Dati, innovazione e invenzione: le parole chiave della sanità futura per lo scienziato Alessandro Vespignani

Dati, innovazione e invenzione: ecco cosa serve alla sanità futura secondo Alessandro Vespignani, tra i massimi esperti al mondo di modelli epidemiologici e Scienza delle previsioni, nuovo presidente di Fondazione ISI, centro di eccellenza internazionale nel campo dei Sistemi Complessi e dei Dati

Dati, innovazione e invenzione: ecco cosa serve alla sanità futura secondo Alessandro Vespignani, tra i massimi esperti al mondo di modelli epidemiologici e Scienza delle previsioni, nuovo Presidente di Fondazione ISI, centro di eccellenza internazionale nel campo dei Sistemi Complessi e dei Dati. Lo scienziato ha incontrato la stampa insieme a Massimo Lapucci, Segretario Generale di Fondazione CRT e CEO di OGR Torino e Ciro Cattuto, Direttore scientifico di Fondazione ISI.

“Sono estremamente onorato di raccogliere il testimone della presidenza della Fondazione ISI dalle mani degli straordinari scienziati che mi hanno preceduto – dichiara il professor Vespignani -. La pandemia ci ha insegnato più di ogni altra cosa il valore dei Dati e di come possono essere trasformati in conoscenza, che definisce la nostra capacità di salvare vite e migliorare la società. Sono molto felice di iniziare un cammino con la Fondazione che vada a confrontarsi con le importanti sfide che ci attendono in questo campo”.

“La prestigiosa presidenza del professor Vespignani ci accompagna nel futuro: insieme a lui faremo progredire ancora la proficua collaborazione con Fondazione ISI avviata molti anni fa in maniera visionaria da Fondazione CRT. Accanto ai vari ambiti in cui ISI è leader riconosciuto a livello internazionale, ora è tempo di accelerare anche nell’esplorazione della nuova frontiera dell’impatto sociale dei Dati, che toccano ogni aspetto della nostra quotidianità”, afferma Lapucci.

La lezione della pandemia, i dati e le mappe del futuro

 

I dati servono quindi per essere messi a disposizione dei decisori. Ma questi sono pronti a cogliere l’opportunità? “Il mondo politico è complesso – sostiene Vespignani -. I decisori hanno una sensibilità acuita dopo due anni e mezzo di crisi molto difficile. Se invece parliamo più di preparazione e di attenzione da parte della classe dirigente generale, forse lì c’è un po’ di strada da fare, ma credo che sia un cammino di tutta la società verso l’alfabetizzazione scientifica di cui ha bisogno.

Quando parliamo di dati, noi abbiamo questa enorme voglia di parlare di dati per il bene collettivo e per il bene dell’individuo, però alla fine la discussione piega sempre sui pericoli e i lati oscuri di questo ambito. Spesso mi viene chiesto quale sia la soluzione. In prima battuta è la consapevolezza degli individui: sapere che cosa succede quando si lavora con i dati, quando si donano dati come noi facciamo ogni giorno, che cosa vuol dire interagire con gli algoritmi, con le intelligenze artificiali e con il mondo che costruiscono. Credo che questa consapevolezza debba crescere anche per la politica. Siamo seduti su una grande rivoluzione che se la politica non sarà in grado di interpretare comporterà a una grandissima perdita di opportunità, con il rischio di lasciarsi sfuggire soluzioni a problemi scottanti”.

L’importanza dei dati in sanità e il PNRR

“I dati vanno in alcuni casi a reinventare la sanità: apriamo scatole di conoscenza sulla popolazione soprattutto per la sanità pubblica del tutto senza precedenti”, dichiara l’esperto. E il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha l’innovazione fra i propri pilastri? “Un’ occasione di svolta, ma solo se sarà accompagnato da un cambio di cultura, di consapevolezza dell’importanza dei dati e di come usarli”.

 

 

Quali sono quindi per Vespignani le tre parole chiave per la sanità del futuro? “Dati, innovazione e invenzione. Dati perché costituiscono una base nuova su cui costruire, innovazione perché dobbiamo accompagnarli con strumenti tecnologici adeguati e invenzione, perché è tempo di ripensare il sistema sanitario dei grandi Paesi”.

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