«Il morbillo è incredibilmente contagioso e può avere un effetto devastante sulla salute dei bambini. L’impennata dei casi di morbillo in Europa e Asia centrale è il risultato del crollo dei tassi di vaccinazione dovuto a vari fattori, come l’interruzione dei servizi sanitari, l’indebolimento dei sistemi di assistenza sanitaria primaria e l’aumento della disinformazione sulle vaccinazioni».
Sono allarmate le parole che usa Fatima Čengić, specialista in immunizzazione dell’Ufficio Regionale Unicef della divisione Europa e Asia Centrale, parlando con TrendSanità.
In parte la domanda è diminuita per colpa della disinformazione, dell’infodemia e della sfiducia generate dall’epidemia di Covid-19
La situazione di cui parla la dottoressa Cengic è evidenziata da dati significativi che mostrano una crescita costante dei contagi negli ultimi anni. È stata propria l’Unicef a lanciare un appello a livello internazionale, facendo sapere che tra gennaio e l’inizio di dicembre 2023 sono stati confermati 30.601 casi di morbillo in Europa e Asia centrale, rispetto ai 909 del 2022. Un aumento del 3.266 per cento. A questo si aggiunge il dato italiano. Nei primi 3 mesi del 2024 sono stati 213 i casi di morbillo in Italia, l’85% dei quali confermati. Trentaquattro infezioni sono state notificate a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo. Quasi 9 contagiati su 10 (88,2%) non erano vaccinati. È quanto indica l’Istituto Superiore di Sanità nell’ultimo bollettino curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale su morbillo e rosolia.
Cos’è il morbillo e perché è ancora pericoloso
Il morbillo è una malattia infettiva esantematica acuta, causata da un virus a Rna del genere morbillivirus, di cui esiste un unico sierotipo. Diffuso in tutto il mondo, l’unico ospite naturale del virus è l’uomo.
In Italia la vaccinazione è obbligatoria, salvo controindicazioni in casi di deficit immunitario. Il vaccino appartiene alla classe dei sieri vaccinali vivi attenuati ed esiste sotto forma di un complesso vaccinale contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr). Una prima dose del Mpr è consigliata prima del ventiquattresimo mese di vita, preferibilmente al dodicesimo al quindicesimo mese, con un richiamo fra i 5 e i 6 anni o fra gli 11 e i 12 anni. La profilassi è iniziata negli anni Sessanta: prima della vaccinazione di massa ogni due o tre anni si verificavano epidemie che causavano nel mondo circa 2,6 milioni di morti ogni anno.
Grazie alla vaccinazione, la mortalità di questo virus aveva registrato una significativa riduzione di casi. Tuttavia, resta un’importante causa di morbilità se si pensa che solo due anni fa, nel 2022, di morbillo sono morte nel Mondo oltre 136mila persone, per lo più bambini di età inferiore ai cinque anni. La maggior parte dei decessi avviene da anni nei Paesi in via di sviluppo, ma i casi stanno aumentando in maniera significativa e preoccupante anche in Europa e Stati Uniti.
Fra le conseguenze più devastanti di questo virus c’è il crollo delle difese immunitarie, soprattutto nei bambini. L’indebolimento duraturo del sistema immunitario rende più vulnerabili ad altre malattie infettive, tra cui la polmonite. Ad oggi in testa alle classifiche per l’aumento dei casi c’è il Kazakistan, con 69 casi per 100 mila abitanti. Al secondo posto arriva il Kirghizistan, con 58 casi ogni 100 mila abitanti. Nel dicembre 2023 la Romania ha vissuto un’epidemia nazionale di morbillo con un tasso di 9,6 casi per 100 mila abitanti, per un totale di 1.855 casi.
«Esortiamo tutti i Paesi dell’Europa e dell’Asia Centrale a identificare e raggiungere immediatamente tutti i bambini con il vaccino contro il morbillo – spiega Čengić a TrendSanità –, soprattutto quelli che hanno saltato le vaccinazioni».
Il crollo della copertura vaccinale: sfiducia e mancanza di risorse
L’Unicef ha chiesto alle nazioni coinvolte urgenti misure di salute pubblica per i possibili effetti di una rapida diffusione del morbillo. Le stime parlano di circa 931mila bambini in Europa e Asia Centrale che non hanno ricevuto interamente o parzialmente i vaccini di routine fra il 2019 e il 2021. Il tasso di vaccinazione della prima dose contro il morbillo è diminuito del 96 per cento nel 2019 e del 93 per cento nel 2022, causando una reazione a catena che, come ha dichiarato di recente Regina De Dominicis, Direttrice regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale, «richiede un’attenzione urgente e misure di salute pubblica per proteggere i bambini da questa malattia pericolosa e mortale».
Il tasso di vaccinazione della prima dose contro il morbillo è diminuito del 96 per cento nel 2019 e del 93 per cento nel 2022
In parte la domanda è diminuita per colpa della disinformazione, dell’infodemia e della sfiducia generate dall’epidemia di Covid-19. In parte per colpa dell’interruzione di alcuni servizi sanitari e di assistenza primaria durante la pandemia. Nonostante i dati incontrovertibili forniti dalla scienza, la vaccinazione continua ad essere oggetto di contesa politica e questo sembra essere un preciso effetto della pandemia. Il New York Times ha riportato che, in un sondaggio svolto fra la popolazione americana nel 2023, solo poco più della metà dei repubblicani avrebbe affermato che le scuole pubbliche dovrebbero richiedere la vaccinazione contro il morbillo, rispetto a circa l’80 per cento di risposte affermative in tal senso date prima della pandemia dalla stessa categoria di elettori. Restava invariato invece il sostegno ai vaccini dato degli elettori democratici.
L’aumento dei casi prima del Covid
Pare fondamentale notare come l’aumento dei casi di morbillo aveva interessato alcuni Paesi già prima del Covid. Sempre secondo dati Unicef, fra il 2017 e il 2018, negli Stati Uniti, il numero di casi sarebbe aumentato di sei volte, raggiungendo quota 791. Le nuove epidemie interessano quindi sia i Paesi in via di sviluppo, che quelli sviluppati.
La problematica è stata portata all’attenzione dell’opinione pubblica anche da un reportage, che ha raccontato come i casi di morbillo del 2024 negli USA abbiano già superato i 58 casi registrati in tutto il 2023. I centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) stanno consigliando a medici e a operatori sanitari di assicurarsi che i pazienti non vaccinati, soprattutto quelli che fanno viaggi internazionali, siano aggiornati sulle loro vaccinazioni. Oggi i bambini americani devono essere immunizzati per frequentare la scuola. La maggior parte delle infezioni è quindi dovuta a viaggiatori non vaccinati. In vista dei viaggi primaverili le autorità si aspettano nuovi casi, considerando che il morbillo è una delle malattie più contagiose e che ogni persona infetta statisticamente diffonde il virus ad altre 18 persone. Il virus sopravvive nell’ambiente fino a due ore dopo che una persona infetta ha lasciato la stanza.