Venti specializzandi e una farmacia virtuale per imparare a gestire gli eventi avversi. Nei giorni scorsi all’Università di Genova gli studenti del corso di studi in Farmacia hanno sperimentato le proprie competenze grazie alla metodologia innovativa che l’Ateneo ha lanciato nel 2021.
La giornata, organizzata in collaborazione con l’Ordine dei Farmacisti, è una delle attività integrative proposte nell’ambito di un percorso didattico innovativo, la “Farmacia Virtuale”, che basandosi sulla simulazione vuole implementare e mettere alla prova le competenze professionali del futuro farmacista.
Il Dipartimento di Farmacia (Difar) dell’Università ligure, grazie alla collaborazione con l’UniGe Teaching and Learning Centre e con il Centro di servizio di Ateneo di simulazione e formazione avanzata (Simav), è il primo in Italia a mettere a disposizione dei giovani farmacisti in formazione questa nuova opportunità.
“Negli ultimi vent’anni vi è stata una rivoluzione nel sistema “farmacia”, divenuta Farmacia dei Servizi: un centro sociosanitario polifunzionale al servizio della comunità, a cui il paziente si rivolge per ottenere risposte e supporto – spiegano la Coordinatrice del Corso di Studi, professoressa Anna Pittaluga, e la direttrice del Difar, professoressa Silvia Schenone, che hanno unito le loro forze per la messa in opera del progetto -. Per rispondere a queste nuove esigenze, abbiamo creato la “Farmacia Virtuale”, cioè un ambiente dove non solo si mette alla prova quanto appreso dallo studente nel percorso di studio ma si sperimenta la professione”.
Cos’è la farmacia virtuale
È un’attività didattica integrativa ai corsi istituzionali, che si basa sulla simulazione come strumento educativo di apprendimento basato sull’imitazione di aspetti pratici ai fini della formazione professionale dello studente.
Lo studente viene chiamato a gestire una situazione realistica della futura vita professionale in un ambiente che ricrea la farmacia, affrontando un potenziale paziente, mentre i suoi colleghi seguono da remoto
Lo studente viene chiamato a gestire una situazione realistica della futura vita professionale in un ambiente che ricrea la farmacia, affrontando un potenziale paziente (interpretato da un farmacista), mentre i suoi colleghi seguono da remoto. Alla fine dell’azione, i partecipanti si confrontano su quanto accaduto con i docenti e con il farmacista che ha partecipato all’evento, seguendo un percorso di debriefing che permette la valutazione dell’efficacia dell’azione.
“La partecipazione al dibattito successivo alla simulazione è stata approfondita, a controprova del fatto che questo tipo di attività risponde alla esigenza di sperimentazione e di confronto degli studenti”, spiega il professor Fabrizio Bracco del l’UniGe Teaching and Learning Centre “Il debriefing successivo alla simulazione è il vero momento di apprendimento, perché favorisce la riflessione su quanto è accaduto durante lo scenario e permette di integrare conoscenze e competenze professionali, mettendo in luce anche aspetti tradizionalmente meno analizzati, come la relazione con l’utenza, le competenze comunicative e la gestione della situazione”.
“Aspetti normativi, metodi e strumenti per effettuare una segnalazione di sospetta reazione avversa a farmaci applicati in una simulazione all’interno di una farmacia virtuale contribuiranno ad implementare nella pratica quotidiana del futuro farmacista un’attività di valore in un ambito, quello della Farmacovigilanza, evidenziato anche nel recente DM 77 che vede il farmacista come referente dell’uso sicuro ed efficace dei farmaci contenuti nel programma terapeutico”, afferma Alessandro Brega, farmacista dirigente e responsabile della Farmacovigilanza dell’ASL4 Servizio Sanitario Regione Liguria.
Un’opportunità figlia della pandemia
Il progetto della “Farmacia Virtuale”, nato durante la pandemia nello scorso Anno Accademico 2021-2021, è stato pensato anche per potere riprendere le interazioni interpersonali di confronto dopo un periodo che necessariamente ha ridotto al minimo l’incontro ed il confronto tra gli studenti e i docenti. Ad oggi sono state già svolte simulazioni relative alla “Farmacia dei servizi” e alle “Interazioni tra farmaci” che hanno registrato notevole interesse e che entreranno a fare parte del percorso formativo di diversi insegnamenti del corso di studio di Farmacia.
In quest’ottica il professor Giacomo Borgonovo, Presidente del Simav e Vice Preside della Scuola di Scienze mediche e farmaceutiche, ricorda come questa attività segua le attività di didattica in simulazione che il Simav ha svolto, con notevole impegno di risorse economiche e umane durante la pandemia, consentendo agli studenti di completare il tirocinio pratico professionalizzante che ha permesso la laurea di due coorti di studenti altrimenti impossibile.
“Mai la prima volta sul paziente”: senza rischi per l’utente, la simulazione viene applicata in ambito medico e sanitario in uno spettro molto ampio di situazioni, dal relazionale all’interventistico
Tutto questo seguendo un principio fondamentale. “Mai la prima volta sul paziente: senza rischi per il paziente, la simulazione viene applicata in ambito medico e sanitario in uno spettro molto ampio di situazioni, dal relazionale all’interventistico – conclude il Prof. Ing. Marco Raggio, Direttore Tecnico Scientifico del SimAv -. La simulazione segue un approccio olistico alla formazione, utilizzando congiuntamente conoscenze nei settori e tecnologie ICT”.