Prosegue con questa intervista la rubrica di colloqui con i membri del Tavolo Tecnico per lo studio delle criticità emergenti dall’attuazione del Regolamento dell’assistenza ospedaliera (DM70) e dall’attuazione del Regolamento dell’assistenza territoriale (DM77)
“Il Tavolo è formato da 52 membri, di cui 24 donne: una presenza giusta perché, come sappiamo dagli ultimi dati Istat, il 70% del personale sanitario è formato da donne”. Così esordisce Angela Margiotta, Presidente Nazionale di Farmaciste Insieme, interpellata all’indomani della prima riunione del Tavolo del 20 luglio scorso: “Alla luce della composizione estesa del consesso, è fondamentale per me sottolineare sia l’obiettivo di un impegno comune che del lavoro di rete. Un concetto, quello di rete, che è nel Dna della nostra categoria: gli anni dell’emergenza Covid ci hanno dimostrato come la capillarità della presenza dei farmacisti abbia confermato la farmacia come presidio fondamentale di prossimità”.
L’associazione Farmaciste Insieme è nata otto anni fa dalla volontà di tre farmaciste di dare vita a una realtà che avesse cura dei cittadini e che scendesse in campo con iniziative nel sociale, con particolare attenzione al femminile, come nel caso del Progetto Mimosa, campagna in favore delle donne vittime di violenza domestica. “Attualmente stiamo collaborando all’importante campagna di sensibilizzazione sul tumore ovarico Conosciamoci, consapevolmente, promossa da Loto Odv con Federfarma – spiega Margiotta -. Il tumore ovarico è un killer silenzioso che colpisce ogni anno in Italia circa 5mila donne, ma insieme possiamo combatterlo. È silenzioso nel senso che purtroppo è una malattia difficile da diagnosticare in fase precoce, in quanto può manifestarsi con sintomi generici, simili a quelli di altre patologie, quali ad esempio: gonfiore addominale persistente, perdita di appetito, senso di pienezza poco dopo l’inizio del pasto, dolore pelvico/addominale, necessità di urinare frequentemente. Per questo viene spesso individuato quando ormai è troppo tardi: ecco quindi il ruolo centrale della prevenzione.
I farmacisti, soprattutto negli ultimi anni emergenziali, si sono rivelati un prezioso alleato dell’informazione e della prevenzione
I farmacisti, soprattutto negli ultimi anni emergenziali, si sono rivelati un prezioso alleato dell’informazione e della prevenzione in virtù della capillarità della distribuzione e del contatto ravvicinato con i cittadini. Inoltre, l’indotto prevalente delle farmacie sono proprio le donne: quale luogo migliore per sensibilizzarle sull’importanza di sottoporsi a regolari controlli ginecologici”.
L’altro grande obiettivo del progetto è di portare all’attenzione delle istituzioni la necessità di poter accedere alle opportunità terapeutiche in modo uniforme sul territorio nazionale, superando il gap delle diseguaglianze sanitarie ancora presenti nel nostro Paese.
Il progetto pilota, realizzato appunto in collaborazione con Farmaciste Insieme, è stato attuato in tre città campione: Roma, Napoli e Rovigo, dall’inizio di marzo alla fine di maggio 2023. In queste province i farmacisti, opportunamente formati attraverso un corso FAD, sono stati coinvolti in attività volte ad offrire alle donne un concreto supporto di ascolto, aiuto, orientamento.
L’altro impegno principale del sodalizio è il Campus della Salute: l’Università Federico II e l’Università Vanvitelli, l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Napoli, insieme a numerose strutture private e all’associazione Farmaciste Insieme, da anni mettono in piedi periodicamente il più grande ospedale da campo realizzato sul lungomare di Napoli, garantendo la possibilità di migliaia di visite in tutte le principali specialistiche mediche, dall’endocrinologia alla neurologia, dall’oncologia alla nefrologia.
Il farmacista fa da front office e da primo operatore sanitario, che è poi quello che facciamo nella vita quotidiana
“Nell’ambito di questa iniziativa, che al momento è napoletana ma speriamo possa diventare nazionale, nelle giornate di Campus ci occupiamo della misurazione della glicemia, della pressione e della redazione di una scheda con altezza e peso che precedono l’accesso alle visite – commenta Margiotta -. Il farmacista fa quindi da front office e da primo operatore sanitario, che è poi quello che facciamo nella vita quotidiana, tanto più in zone in cui c’è una forte carenza di medici di medicina generale come il Sud”.
Qual è quindi in questa fase la priorità per i farmacisti? “Esserci. Siamo 19mila in tutta Italia: una luce sempre accesa“.