I disturbi posturali entrano a pieno titolo nell’elenco delle patologie che compromettono la qualità della vita, poiché causano dolore e disagi spesso sottovalutati. Uno per tutti: il mal di schiena, in cima alla classifica delle richieste di visita dal medico di famiglia. In Italia poi le assenze sul lavoro dovute ai problemi posturali costa diversi miliardi di euro l’anno.
Per rispondere a questa emergenza nasce un’alleanza inedita. La collaborazione tra podologi e ortottisti, i professionisti sanitari che valutano i disturbi motori e sensoriali della visione, sta aprendo nuove prospettive nel trattamento di queste problematiche. Comprendere il ruolo del piede e dell’occhio nel controllo posturale e nell’equilibrio del corpo umano è essenziale per gestire efficacemente i disturbi da postura scorretta.
Mal di schiena in cima alla classifica delle richieste di visita dal medico di famiglia e causa in Italia di assenze sul lavoro che costano diversi miliardi di euro l’anno
L’approccio interprofessionale offre l’opportunità di integrare competenze diverse, fornendo cure appropriate e personalizzate che ottimizzano i risultati clinici e migliorano la vita delle persone. Per affrontare le cattive abitudini posturali, il Ministero della Salute ha promosso l’elaborazione di Linee guida nazionali, fornendo indicazioni precise e basate sulle migliori evidenze scientifiche alle diverse professionalità sanitarie coinvolte nella prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi posturali.
Posturologia: il punto di vista di ortottista e podologo
La postura e l’equilibrio dipendono da un complesso sistema integrato di input sensoriali e risposte motorie, con il piede e l’occhio che svolgono ruoli fondamentali. Il piede, base di supporto del corpo, è fondamentale per la trasmissione delle forze e il mantenimento dell’equilibrio. Le sue strutture anatomiche, come arcate plantari, articolazioni e muscoli, contribuiscono alla stabilità e alla distribuzione del carico. Alterazioni biomeccaniche, come la pronazione eccessiva, ad esempio, possono influenzare negativamente la postura e aumentare il rischio di infortuni. Il sistema visivo, invece, fornisce informazioni per la percezione spaziale e la stabilizzazione posturale, con gli occhi che monitorano l’ambiente e regolano l’orientamento del corpo. Difetti visivi, infatti, possono compromettere la postura e la stabilità. L’integrazione sensoriale del piede e dell’occhio avviene attraverso il sistema nervoso centrale, coinvolgendo il cervelletto e il sistema vestibolare. Le disfunzioni in questi recettori possono influenzare significativamente la postura, la distribuzione del peso corporeo e la stabilità posturale.
Per approfondire queste interazioni rispondono a TrendSanità Lucia Intruglio, Presidente della Commissione di albo nazionale degli ortottisti e Vito Cassano, Presidente della Commissione di albo nazionale dei podologi che testimoniano l’importanza del ruolo dei professionisti FNO TSRM e PSTRP.
Postura, occhio ed equilibrio: il progetto
La postura e l’equilibrio dipendono da un complesso sistema integrato di input sensoriali e risposte motorie, con il piede e l’occhio che svolgono ruoli fondamentali
«Il progetto di collaborazione tra podologo e ortottista in posturologia – ci dice Cassano – nasce dalla consapevolezza che il corpo umano funziona come un sistema integrato, dove il corretto funzionamento di un’area può influenzare altre parti del corpo. La posturologia è una disciplina che studia la postura e i meccanismi che la regolano, includendo l’interazione tra piedi e occhi. Queste due parti del nostro corpo hanno la funzione di sensori fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio e della postura. Il piede fornisce informazioni sulla posizione del corpo nello spazio attraverso la propriocezione, mentre l’occhio contribuisce all’orientamento spaziale e all’equilibrio visivo. Disturbi in queste aree possono causare alterazioni posturali significative. La collaborazione tra podologo e ortottista è nata per affrontare questi problemi in maniera integrata, offrendo agli assistiti un approccio multidisciplinare che possa migliorare il loro benessere globale. Fondamentale è stato partire “con il piede giusto”, prevedendo percorsi formativi comuni e integrati».
«È necessario mettere al centro la persona assistita e il diritto costituzionale alla salute – interviene Intruglio –. Crediamo fortemente che la formazione di base e continua (ECM) debba comprendere un approccio interdisciplinare e interprofessionale per ogni professionista sanitario, nell’ottica della presa in carico globale della persona, altrimenti continueremo a occuparci sempre e solo di un limitato distretto della persona».
Piede, occhio e postura: la relazione inaspettata
Secondo la Presidente della Commissione di albo nazionale degli ortottisti «la visione è elemento fondamentale per l’equilibrio, l’orientamento, il camminare e non solo per la lettura e il riconoscere. Sono diverse le problematiche visive che possono indurre problemi posturali. Ad esempio, una posizione viziata del capo può insorgere per evitare una visione doppia negli strabismi paralitici o incomitanti o bloccare le scosse nel nistagmo. Prima di iniziare un eventuale trattamento, occorre porsi la domanda: “è un torcicollo ortopedico o oculare?” Le alterazioni della visione binoculare come l’insufficienza di convergenza o le eteroforie con ridotta capacità fusionale possono creare degli squilibri. È da evidenziare che anche i difetti rifrattivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo) non corretti o non corretti adeguatamente o differenti nei due occhi (anisometropia) e/o la presenza di un’ambliopia (occhio pigro) possono alterare il recettore oculare che concorre con piede, bocca e orecchio all’equilibrio del sistema posturale. È noto che la visione è un meccanismo complesso, la sua qualità è determinata da numerosi fattori, per questo motivo non si può pensare banalmente di ridurre disturbi visivi con un occhiale premontato o una “macchinetta misura-visus” (ultima trovata statunitense). La valutazione ortottica è sempre utile e spesso risolutiva».
Una posizione viziata del capo può insorgere per evitare una visione doppia negli strabismi paralitici o incomitanti o bloccare le scosse nel nistagmo
«Le alterazioni del tono muscolare del piede di natura causativa, così come altri disturbi del piede, come il piede piatto, l’alluce valgo o le fasciti plantari, possono alterare la biomeccanica del corpo, portando a compensazioni che influenzano negativamente la postura – interviene il Presidente della Commissione di albo nazionale dei podologi –. Questi problemi possono causare dolori articolari, disturbi alla schiena e disfunzioni muscolari. Il podologo può intervenire con trattamenti ortesici, plantari personalizzati e consigli su calzature appropriate al fine di ridurre la sintomatologia dolorosa, migliorando la funzionalità biomeccanica del piede e la distribuzione del carico. Dall’altra parte, i disturbi visivi, sono fortemente impattanti per la postura e la sua ricaduta sul piede può risultare un forte ostacolo al trattamento ortesico che attua il podologo. La conoscenza e la collaborazione in ambito posturale, in una visione sempre più olistica della persona assistita permettono una presa in carico in equipe più efficiente ed efficace. La riabilitazione diventa quindi sempre più globale e coinvolge i professionisti integrando i loro profili e le loro specifiche competenze».
Podologi e ortottisti: aree di intervento e collaborazione
Per Intruglio, nella presa in carico della persona diabetica si possono riscontrare complicanze in vari distretti. «Relativamente all’occhio, uno dei maggiori segni da prevenire è la retinopatia diabetica, la sua comparsa può inficiare sia la visione centrale, che quella periferica compromettendo anche la percezione dei colori, inoltre il diabete può comportare alterazioni della motilità oculare con visione doppia. Lo screening di questa condizione, effettuato dall’ortottista anche a domicilio, nelle case di comunità (previsto un retinografo e OCT fra gli strumenti diagnostici di base in dotazione delle case di comunità) o in altre strutture, e sani stili di vita, possono ridurre il rischio di una maculopatia con conseguente ipovisione e/o cecità. Un ulteriore elemento comune riguarda la prevenzione delle cadute degli anziani, una delle raccomandazioni ministeriali. La letteratura scientifica internazionale evidenzia che nelle persone con esiti di ictus, malattie demielinizzanti o Parkinson c’è un aumento delle cadute per la presenza di un deficit visivo non compensato e/o non individuato; una valutazione ortottica iniziale è sempre utile, sia per capire la qualità della visione, sia per un percorso riabilitativo e/o per individuare un presidio utile ad ottimizzare il residuo visivo, che a volte può consistere anche in una semplice correzione ottica».
Aggiunge Cassano: «Oltre ai disturbi posturali, podologi e ortottisti collaborano in diverse altre aree per migliorare la qualità della vita delle persone assistite. Sull’assistito diabetico, il podologo monitora la comparsa di segni di neuropatia e ridotta perfusione vascolare che possono portare l’insorgenza di ulcere o disfunzioni d’arto, oltre a predisporre un intervento rieducativo e riabilitativo. Inoltre, la cura della fase acuta del piede diabetico vede il podologo pienamente integrato nel team multidisciplinare di presa in carico della persona assistita. Parimenti, in ambito neurologico, in presenza di malattie come la sclerosi multipla o la malattia di Parkinson, dove la coordinazione motoria e visiva è spesso compromessa, la collaborazione tra queste due figure può aiutare a sviluppare piani di riabilitazione personalizzati».
«L’assistito geriatrico, invece, soffre frequentemente di problemi sia ai piedi, sia alla vista, come detto, che possono portare a un maggiore rischio di cadute. Il podologo lavora con trattamenti volti a ridurre gli effetti di un’alterata deambulazione anche attraverso terapie ortesiche che possano ridistribuire i carichi pressori e mobilizzare le strutture articolari ipomobili. Nei bambini, problemi ai piedi come il piede torto o il piede piatto, insieme a disturbi visivi come lo strabismo, possono influenzare lo sviluppo posturale e motorio. L’intervento del podologo è dunque fondamentale nel manipolare correttamente il piede al fine di ottimizzarne la funzione. Infine, gli atleti di ogni livello possono beneficiare di un approccio combinato per ottimizzare la performance e prevenire infortuni. Il lavoro fatto da alcuni portieri di calcio sull’allenamento dei riflessi fatto dagli ortottisti, combinato con la gestione del tono muscolare e del gesto atletico del piede, ha portato notevoli risultati in termini di aumento delle performance atletiche» spiega ancora Cassano.