Vaccini sul dark web: è boom di vendite nell’anno della pandemia. Dalle mascherine all’idrossiclorochina, dalle iniezioni anti-Covid ai Green Pass, si trova di tutto nella parte nascosta della rete, cui si accede soltanto utilizzando Tor, The Onion Router, un network che consente la navigazione sulle pagine con dominio “.onion”. Lo dimostrano gli studi condotti da Andrea Baronchelli, professore associato alla City. “La pandemia ha rimodellato la domanda di beni e servizi in tutto il mondo – spiega -. La combinazione di un’emergenza sanitaria pubblica, difficoltà economiche e panico guidato dalla disinformazione ha spinto clienti e fornitori verso l’economia sommersa. In particolare, i dark web marketplace (Dwm), siti web commerciali accessibili tramite software libero, hanno guadagnato una notevole popolarità”. Con gravi rischi per la salute.
Prima del vaccino: in offerta idrossiclorochina e mascherine
Un primo studio a cura di Baronchelli e altri ricercatori si è concentrato sul periodo precedente all’inizio delle vaccinazioni, dal 1° gennaio al 16 novembre del 2020, riconosciuto da Bloomberg come anno record per le vendite nel dark web. “Il dark web è un posto dove si trovano siti di commercio online, simili ad Amazon, ma più piccoli e di diverso genere, in cui si vende qualunque merce, dalle droghe ai farmaci, dalle armi da fuoco alle finte identità digitali, e si paga con le criptomonete – dice il docente -. Il caso del Covid-19 ha dimostrato come i venditori siano molto reattivi nel reagire alla domanda: basti pensare che circa un mese dopo l’inizio della pandemia, sul dark web si trovavano già dei “vaccini”, con spiegazioni complottistiche del tipo “loro li hanno ma non ve li vogliono dare”.
Immediata la disponibilità delle mascherine, quando al di fuori del dark web scarseggiavano, e di idrossiclorochina appena è stata menzionata dall’allora presidente Trump. Impossibile ovviamente sapere di cosa si tratti in realtà, ad esempio se una mascherina che si sostiene essere certificata in una certa maniera lo sia realmente, oppure se quella che viene venduta sia realmente idrossiclorochina o meno. Nel caso in cui lo fosse, quantomeno si potrebbero prevedere le possibili conseguenze dell’assunzione, ma la certezza non c’è”.
I venditori sono molto reattivi nel reagire alla domanda: un mese dopo l’inizio della pandemia, sul dark web si trovavano già dei “vaccini”
A conferma del dinamismo del giro, le offerte di mascherine sono comparse sul dark web a marzo, quando scarseggiavano ovunque, per poi calare quando è stato possibile trovarle facilmente nei negozi, col passare dei mesi.
Ma perché è così facile reperire beni e oggi vaccini sul dark web anche se, come nel caso delle mascherine, al di fuori di esso sono così difficili da trovare? “Ad esempio perché non si trovano in un Paese ma in un altro – afferma l’autore degli studi -. Ma soprattutto per quella che possiamo chiamare snellezza delle procedure: nel caso delle mascherine, i venditori possono sostenere che siano a norma, ma lo saranno davvero?”.
L’evoluzione della pandemia: online si trovano vaccini e Green Pass
Finito il tempo delle mascherine, adesso sul dark web si vendono vaccini e Green Pass: proprio nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha scardinato un traffico delle “novità” a tema pandemico. In un secondo studio, intitolato Dark Web Marketplaces and COVID-19: The vaccines, gli accademici hanno monitorato costantemente 164 mercati del dark web nel periodo che va dall’inizio di gennaio al 20 aprile di quest’anno.
“Abbiamo trovato 214 annunci che offrivano un vaccino contro il Covid-19: 77 proponevano vaccini ufficialmente approvati e 25 certificazioni di avvenuta vaccinazione. Il numero di annunci attivi al 20 aprile, data di pubblicazione, era 34, inclusi otto elenchi che offrivano il vaccino Pfizer/BioNTech, sei Moderna, due AstraZeneca/Oxford, due il vaccino Sputinik V e nove che mettono in vendita certificati di vaccinazione. Il commercio di vaccini sul dark web, non certificati, rappresenta una minaccia concreta per la salute pubblica e rischia di minare la fiducia del pubblico nei confronti della vaccinazione”.
Le dinamiche del dark web
Un altro studio condotto da Baronchelli e colleghi, intitolato Collective dynamics of dark web marketplaces, cioè Dinamiche collettive dei mercati del dark web, è stato dedicato ad analizzare i meccanismi di acquisto e i movimenti su questo tipo di spazi. “Dalla nostra ricerca è emerso che in ogni momento c’è un mercato molto grande, circondato da una costellazione di altri mercati più piccoli, di cui alcuni sopiti, non funzionanti – spiega Baronchelli -. Abbiamo visto che il sistema degli utenti e dei venditori, però, è estremamente reattivo e dinamico: appena le forze dell’ordine chiudono un mercato, cosa che di solito accade con i mercati più grandi, dopo pochissimo tempo la gente riesce a spostarsi in maniera sincronizzata su un altro mercato, ricostruendo in sostanza quello appena perso”.
Appena le forze dell’ordine chiudono un mercato, la gente riesce a spostarsi velocemente su un altro, ricostruendo in sostanza quello appena perso
Come questo sia possibile in tempi così rapidi non è chiaro, ma si possono fare delle ipotesi: “Ci si può coordinare in infinite maniere, da Whatsapp a Reddit a Signal a Telegram e così via. Evidentemente c’è un passaparola e accade qualcosa di molto simile a quanto successo con la prima cacciata di Trump da Twitter: nell’immediato si è creato un problema, poi i suoi seguaci si sono spostati su altri sistemi”.
Questa scoperta può essere utile per il contrasto al commercio illecito. “Gli sforzi per combatterlo sono ingenti ma la lezione che si può imparare dall’analisi delle dinamiche è che sarà necessario concentrarsi non tanto sui mercati ma sui venditori – dice il professore -. Se si riuscisse a colpire un grande venditore, sarebbe un vero colpo al commercio, molto maggiore rispetto alla chiusura di un mercato. Del resto abbiamo assistito ad annunci di chiusure con toni trionfalistici ma in realtà ad esse non sia corrisposta una vera sconfitta del fenomeno delle vendite illegali sul web sommerso”.
Il contrasto ai reati informatici in Europa e in Italia
Nelle scorse settimane, sia a livello nazionale che europeo sono state introdotte delle novità in materia di Cybersecurity. In Italia, il Decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante “Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”, ha l’obiettivo di migliorare la consapevolezza del settore pubblico, privato e della società civile sui rischi e le minacce della Rete.
Nel maggio scorso, il Parlamento Europeo ha dato il proprio sostegno al nuovo Centro di competenza per la cybersicurezza specializzato nell’aiutare i paesi dell’Unione nelle indagini sui reati online e a smantellare le reti criminali, che rientra nel pacchetto di misure normative e iniziative sulla cybersicurezza adottate dalla Commissione Europea il 13 settembre 2017 e protese a migliorare ulteriormente la resilienza informatica, la deterrenza e la difesa dell’Unione dai crimini informatici.