Mastroianni: «Contro l’antibiotico-resistenza, fondamentale l’approccio One-Health»

Si è parlato di antibiotico-resistenza anche al recente G7 Salute di Bari. A TrendSanità Claudio Maria Mastroianni (Sapienza Università di Roma), che ha partecipato come relatore alla conferenza “Strategie e prospettive: Partnership – Innovazione – One health”

Negli ultimi anni, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza (AMR, Antimicrobial resistance) è aumentato notevolmente e ha reso necessaria una valutazione dell’impatto in sanità pubblica, specifica per patogeno, per antibiotico e per area geografica.

Per capire meglio la situazione e le prospettive, abbiamo rivolto cinque domande a Claudio Maria Mastroianni, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali, della Sapienza Università di Roma, e Direttore UOC Malattie Infettive Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I.

Gli antibiotici sono una delle più importanti scoperte per l’umanità, eppure oggi l’antibiotico-resistenza è diventata un’emergenza sanitaria

Professor Mastroianni, gli antibiotici sono una delle più importanti scoperte per l’umanità, eppure oggi l’antibiotico-resistenza è diventata un’emergenza sanitaria. Perché?

Oggi l’AMR rappresenta un grave problema di sanità pubblica mondiale. È stato stimato che 4,95 milioni di decessi sono stati associati all’AMR, di cui 1,27 milioni di decessi direttamente attribuibili alla resistenza, cioè all’incirca la mortalità per malaria e HIV messi insieme. Si stima che se non si interviene con misure adeguate le infezioni causate da microbi resistenti agli antibiotici potrebbero causare entro il 2050 più di 10 milioni di decessi.

I dati ci dicono che in Italia la resistenza agli antibiotici è tra le più alte al mondo. In cosa consiste il Piano nazionale per il contrasto dell’antimicrobico-resistenza (PNCAR)?

Il PNCAR nasce con l’obiettivo di fornire al Paese le linee strategiche e le indicazioni operative per affrontare l’emergenza AMR. Gli obiettivi strategici sono: rafforzare l’approccio One Health e la prevenzione e la sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria; promuovere l’uso appropriato degli antibiotici e l’innovazione e ricerca; migliorare la consapevolezza della popolazione e promuovere la formazione degli operatori sanitari e ambientali sul contrasto all’AMR.

Che cosa si intende per approccio “One Health”, e cosa prevedono i programmi di ricerca attivi su questo?

L’approccio One Health considera in modo integrato la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. È un modello sanitario basato sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente. Mi piace sottolineare come l’Università Sapienza partecipi attivamente ad un importante progetto di ricerca nazionale finanziato con i fondi del PNRR denominato “One Health Basic and Translational Research Actions addressing Unmet Needs on Emerging Infectious Diseases” che ha tra le diverse linee strategiche quella di sviluppare ricerche e studi in ambito di AMR.

Quali sono i rischi dell’antibiotico-resistenza per gli uomini, gli animali e l’ambiente, e cosa possono fare i singoli cittadini?

I cittadini debbono acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza che gli antibiotici sono farmaci attivi solo contro i batteri e non i virus; quindi vanno utilizzati sempre dopo aver consultato il proprio medico di fiducia. In ambito animale va segnalato che ultimamente c’è una tendenza in calo all’uso di antibiotici ma comunque l’attenzione va sempre mantenuta alta.

Lei ha preso parte come Relatore alla Conferenza dedicata alle “Strategie e prospettive per l’antibiotico-resistenza: Partnership – Innovazione – One health”, nell’ambito del G7 Salute, che si è svolto a Bari il 28-29 novembre scorso. Che cosa è emerso di importante e quali sono le prospettive per il futuro?

È stata un’importante conferenza in cui rappresentanti delle istituzioni, della società civile e del mondo scientifico hanno discusso le prospettive nell’ambito della collaborazione interdisciplinare, della ricerca e dell’innovazione per affrontare efficacemente l’emergenza dell’AMR.

Al G7 Salute di Bari si è discusso anche di vaccinazioni, antimicrobial stewardship e incentivi per la ricerca (“push” e “pull”)

Tra i punti di discussione, cruciale l’approccio One-Health con i principali interventi di prevenzione e controllo dell’antibiotico-resistenza nel settore umano, animale e ambientale. Infine sono emersi altri 3 aspetti fondamentali:

  • il ruolo delle vaccinazioni nella prevenzione dell’AMR;
  • l’uso appropriato degli antibiotici con i programmi di antimicrobial stewardship (che hanno l’obiettivo di fornire strumenti agli operatori sanitari per la gestione complessiva del paziente che presenta un’infezione di origine di batterica, oppure colonizzato da un microrganismo resistente agli antibiotici);
  • favorire incentivi “push”, per incoraggiare la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibatterici, e incentivi “pull”, per rendere attrattivo il mercato.

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Michaela Liuccio
Referente Terza Missione, Facoltà di Farmacia e Medicina, Sapienza Università di Roma