrare pubblicazioni nel 1844. Negli Stati Uniti venne introdotto dal colonnello John R. van Hof come distintivo per i medici militari, sottolineandone l’associazione con la neutralità in guerra: nel 1856 comparve sulle insegne degli assistenti ospedalieri dell’esercito americano e nel 1902 sugli ufficiali medici. Divenne anche l’emblema del Servizio Sanitario Pubblico statunitense e ispirò il nome della rivista medica militare francese Le Caducée nel 1901.

Per un certo periodo, persino l’American Medical Association adottò il caduceo, ma nel 1912 – dopo un lungo dibattito – scelse ufficialmente il Bastone di Asclepio, tuttora in uso.

Lo studio ricorda che, sebbene il caduceo sia diventato un simbolo riconoscibile di assistenza medica e immunità in battaglia, la maggior parte degli esperti ritiene più corretto e storicamente fondato utilizzare il Bastone di Asclepio per rappresentare la professione medica.

Le scelte degli Ordini provinciali italiani

L’indagine ha analizzato i 106 loghi degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) provinciali, evidenziando una netta prevalenza del Bastone di Asclepio come simbolo ufficiale (Figura 1). Questo emblema è presente nel 68% dei loghi, confermandosi come il riferimento più diffuso e riconosciuto.

Il 18% degli Ordini ha optato per simboli alternativi, spesso legati a figure storiche di spicco della medicina locale, a santi patroni o ad altri elementi distintivi della città di appartenenza.

Il restante 14% utilizza ancora il caduceo, nonostante le perplessità espresse dagli studiosi sulla sua pertinenza rispetto alla professione medica.

Figura 1. Simboli scelti per il logo dei 106 Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) provinciali [da Ravasio, Riva. Intern Emerg Med 2025]

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Alessandra Margreth
Giornalista professionista, esperta di temi salute e sanità