La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP esprime preoccupazione per alcuni contenuti del Decreto Ministeriale n. 418 del 30 maggio 2025, che ridefinisce l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. In particolare, nel mirino della Federazione c’è l’articolo 8, che consente agli studenti esclusi dal “semestre filtro” di accedere ai corsi delle professioni sanitarie, definiti come “affini”. Una misura che, secondo la FNO TSRM e PSTRP, rischia di svilire il valore di questi percorsi formativi, alimentando l’idea che si tratti di una seconda scelta. «Le nostre professioni non sono “minori”, ma pilastri fondamentali del sistema salute», sottolinea il presidente Diego Catania, che invita i Ministeri competenti a riflettere sulle ricadute del provvedimento e a promuovere strategie di orientamento più responsabili.
Definire i corsi delle professioni sanitarie come “affini” a Medicina rischia di svalutarne ruolo e identità
«Questa scelta normativa costituisce un riconoscimento oggettivo del valore delle professioni sanitarie rappresentate dagli Ordini aderenti alla nostra Federazione – dichiara il Presidente Diego Catania – e un passo nella giusta direzione verso una piena integrazione del lavoro multidisciplinare e interprofessionale nel Servizio sanitario nazionale, in linea con i principi costituzionali di universalità, equità e prossimità delle cure. Tuttavia, non possiamo non rilevare che le professioni sanitarie non possono e non devono essere vissute né presentate come un “ripiego”. Così facendo, si finisce per svilire percorsi formativi di elevato profilo e ruoli professionali cruciali per il benessere dei cittadini».
Ogni corso di laurea, ogni scelta accademica e professionale, deve fondarsi su motivazione, consapevolezza e senso di responsabilità, nel rispetto dell’identità e della funzione che ogni professione riveste nel sistema salute. Spingere studenti potenzialmente delusi da altri percorsi verso le professioni sanitarie non è orientamento.
«Le nostre professioni – prosegue Catania – hanno ruoli, responsabilità e competenze che ne definiscono l’autonomia operativa. Professionisti che si occupano della persona e della collettività in modo sistemico, integrato e orientato al benessere globale».
Alla luce di ciò, la FNO TSRM e PSTRP invita le Istituzioni – e in particolare i dicasteri competenti – a rivedere con maggiore attenzione le ricadute di queste scelte e a promuovere una reale valorizzazione delle professioni sanitarie, attraverso strategie di comunicazione pubblica incisive, già a partire dall’orientamento scolastico e universitario. «È essenziale rafforzare l’attrattività di questi percorsi, salvaguardandone le specificità, le competenze e le identità professionali» conclude Catania.