Violenza sulle donne: il ruolo della farmacia

Durante il lockdown la farmacia era uno dei luoghi sempre accessibili: è lì che sono arrivate molte richieste di aiuto di donne vittime di violenza. Con il progetto Mimosa i farmacisti imparano cosa fare in questi casi

La farmacia è donna, lo dimostrano i dati (ultimo Rapporto sul personale del Sistema sanitario italiano): il 70% della categoria è composto da donne e una grande porzione dell’indotto deriva dall’ingresso di donne. Grazie alla capillarità diffusa sul territorio, molto spesso le farmacie sono il primo punto di informazione a cui le donne si rivolgono per avere supporto: un’evidenza resa ancora più eclatante dal lockdown, quando la farmacia è rimasta uno dei pochi luoghi sempre accessibili.

D’altro canto, nei mesi di maggiore intensità dell’emergenza sanitaria, fra marzo e maggio 2020, le chiamate al numero 1522 per la violenza sulle donne e lo stalking sono aumentate del 79,50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La maggior parte dei casi di violenza registrati nel 2020 ha avuto origine da parte dei familiari con un percentuale del 18,5% rispetto al 12,6% del 2019, come evidenziano i numeri dell’Istat.

Per questo, molti farmacisti in tutta Italia si stanno formando per essere in grado di accogliere al meglio le richieste di aiuto. Dietro c’è il progetto Mimosa avviato nel 2014 dall’associazione Farmaciste Insieme. Si tratta di una campagna di informazione e sensibilizzazione contro la violenza sulle donne con il patrocinio di Federfarma, Federazione Ordini Farmacisti Italiani (FOFI), Fenagifar e Rete Vision (Victimology Support international Observatory & Network), sostenuta anche dalla della Fondazione Vodafone Italia, grazie alla quale nel 2021 è stata lanciata l’app informativa Bright Sky per aiutare le donne vittime di violenza domestica.

Da molti anni la nostra associazione si impegna per mettere in rete le donne farmaciste: oggi abbiamo una delegata in ogni regione – spiega la presidente Angela Margiotta -. Negli ultimi anni il nostro obiettivo principale è stato di impegnarci contro la gravissima emergenza della violenza sulle donne, che molto spesso si rivolgono proprio alle farmacie per chiedere aiuto. Dopo il lancio dell’app, che è stata promossa tramite un Qr Code affisso nelle 19mila farmacie italiane, abbiamo collaborato alla progettazione e alla promozione del corso FAD La violenza contro le donne: il ruolo della farmacia: un evento formativo di grande importanza per aiutare i farmacisti ad accogliere le richieste delle donne vittime di violenza con consapevolezza e competenza”.

Anna Olivetti

“L’esigenza di formare i farmacisti è stata immediata: un’evoluzione naturale del progetto Mimosa – aggiunge Anna Olivetti, Segretario CDA della Fondazione Francesco Cannavò, tra le realtà che collaborano al corso -. È molto importante, vista la difficoltà del tema, che i farmacisti siano formati su quale approccio tenere in questi casi, in linea con quanto le farmacie possano fare, così abbiamo coinvolto figure di spicco nel panorama italiano per illustrare loro gli aspetti giuridici, psicologici e in generale cosa possiamo fare per aiutare le donne che segnalano casi di violenza. Il riscontro è stato estremamente positivo: nei primi mesi in cui è stato reso disponibile il corso ha avuto oltre 8mila adesioni e nel 2023 sarà riproposto”.

Giovanni Zorgno,

“Il corso sulla violenza contro le donne è un momento molto importante della formazione della Federazione, perché l’argomento è purtroppo di estrema attualità e il farmacista può essere di grande ausilio sia per la capillarità della presenza delle farmacie sul territorio che per il fatto che spesso la farmacia è un punto di confidenza da parte dei clienti: il farmacista può quindi intercettare il malessere della donna vittima di violenza e aiutarla ad affrontarlo – commenta Giovanni Zorgno, membro della Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina, Coordinatore Comitato Scientifico FOFI – Prova dell’interesse della categoria per l’argomento è la partecipazione: oltre 8.170 farmacisti si sono formati lo scorso anno al 31 dicembre. Il tema è molto sentito”.

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