Con l’inizio del suo nuovo mandato come Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen ha svelato un’agenda politica per la salute europea focalizzata sulla costruzione di un’economia più resiliente e circolare.
Abbiamo parlato con due nuovi membri del Parlamento Europeo e della sua sottocommissione per la salute — Laurent Castillo, medico francese del Partito Popolare Europeo (PPE), di centro-destra, e Stine Bosse, liberale danese (Renew) e vice-presidente della sottocommissione — per comprendere le loro visioni della salute dell’UE. Le loro prospettive evidenziano le priorità e le sfide nell’affrontare i medicinali essenziali, l’innovazione, la salute preventiva e la necessità che la sottocommissione per la sanità pubblica operi come una commissione indipendente.
Legge sui medicinali critici: ridurre la dipendenza esterna
Uno dei pilastri centrali del nuovo mandato di von der Leyen è la Legge europea sui medicinali critici. La proposta della Commissione mira a contrastare le allarmanti carenze di medicinali essenziali e a ridurre la dipendenza della catena di approvvigionamento dell’UE da fornitori esterni, in particolare India e Cina, che insieme producono il 60% dei principi attivi farmaceutici mondiali. La legge mira a rafforzare la capacità di produzione interna e garantire una catena di approvvigionamento più sicura e autosufficiente.
Castillo sostiene l’iniziativa, sottolineando l’importanza di stimolare la produzione europea di medicinali critici. «Dobbiamo riportare la produzione di farmaci in Europa, soprattutto per i farmaci essenziali come analgesici e antibiotici», afferma Castillo.
Bosse sottolinea anche l’importanza della produzione interna. Sostiene l’uso di dazi strategici per proteggere le industrie europee dalla concorrenza sleale, in particolare da paesi come la Cina, dove gli aiuti di Stato sovvenzionano pesantemente le imprese nazionali. «Voglio assicurarmi che ci siano tariffe che proteggano le nostre imprese», spiega Bosse. Sottolinea la necessità di promuovere un ambiente competitivo che bilanci gli interessi commerciali con il benessere sociale.
Innovazione e ricerca
Nella sua agenda politica, von der Leyen ha anche sottolineato l’importanza dell’innovazione, sostenendo l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo, in particolare nelle tecnologie digitali e nelle industrie verdi, per mantenere il vantaggio competitivo dell’Europa e garantire una crescita economica sostenibile.
Laurent Castillo sottolinea la necessità di una ricerca più ampia in diverse aree critiche, come antibiotici, bioterapie innovative e trattamenti avanzati. Sottolinea l’importanza di trattenere i talenti in Europa, incoraggiando collaborazioni pubblico-private per guidare l’innovazione medica. «Dobbiamo garantire che i nostri ricercatori non migrino verso gli Stati Uniti, il che ci fa perdere preziose risorse intellettuali», afferma Castillo.
Bosse è anche preoccupata per le differenze della forza lavoro all’interno dei paesi dell’UE, portando la sua prospettiva di benessere sociale: «Abbiamo bisogno di più infermieri e medici qualificati, non solo in Danimarca, ma anche in Romania, in Polonia», aggiungendo che «dobbiamo collaborare tra di noi, come europei». Bosse sostiene una maggiore innovazione digitale nella sanità, che ritiene essenziale per il futuro dei sistemi sanitari europei.
Salute preventiva
Le misure di salute preventiva sono un punto focale dell’agenda di von der Leyen, con particolare attenzione alla salute mentale di bambini e giovani adulti, nonché alle malattie cardiovascolari e degenerative. Ciò include il proseguimento del Piano europeo di lotta contro il cancro e la priorità alla salute cardiovascolare, un obiettivo chiave della Presidenza ungherese del Consiglio per la seconda metà del 2024.
Castillo sostiene una maggiore enfasi sulla salute preventiva, in particolare nell’educazione e nei cambiamenti dello stile di vita. «Le misure preventive sono cruciali per migliorare la salute pubblica e ridurre l’onere delle malattie – afferma -. Sebbene siano stati fatti significativi progressi nella prevenzione del cancro, c’è ancora molto da fare in aree come la salute cardiovascolare e il benessere mentale».
Meno regole
Castillo e Bosse vogliono anche «meno regole» per la salute dell’UE, riecheggiando la visione di von der Leyen. La Commissione Europea si sta impegnando per un ambiente normativo più agile, proponendo un principio di “One In, One Out” per ridurre i carichi amministrativi e semplificare le normative dell’UE.
Bosse chiede una regolamentazione più intelligente per supportare la concorrenza e la crescita economica in Europa, spiegando: «Parliamo di ‘Mercato unico’, ma se abbiamo una direttiva, è attualmente implementata in modi diversi in 27 paesi». Castillo sottolinea l’importanza di semplificare le normative sulla ricerca clinica per accelerare lo sviluppo di nuovi trattamenti: «Le aziende stanno scegliendo di testare nuovi farmaci negli Stati Uniti, in Cina».
Bilancio per la salute
A maggio, la direttrice generale del servizio sanitario della Commissione Europea (SANTE), Sandra Gallina, ha avvertito che il programma sanitario da 5,3 miliardi di euro, in vigore dal 2021 al 2027 come risposta dell’UE al COVID-19, era probabilmente un “episodio unico”. Le sue parole riecheggiano i commenti di aprile della Commissaria per la Salute, Stella Kyriakides, che ha avvertito della necessità di tagliare un miliardo di euro da quel fondo, accennando alla necessità di trovare risorse per l’Ucraina.
Sia Bosse che Castillo sconsigliano i tagli al bilancio sanitario dell’UE: «Si tratta di decisioni difficili, ma dobbiamo reinvestire quei soldi nella sanità», esorta Castillo. Bosse, che è anche nella commissione bilancio, concorda, ma con un approccio più sfumato: «Dobbiamo pensare a come spendiamo. Possiamo fare investimenti collettivi a livello europeo, trovando modi per finanziare aree strategiche senza tagliare i budget sanitari», spiega, aggiungendo: «Ma dobbiamo guadagnare i soldi prima di poterli spendere. E molte persone dimenticano questo».
Una commissione per la salute?
Infine, sia Bosse che Castillo sono favorevoli alla creazione di una commissione dedicata alla salute all’interno del Parlamento Europeo. Bosse sostiene l’idea di creare una commissione separata per concentrarsi sulle questioni sanitarie, mentre Castillo ritiene che una commissione dedicata garantirebbe che le questioni specifiche della salute, come i farmaci e la ricerca, ricevano attenzione e risorse adeguate. Si prevede che la questione venga ridiscussa dopo la pausa estiva, con il coordinatore del PPE Peter Liese che sostiene una separazione prima della fine dell’anno.