“Infermieri al cubo”: la professione tra complessità e innovazione

Al Congresso Fnopi 2025, il cubo di Rubik diventa un simbolo della sanità: risolvere la complessità richiede visione, competenze e un approccio sistemico

Si apre con l’Inno alla gioia il terzo congresso della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (Fnopi), un momento atteso dal 2018 per poter riunire nuovamente in presenza i professionisti della categoria. Il Palazzo dei Congressi di Rimini accoglie ben 5.000 infermieri, testimoniando la volontà di confronto e crescita della professione.

La giornata inaugurale è un mix di emozione e consapevolezza: il piacere di ritrovarsi si unisce alla riflessione sulla complessità della professione e sulle sue evoluzioni. Dopo la sfilata delle bandiere dei 102 ordini provinciali e i saluti istituzionali, arricchiti da un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli, delinea le parole chiave del congresso.

Le parole di Barbara Mangiacavalli

«Tre sono le parole chiave a partire dalle quali si svilupperanno i lavori: innovazione, sfide, soluzioni», dichiara Mangiacavalli. “Infermiere alla terza” è il titolo ufficiale del congresso: infermiere al cubo, quindi, come il cubo di Rubik che domina la scenografia dell’evento ed è simbolo della necessità di risolvere problemi complessi. «Noi infermieri siamo sempre stati quelli che i problemi li risolvono e non li creano», prosegue la presidente. «Risolviamo problemi ma sappiamo che per farlo bisogna mettere a sistema diverse competenze e storie, umane e professionali. Per risolvere veramente il cubo, non ci si può concentrare su un solo lato: è necessario pensare a tutti gli elementi che lo compongono».

L’immagine del cubo viene sviluppata ulteriormente, associando le sue sei facce a sei aspetti fondamentali:

  • i professionisti sanitari
  • i decisori politici
  • il mondo accademico
  • i vari setting assistenziali
  • il mondo del lavoro e il contratto unico per gli infermieri
  • il benessere e la qualità della vita di chi si occupa di salute.

«Avremo vinto la nostra sfida quando questi sei aspetti troveranno la giusta quadra; quando ognuna di queste sei facciate del cubo sarà risolta insieme alle altre. Perché in contesti così complessi non si vince mai da soli, o solo per se stessi».

Per risolvere veramente il cubo di Rubik, non ci si può concentrare su un solo lato: è necessario pensare a tutti gli elementi che lo compongono

La discussione non si limita ai confini nazionali. Il congresso affronta anche il panorama internazionale, con un riferimento al programma “Nursing Action” promosso da OMS/Europa, Commissione europea e Presidenza polacca dell’UE, volto a migliorare le condizioni di lavoro e trattenere gli infermieri nei rispettivi sistemi sanitari, e una sessione nella giornata di sabato con la presenza delle Federazioni europee delle professioni infermieristiche.

«L’Europa è un punto di riferimento importante – sottolinea Mangiacavalli a TrendSanità – Molte delle soluzioni che stiamo discutendo, con il nostro Governo e il nostro sistema Paese, in Europa esistono già e sono state adottate. Abbiamo sicuramente bisogno di trasferire le buone pratiche dall’Europa all’Italia ma possiamo anche noi dare un contributo importante: ad esempio la storia, la formazione e il ruolo degli infermieri pediatrici in Italia può rappresentare un modello per molti Paesi europei. Quindi andremo a suggellare questa sinergia perché nel panorama internazionale l’infermieristica italiana può essere un faro che illumina alcuni percorsi ma può anche arricchirsi e beneficiare di percorsi degli altri Paesi europei».

L’intervento del Ministro Orazio Schillaci

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci interviene sottolineando l’importanza della professione infermieristica in un sistema sanitario in trasformazione: «Ritengo appropriata l’immagine scelta per il vostro congresso: il cubo di Rubik rappresenta perfettamente la complessità del sistema salute. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli infermieri competenze avanzate per il supporto strategico del Servizio Sanitario Nazionale».

Il Ministro evidenzia la necessità di rafforzare la medicina territoriale per garantire un’integrazione efficace tra ospedale e territorio: «In una nazione longeva come l’Italia, con una popolazione sempre più anziana e affetta da patologie croniche, cresce la necessità di assistenza infermieristica. Il sistema sanitario deve evolversi per garantire cure appropriate anche al di fuori degli ospedali, che devono concentrarsi sulle emergenze e sulle patologie più complesse. In questo contesto, l’infermiere assume un ruolo centrale, fungendo da collegamento tra ospedale e territorio e lavorando in team multidisciplinari per garantire un’assistenza efficace e continuativa.».

L’attenzione si sposta poi sulla necessità di percorsi di carriera più attrattivi per gli infermieri: «È necessario consentire alle giovani leve di scegliere un percorso clinico oltre a quello organizzativo. Il Ministero è impegnato per l’attivazione delle lauree specialistiche in cure primarie, sanità pubblica, cure pediatriche e neonatali, cure intensive e emergenza».

Prescrizione infermieristica e LEA infermieristici

Un altro tema rilevante è quello della prescrizione infermieristica, affrontato anche dal Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato: «Oggi abbiamo bisogno di nuovi modelli organizzativi. La professionalizzazione dell’infermiere è fondamentale. Esiste un dialogo tra FNOPI e FNOMCEO per demandare all’infermiere la prescrizione dei presidi. Bisogna sburocratizzare l’iter e andare più incontro alle esigenze dei cittadini, dando un’importante delega professionale agli infermieri».

Da declinare in versione infermieristica anche i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), nella riflessione del vicepresidente FNOPI, Maurizio Zega: «Noi infermieri troviamo soluzioni. Ma senza flussi informativi adeguati, non possiamo misurare e tenere traccia dell’impatto del nostro lavoro. Il Ministero della Salute ha dichiarato che il 70% delle attività domiciliari ai pazienti oncologici è svolto dagli infermieri, ma non esiste un dato su quali prestazioni siano state erogate. Così come non esiste per tutte le altre prestazioni erogate in assistenza domiciliare. È tempo che ci siano i LEA infermieristici. Non è più possibile aspettare, perché tutto quello che non si misura non può essere migliorato».

Un congresso in pieno svolgimento

La prima giornata del congresso si chiude dopo una serie di interventi di grande rilievo. Si prospettano altre due giornate intense. Sottolinea la Presidente Mangiacavalli: «Di problemi e di soluzioni parleremo ampiamente in queste tre giornate congressuali, fino ad arrivare, sabato, alla presentazione ufficiale dell’aggiornamento del Codice deontologico del 2019, un altro strumento vivo, posto nelle nostre mani per fronteggiare la complessità di questi tempi».

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Rossella Iannone
Direttrice responsabile TrendSanità