“La persona con diabete accumula dati, misura glicemie. Tutti questi dati devono essere condivisi e sono stati sviluppati sistemi per condividerli con la telemedicina e il monitoraggio da remoto: un processo che era già stato avviato ma è stato messo a regime con la pandemia e oggi prosegue”. Ecco perché la telemedicina è così importante per il diabete, spiega Paolo Di Bartolo, direttore Unità Operativa Diabetologia di Ravenna e Presidente della Fondazione Associazione Medici Diabetologi (AMD).
Un sistema che non è esente da criticità: problemi di interoperabilità, di linguaggio, attenzione che si focalizza su certi temi e ne lascia da parte altri. Soluzioni? La formazione di clinici e pazienti e, probabilmente, il PNRR.