La gestione dell’assistenza sanitaria, e di emergenze come quella che stiamo vivendo, passa anche dal saper valutare tecnologie sanitarie (dispositivi e farmaci, in primis) nel più breve tempo possibile e nel modo più efficiente possibile. Un modo per farlo è quello di analizzare i Real World Data (i dati sanitari raccolti nella pratica clinica reale, non nelle sperimentazioni) e implementare strumenti di analisi come l’Health Technology Assessment (HTA), un sistema di valutazione che analizza gli aspetti clinici, economici, organizzativi, sociali ed etici dell’introduzione di tecnologie o interventi sanitari, e lo fa considerando tutti gli elementi che possono essere influenzati dalla tecnologia in studio.
L’HTA consente di compiere scelte informate e di allocare in modo efficiente le risorse economiche. Se fosse utilizzato in modo più sistematico in Italia, oggi gli ospedali, e chi si occupa di procurement sanitario, potrebbero lavorare molto meglio.
Gli ostacoli per implementare l’HTA sono diversi: competenze frammentate, mancanza di un coordinamento delle attività valutative, poche valutazioni portate a termine e quasi mai usate per ottimizzare gli acquisti. O per valutare il reale impatto sul paziente.
Da dove si può e si deve ripartire per provare a introdurre in modo omogeneo questi sistemi di valutazione nel sistema sanitario nazionale?
Ne parliamo con
- Francesco Saverio Mennini
Presidente SiHTA (Società Italiana di Health Technology Assessment) - Marco Marchetti
Direttore Centro Nazionale per l’Health Technology Assessment, Istituto Superiore di Sanità - Alessandra Lo Scalzo
Ricercatrice HTA, AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali)
Modera:
- Angelica Giambelluca
Giornalista professionista in ambito medico