Introduzione
In un contesto sanitario caratterizzato da un crescente bisogno di efficienza, appropriatezza e sostenibilità, l’efficacia e il profilo di sicurezza delle tecnologie utilizzate per la cura dei pazienti rappresenta una pietra miliare nel miglioramento della qualità delle prestazioni mediche, così come nella riduzione dei costi associati al percorso di presa in carico.
Tra queste innovazioni, i dispositivi che applicano una pressione negativa controllata (-125mmHg) per la gestione delle incisioni chirurgiche (come il sistema Prevena™ Incision Management System), si sono dimostrati efficaci nel ridurre le complicanze post-operatorie e nel favorire migliori esiti clinici, contribuendo a una gestione ottimale delle incisioni stesse garantendo sicurezza e soddisfazione del paziente nonché il successo dell’intervento [Cooper et al., 2023; Newman et al., 2019].
Le complicazioni del sito chirurgico possono impattare significativamente sui tempi di guarigione, sulla qualità di vita del paziente e sui costi sanitari complessivi, andando a rendere più complesso il percorso di gestione non solo per le strutture sanitarie, ma anche per pazienti e caregiver. Nei casi più gravi, le infezioni post-operatorie possono determinare un aumento delle giornate di degenza ospedaliera, la necessità di terapie antibiotiche prolungate e/o intensive, generando altresì alterazioni permanenti delle capacità funzionali della zona interessata [Howell et al, 2011; Cooper et al., 2023].
La protesi inversa di spalla rappresenta una procedura chirurgica avanzata utilizzata per trattare condizioni gravi e patologie debilitanti
In un contesto di questo tipo, è comprensibile come alcuni elementi di rischio divengono ancor più impattanti e negativi in procedure chirurgiche che presentano, per natura, una elevata complessità, come la protesi inversa di spalla, intervento nel quale, la gestione appropriata e ottimale della ferita chirurgica riveste un ruolo strategico.
Nello specifico, la protesi inversa di spalla rappresenta una procedura chirurgica avanzata utilizzata per trattare condizioni gravi e patologie debilitanti della spalla come l’artrosi, le lesioni irreparabili della cuffia dei rotatori o altre patologie che compromettono la funzionalità della spalla. A differenza della protesi anatomica tradizionale, essa prevede un’innovativa inversione della geometria dell’articolazione permettendo così al deltoide, di assumere un ruolo centrale nel movimento dell’articolazione, compensando l’inadeguatezza della cuffia dei rotatori.
La Negative Pressure Wound Therapy (NPWT) rappresenta una tecnologia innovativa rispetto alle medicazioni tradizionali
A livello prettamente epidemiologico, in base al rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero (dati SDO 2022), in Italia gli interventi per acuti in regime ordinario su spalla, gomito o avambraccio senza complicanze sono stati 43.618 nell’anno 2022 [Report SDO 2022 Min Sal]. Focalizzandosi nello specifico sulla popolazione con intervento di artroprotesi di spalla, il Registro Italiano Artroprotesi, nel suo ultimo report annuale riferito a dati dell’anno 2023, ma pubblicato a conclusione del 2024 (29 Ottobre 2024), identifica come il numero di interventi elettivi di sostituzione totale della spalla è stato pari a 6.350, di cui 3.686 con protesi inversa (pari a un impatto percentuale dell’intervento dell’86%) [Registro Italiano Artroprotesi – RIAP, 2024].
Parametro |
Valore |
Fonte |
Prevalenza artrosi/artrite |
16,4% della popolazione generale; 68,2% donne over 75 |
ISTAT, Registro Italiano Artroprotesi |
Prevalenza lesioni cuffia |
Alta nei >60 anni, causa comune di disfunzione spalla |
RIAP, studi epidemiologici |
Incidenza protesi totali spalla |
6.350 interventi (2023) |
RIAP, Report 2024 |
Protesi inversa |
3.686 interventi (58% delle protesi spalla totali) |
RIAP, Report 2024 |
Interventi complessivi spalla, gomito, avambraccio |
43.618 interventi (2022) senza complicanze |
SDO 2022 |
Crescita annua interventi |
+4,2% dal 2001 al 2019 |
RIAP |
Distribuzione regionale |
>67% degli interventi in 6 regioni principali (Nord-Centro Italia) |
RIAP, dati regionali |
Pazienti target |
>60 anni, spesso con comorbilità (artrosi, degenerazione cuffia) |
Studi clinici locali e regionali |
Tabella 1. Contesto epidemiologico e clinico
Poiché l’intervento, come prima anticipato, presenta intrinsecamente un rischio elevato di complicanze post-operatorie, la scelta della medicazione da utilizzare sulla ferita chirurgica riveste un’importanza strategica. A oggi, esistono in commercio diverse tipologie di medicazioni “standard” che, all’interno dell’analisi qui presentata, si annoverano nelle medicazioni antimicrobiche impregnate con ioni di argento. Nello specifico tali dispositivi sono medicazioni sterili multistrato, con attività antimicrobica, composte da tre elementi principali, ovvero, un tampone interno in tessuto non tessuto, il quale agisce a diretto contatto con la ferita, contenente materiale soffice e assorbente che gelifica a contatto con i fluidi, nonché ioni d’argento. Questo tampone si adatta alla superficie della ferita, assorbe verticalmente l’essudato e lo trasforma in gel, contribuendo al controllo dell’umidità e alla barriera antimicrobica. Gli ulteriori strati assicurano la protezione meccanica e la tenuta all’umidità esterna.
Nel corso del tempo, però, si sono affermate nuove soluzioni tecnologiche, che si sono rivelate efficaci e appropriate per poter fornire un supporto fattivo in interventi ad alto rischio, quali quelli citati e presi in considerazione nel presente contributo. All’interno di tali tecnologie possiamo annoverare la pressione negativa (anzi detta Negative Pressure Wound Therapy, NPWT), tra le quali il sopra citato sistema Prevena™ Incision Management System. Si tratta, nello specifico, di un sistema, che mediante l’applicazione di pressione subatmosferica controllata sulla ferita chirurgica, assolve all’obiettivo di favorirne la guarigione, ridurre l’edema, drenare i liquidi in eccesso e limitare la crescita batterica, grazie alla presenza di uno strato contenente lo 0,019% di argento ionico. Il dispositivo utilizza un inserto in schiuma di 2,5 cm che, sotto una pressione negativa di 125 mmHg, garantisce un contatto uniforme con tutta l’area dell’incisione. Questo consente di eliminare eventuali spazi vuoti, ridurre la tensione laterale e mantenere i margini della ferita ben coaptati. Il meccanismo d’azione complessivo promuove un ambiente ideale per la rigenerazione tissutale attraverso una maggiore perfusione sanguigna, mediante stimolazione del flusso, nonché grazie all’aumento della saturazione di ossigeno e angiogenesi.
L’interesse verso questa tecnologia nasce dalla forte esigenza di ottimizzare il percorso chirurgico ortopedico in caso di intervento di protesi inversa di spalla, andando a migliorare gli esiti clinici, il profilo di sicurezza e rischio, nonché l’assorbimento di risorse, all’interno di uno specifico contesto operatorio legato all’Ortopedia dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, riflettendo un’esigenza crescente e una attenzione verso sicurezza, qualità delle cure e implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate nell’ambito chirurgico.
L’obiettivo dell’indagine proposta è quindi quello di valutare, in un’ottica multidimensionale, l’impatto del dispositivo medico portatile per la terapia a pressione negativa continua preimpostato a -125mmHg (Prevena™ Incision Management System, nel seguito tecnologia innovativa), introducendolo nella pratica clinica, generalmente rappresentata da uno Standard of Care (SoC), quale la medicazione sterile tradizionale. L’obiettivo nasce dall’esigenza di rispondere a una specifica policy question a livello aziendale e di pratica clinica, che si specifica nel seguito: “L’adozione della tecnologia innovativa rispetto alle medicazioni tradizionali, può rappresentare una opzione efficace ed efficiente per un’azienda sanitaria, sotto il profilo clinico ed economico nella gestione delle incisioni post-intervento di protesi inversa di spalla?”
Metodi
Per rispondere alla policy question e dunque raggiungere l’obiettivo finale posto in essere, è stata condotta una valutazione di Health Technology Assessment (HTA), assumendo il punto di vista dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma e considerando un orizzonte temporale di 12 mesi.
La valutazione è stata condotta attraverso la disamina delle dimensioni derivanti dai modelli maggiormente utilizzati in sede di assessment di tecnologia sanitaria, rappresentati dal Core Model di EUnetHTA [EUnetHTA, 2016] e dall’AdHopHTA [Sampietro-Colom et al., 2015].
Differenti fonti di dati sono state utilizzate per l’assessment:
- evidenze derivanti dalla letteratura, per il reperimento delle informazioni evidence-based di sicurezza e di efficacia;
- dati di real-life derivanti dalla struttura coinvolta, per la definizione dei potenziali benefici economici e organizzativi della tecnologia innovativa rispetto alla SoC;
- percezioni dei professionisti sanitari, mediante strutturazione e somministrazione di questionari qualitativi per le diverse dimensioni di HTA, così da comprendere e meglio apprezzare i potenziali vantaggi della tecnologia innovativa generabili all’interno della reale pratica clinica.
In prima istanza, è stata condotta un’analisi narrativa della letteratura, adottando il seguente PICO.
- P: la popolazione individuata per l’analisi è rappresentata da pazienti adulti >18aa con ferita chirurgica delle dimensioni di 14-20 cm, derivanti da interventi ortopedici in elezione per primo impianto di protesi di spalla.
- I: la tecnologia innovativa considerata per l’analisi è uno dispositivo medico portatile per la terapia a pressione negativa continua (NPWT) preimpostato a -125mmHg.
- C: il comparatore preso in esame in questa valutazione è rappresentato dalle medicazioni tradizionali con garza sterile per le ferite chirurgiche.
- O: gli outcome identificati sono lo sviluppo di sieromi, ematomi e infezioni del sito chirurgico che possono presentarsi a breve termine (90gg) e i giorni di degenza (LoS – Length of stay). L’outcome primario prescelto per la conduzione della valutazione è rappresentato dallo sviluppo di infezioni del sito chirurgico identificato come Surgical Site Infection (SSI).
La ricerca è stata svolta utilizzando il database PubMed e ha incluso revisioni sistematiche e studi randomizzati controllati (RCT) pertinenti rispetto all’oggetto di indagine. I risultati della revisione sono stati integrati con dati di real-world evidence (RWE) raccolti presso l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, rendendo l’analisi più coerente al contesto clinico di riferimento. Le informazioni economiche sono state ottenute considerando i costi diretti e indiretti rilevati presso la Struttura di Ortopedia. Gli aspetti organizzativi sono stati approfonditi grazie al coinvolgimento dei professionisti dell’Unità Operativa, esperti nei processi sanitari dell’Unità Operativa di Ortopedia.
In particolare, per garantire un’analisi accurata e multidisciplinare, è stato coinvolto un team di 7 professionisti sanitari dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma nella compilazione dei questionari qualitativi di percezione. Nello specifico, il gruppo è composto da 4 chirurghi ortopedici, 2 infermieri esperti nella gestione delle ferite chirurgiche (wound management) e 1 fisioterapista specializzato in riabilitazione ortopedica. Questa composizione ha consentito di ottenere una prospettiva completa e dettagliata sull’intervento analizzato. I valutatori hanno espresso il loro giudizio su ciascuna delle domande utilizzando una scala di valutazione a sette punti (da -3 a +3), così da comparare le due medicazioni oggetto di indagine.
Risultati
Un focus sui domini di natura clinica: gli indicatori di efficacia e sicurezza
Dall’analisi della letteratura, non sono emerse evidenze direttamente riferibili a pazienti sottoposti a protesi inversa di spalla, motivo per cui sono stati inclusi anche studi relativi a pazienti sottoposti ad artroplastica d’anca o ginocchio trattati con la tecnologia innovativa.
Per tale motivo, per gli indicatori clinici di efficacia e sicurezza, si è deciso di fare riferimento ai dati di RWE dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli. Si sottolinea che questi dati RWE provengono da un database di un’analisi retrospettiva condotta per fotografare l’esperienza clinica intercorsa. Il gruppo di ricerca ha stabilito di poter confrontare tali dati di RWE con i risultati e le considerazioni derivanti dalle evidenze validate ed estrapolate dalla letteratura per la conduzione di questa valutazione multidimensionale.
Da un punto di vista di efficacia [Cooper et al., 2023], il parametro scelto per la valutazione è l’incidenza di SSI (Surgical Site Infections), che rappresenta un indicatore diretto e misurabile dell’efficacia della tecnologia innovativa rispetto al comparator. Sulla scorta dei dati di letteratura [Gillespie et al., 2015; Karlakki et al., 2016], l’occorrenza di infezione si aggira intorno al 5% nel caso di utilizzo di NPWT e al 14% in caso di utilizzo di medicazioni tradizionali, dimostrando come la tecnologia innovativa abbia un profilo di efficacia significativamente superiore rispetto al comparator. La medesima superiorità è stata raggiunta anche considerando le informazioni di RWE: in questo caso, l’occorrenza di SSI in caso di utilizzo della medicazione tradizionale risulta essere pari al 2%, dato che si azzera completamente in caso di utilizzo di NPWT, andando a dimostrare un ottimo profilo di approccio a un intervento ad alta complessità.
Focalizzando l’attenzione sul profilo di sicurezza, la Tabella 2 riporta il tasso di occorrenza di ematoma e sieroma, eventi avversi di particolare rilievo e dalla gestione complessa, reperiti da dati di RWE.
Tipo di complicazione |
Medicazione standard (n=40) |
NPWT n=40) |
Ematoma (n, %) |
2(5%) |
0(0%) |
Sieroma (n, %) |
2(5%) |
0(0%) |
Tabella 2. Complicazioni post-operatorie: confronto tra gruppi (n=40 per gruppo)
I tassi di incidenza di sieromi ed ematomi sono pari al 5% nel gruppo con medicazione standard mentre sono pari allo 0% nel gruppo che utilizza il dispositivo innovativo. Appare chiaro come vi sia un significativo vantaggio in caso di utilizzo di NPWT, con una significativa performance nella riduzione del tasso di complicanze delle ferite, in confronto alle medicazioni standard. Tale risultato, genera, a cascata, una serie di benefici anche in ambito di gestione del processo di cura e dunque sotto il profilo economico-organizzativo, elemento correlato alla gestione dei fattori di sicurezza per il paziente.
Un focus sui domini di natura non clinica: l’impatto economico e organizzativo
Per analizzare in modo esaustivo l’impatto economico e organizzativo legato all’adozione della tecnologia innovativa, è stato dapprima mappato il percorso clinico-assistenziale seguito dal paziente sottoposto a intervento di protesi inversa di spalla.
Il flusso di processo (Figura 1) descrive tutte le fasi operative, partendo dalla valutazione dell’idoneità del paziente fino al completamento del follow-up post-operatorio. Indipendentemente dal trattamento ricevuto, quindi sia in caso di utilizzo di NPWT, nel percorso innovativo, sia nello SOC, il decorso post-operatorio include visite di controllo per il paziente a 7, 15, 30, 60 e 90 giorni, con gestione dedicata delle eventuali complicanze.

Figura 1. Flusso di processo
A partire da questa mappatura è stato calcolato il costo medio per paziente trattato con medicazione standard rispetto a NPWT. L’analisi economica ha avuto inizio con la valutazione dei costi sostenuti per singolo paziente, suddivisi in sei categorie principali risorse umane, apparecchiature e attrezzature, materiali di consumo (inclusi farmaci e dispositivi), eventi avversi, altri costi e costi generali. Questo approccio ha permesso di individuare puntualmente le voci di spesa più rilevanti e di confrontare l’impatto tra il percorso tradizionale e quello innovativo.
Come mostra la Tabella 3, il costo sostenuto per la gestione di un paziente trattato con medicazione standard risulta essere pari a 12.228,16 euro versus 6.891,88 euro di risorse economiche assorbite in caso di utilizzo di NPWT, generando un vantaggio economico per singolo caso trattato, pari al 44% circa.
La differenza è principalmente attribuibile alla drastica diminuzione degli eventi avversi, che ha comportato una riduzione nei costi legati alla gestione delle complicanze post-operatorie, al minore utilizzo di farmaci aggiuntivi e a un impiego più contenuto di risorse assistenziali.
Costi |
Medicazione standard |
Medicazione innovativa |
Risorse umane |
1.192,55 € |
1.027,31 € |
Apparecchiature ed attrezzature |
479,96 € |
479,96 € |
Materiali di consumo, farmaci, dispositivi |
2.225,96 € |
2.510,96 € |
Eventi Avversi |
4.400,00 € |
0 |
Altri costi |
2.625,00 € |
1.725,00 € |
Costi generali |
1.304,69 € |
1.148,65 € |
Costo totale a processo |
12.228,16 € |
6.891,88 € |
Tabella 3. Valorizzazione economico dei percorsi (medicazione standard versus medicazione innovativa)
A partire da questa valutazione, è stata poi condotta un’analisi di impatto sul budget (Budget Impact Analysis – BIA), prendendo in considerazione la popolazione target di pazienti trattati, su base annua, presso l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli (N=118). Nello specifico, la BIA è stata sviluppata comparando uno scenario basale (in cui tutta la popolazione viene gestita con medicazione standard) e più scenari innovativi, che si differenziano sulla base del tasso di utilizzo della tecnologia innovativa.
Da questo punto di vista, la Tabella 4 mostra come un aumento nell’utilizzo della tecnologia innovativa sia correlato a una riduzione significativa dei costi complessivamente sostenuti, con risparmi variabili da un minimo del 9% a un massimo del 44% rispetto allo scenario basale, dimostrando la sostenibilità economica di NPWT. Questo conferma come l’adozione progressiva del sistema innovativo, pur comportando un aumento iniziale nei materiali di consumo (+5%), consenta un bilancio economico fortemente favorevole grazie alla diminuzione degli eventi avversi e alla riduzione dell’onere ospedaliero associato alla degenza. Infatti, in caso di utilizzo di NPWT si evidenzia una riduzione dell’82% dei costi giornalieri legati al ricovero, grazie alla minore incidenza di complicanze e alla più rapida ripresa clinica dei pazienti.
|
Costi totali per Scenario |
Differenza in Euro dello Scenario Innovativo rispetto allo Scenario Basale |
Differenza % dello Scenario Innovativo rispetto allo Scenario Basale |
Scenario basale (100% dei pazienti trattati con medicazione tradizionale) |
1.442.923,35 € |
– |
– |
Scenario innovativo 1 (80% dei pazienti trattati con medicazione tradizionale e 20% dei pazienti trattati con medicazione innovativa) |
1.316.986,96 € |
-125.936,39 € |
-9% |
Scenario innovativo 2 (50% dei pazienti trattati con medicazione tradizionale e 50% dei pazienti trattati con medicazione innovativa) |
1.128.082,36 € |
-314.840,99 € |
-22% |
Scenario innovativo 3 (20% dei pazienti trattati con medicazione tradizionale e 80% dei pazienti trattati con medicazione innovativa) |
939.177,76 € |
-503.745,59 € |
-35% |
Scenario innovativo 4 (100% dei pazienti trattati con medicazione innovativa) |
813.241,37 € |
-629.681,98 € |
-44% |
Tabella 4. Analisi di impatto sul budget
È fondamentale sottolineare come l’introduzione di una tecnologia innovativa non può e non deve essere valutata esclusivamente attraverso la lente dei costi. L’efficienza economica è certamente un parametro rilevante, ma non può prescindere da un’attenta analisi dell’impatto organizzativo che una nuova soluzione tecnologica è in grado di generare all’interno della struttura sanitaria che decide di implementare una nuova tecnologia.
In questo contesto, l’NPWT non solo ha mostrato potenziali vantaggi in termini di riduzione degli eventi avversi e dei costi associati, ma ha anche evidenziato un concreto beneficio in termini di ottimizzazione delle risorse assistenziali. La riduzione del minutaggio medio infermieristico per paziente da 19 a 15 minuti rappresenta un segnale tangibile di come l’adozione di questa tecnologia possa tradursi in un alleggerimento del carico operativo del personale, migliorando la gestione del tempo, la qualità dell’assistenza e, più in generale, l’organizzazione dei percorsi di cura. Inoltre, l’adozione routinaria di NPWT consentirebbe di liberare circa 142 giornate di degenza su base annua, che potrebbero essere destinate alla presa in carico di un numero maggiore di pazienti, incrementando, così, l’accessibilità alle cure della struttura sanitaria stessa.
Un focus sulle percezioni dei professionisti
La Tabella 5 sintetizza le percezioni dei professionisti coinvolti in riferimento ai potenziali vantaggi percepiti, dalla componente organizzativa, circa l’utilizzo della tecnologia innovativa rispetto alla medicazione standard.
Dimensione |
Medicazione standard |
Medicazione innovativa – NPWT |
Note |
Sicurezza |
0,15 |
1,19 |
La tecnologia innovativa risulta più sicura delle medicazioni standard nella gestione post-operatoria di protesi, riducendo complicanze come sieromi ed ematomi e migliorando la sicurezza per il personale. Pur essendo leggermente meno tollerata per l’ingombro, è percepito come meno invasivo e potenzialmente utile per la riabilitazione, con un moderato impatto ambientale negativo. |
Efficacia |
0,04 |
1,96 |
La tecnologia innovativa si dimostra più efficace delle medicazioni standard, riducendo le infezioni chirurgiche e i tassi di revisione protesica, migliorando il recupero e la qualità della vita dei pazienti, con benefici anche nella gestione delle risorse sanitarie. |
Equità |
0,22 |
0,70 |
La tecnologia innovativa presenta dei vantaggi in riferimento al potenziale miglioramento delle liste di attesa e sulla possibile gestione domiciliare. Nonostante limiti territoriali e un potenziale rischio di interruzione del trattamento, consente una riduzione dei tempi di degenza e un aumento della capacità di cura, che, come evidenziato dall’analisi quantitativa, potrebbe prevedere la presa in carico di 62 pazienti trattabili in più all’anno. |
Sociale ed Etico |
0,39 |
1,01 |
La tecnologia innovativa favorisce l’autonomia del paziente riducendo i cambi di medicazione, migliorando soddisfazione, qualità della vita e alleggerendo il carico per i caregiver. Mostra inoltre un vantaggio negli aspetti sociali ed etici rispetto alle medicazioni standard. |
Legale |
0 |
1,71 |
La tecnologia innovativa riduce sinistri e contenziosi legali, contribuendo a contenere premi assicurativi e costi per risarcimenti post-operatori. Oltre a migliorare gli esiti clinici, offre vantaggi concreti anche sul piano legale ed economico per le strutture sanitarie. |
Organizzativo breve periodo |
0 |
-0,04 |
L’introduzione della tecnologia innovativa richiede formazione iniziale e comporta un temporaneo aumento del carico organizzativo e dei costi. La natura monouso incrementa i rifiuti sanitari, ma non incide sul fabbisogno di personale o infrastrutture. |
Organizzativo lungo periodo |
0 |
0,15 |
Nel lungo termine, l’impatto organizzativo della tecnologia innovativa si riduce grazie alla familiarità del personale e all’integrazione nei processi, migliorando efficienza e produttività. Tuttavia, la sostenibilità ambientale resta una criticità per via dei rifiuti monouso. |
Tabella 5. Percezioni dei professionisti
Conclusioni
Per supportare il processo decisionale è stata simulata un’analisi decisionale a criteri multipli (MCDA), che ha previsto una fase preventiva di prioritizzazione delle dimensioni, svolta dai professionisti coinvolti nella valutazione.
In prima istanza, la prioritizzazione ha identificato come gli aspetti considerati maggiormente prioritari si annoverano nell’impatto economico-finanziario, in quanto nonostante il costo iniziale della medicazione innovativa sia più elevato rispetto alle medicazioni tradizionali, il suo utilizzo potrebbe ridurre i costi complessivi del trattamento grazie alla prevenzione delle infezioni e alla riduzione della durata del ricovero ospedaliero. Successivamente, i professionisti hanno espresso una grande importanza anche alla dimensione di efficacia, per la capacità di NPWT di ridurre il tasso di infezione del sito chirurgico e di favorire una migliore guarigione della ferita, nonché di equità di accesso, poiché un consolidato utilizzo della tecnologia innovativa potrebbe portare a delle strategie diverse a livello locale, in base alle politiche regionali e alla gestione dei budget.
A seguito della prioritizzazione delle dimensioni di indagine è stata condotta l’MCDA, il cui risultato è esposto nella Tabella 6.
Medicazione innovativa – NPWT |
Medicazione standard |
|||||
---|---|---|---|---|---|---|
Punteggio Normalizzato macrodimensioni |
Punteggio Normalizzato macrodimensioni |
|||||
Dimensioni |
Peso Finale Normalizzato |
Punteggio standardizzato dimensioni |
Punteggio Finale |
Peso Finale Normalizzato |
Punteggio standardizzato dimensioni |
Punteggio Finale |
Rilevanza generale della patologia |
0,03 |
0,83 |
0,03 |
0,03 |
0,83 |
0,03 |
Rilevanza tecnica delle tecnologie |
0,07 |
0,83 |
0,06 |
0,07 |
0,75 |
0,05 |
Sicurezza |
0,14 |
0,83 |
0,12 |
0,14 |
0,75 |
0,10 |
Efficacia |
0,17 |
0,92 |
0,16 |
0,17 |
0,75 |
0,13 |
Impatto economico e finanziario |
0,19 |
0,92 |
0,18 |
0,19 |
0,75 |
0,15 |
Equità di accesso |
0,16 |
0,92 |
0,15 |
0,16 |
0,75 |
0,12 |
Impatto sociale ed etico |
0,10 |
0,75 |
0,07 |
0,10 |
0,75 |
0,07 |
Impatto legale |
0,09 |
0,83 |
0,08 |
0,09 |
0,75 |
0,07 |
Impatto organizzativo |
0.04 |
0,88 |
0,04 |
0,04 |
0,75 |
0,03 |
TOTALE |
0,87 |
0,75 |
Tabella 6. Tabella MCDA
Nel confronto con le medicazioni tradizionali, la tecnologia innovativa si distingue per un profilo di performance superiore su tutti i fronti: il punteggio complessivo di 0,87 versus 0,75 sottolinea non solo come la maggiore efficacia del dispositivo venga percepita in fase di presa di decisione, ma anche la sua capacità di generare valore lungo l’intero percorso clinico e organizzativo divengono dei fattori determinanti.
I vantaggi non si limitano al piano clinico – dove NPWT dimostra un impatto positivo in termini di riduzione delle infezioni post-operatorie e di eventuali eventi avversi – ma si estendono anche alla sostenibilità economica, all’equità di accesso e persino a dimensioni spesso trascurate come l’impatto legale e organizzativo.
Uno degli aspetti più rilevanti riguarda proprio la dimensione della sicurezza: prevenire un’infezione chirurgica non è solo una questione clinica, è un atto che può cambiare la traiettoria del recupero di un paziente e ridurre in modo significativo il carico del percorso assistenziale sul sistema sanitario, sotto diversi punti di vista. Meno infezioni significa meno farmaci, meno degenze, meno riammissioni – e soprattutto, una ripresa più rapida per il paziente.
Se si guarda oltre il bisturi, i numeri raccontano una storia interessante anche dal lato economico: nonostante un investimento iniziale più elevato, l’analisi ha dimostrato la sostenibilità economica circa l’utilizzo di NPWT, considerando, nel complesso, il percorso organizzativo ed economico.
I dati parlano chiaro: meno infezioni e complicanze, meno tempo assistenziale, con un risparmio complessivo sui costi
La riduzione delle complicanze e la razionalizzazione delle risorse generano un risparmio tangibile, sia nei costi diretti sanitari (farmaci, giornate di ricovero, revisioni chirurgiche), sia in quelli indiretti, come la gestione più efficiente del personale o la riduzione del burnout degli operatori. E proprio qui si innesta un altro tema cruciale: l’impatto organizzativo. Spesso dimenticato nelle valutazioni tecnologiche, è invece una leva potentissima, così rilevante da iniziare a entrare come requisito nei processi di acquisto di farmaci e dispositivi medici. Nel caso della nuova tecnologia, per esempio, il tempo medio di gestione infermieristica per paziente si riduce da 19 a 15 minuti, che, su base annua, si traducono in circa 3.250 ore di lavoro risparmiate e che potrebbero essere reinvestite in altre attività assistenziali a livello ospedaliero.
La tecnologia innovativa oggetto di indagine, infatti, non è semplicemente un dispositivo tecnologico più avanzato: è un cambio di paradigma nella gestione post-operatoria, capace di generare benefici misurabili tanto per il paziente quanto per l’intero sistema sanitario. I dati parlano chiaro: meno infezioni, meno complicanze, meno tempo assistenziale da dedicare a ogni singolo paziente, e al contempo un risparmio strutturale sui costi totali. In un contesto in cui le risorse sono limitate e la domanda di assistenza cresce, soluzioni come la NPWT investigata dimostrano che è possibile coniugare innovazione e sostenibilità, senza compromessi sulla qualità delle cure. È su queste tecnologie che si gioca il futuro dell’efficienza ospedaliera: strumenti in grado di semplificare i processi, ridurre i rischi e liberare tempo prezioso per chi ogni giorno è in prima linea nella cura. Una sanità più snella, più sicura, più intelligente: non un’utopia, ma un’opzione concreta – a portata di decisione.
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