Il 17 settembre si celebrerà la Giornata Mondiale per la Sicurezza dei Pazienti, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2019 con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e l’impegno globale sul tema della sicurezza. Quest’anno, la Giornata è dedicata alla Sicurezza della terapia farmacologica, in concomitanza con la conclusione della campagna Medication Without Harm lanciata nel 2017 dall’OMS con l’obiettivo di ridurre del 50% i danni gravi evitabili correlati ai farmaci a livello globale.
Il progetto, promosso dall’Italian Network For Safety in Healthcare (Insh), associazione scientifica per la qualità e sicurezza delle cure, membro istituzionale dell’International Society for Quality in Healthcare, con la collaborazione di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità e il patrocinio e il sostegno dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, prevede di offrire un servizio gratuito di ricognizione farmacologica e counseling sull’uso sicuro dei farmaci ai soggetti in poli-terapia.
“Il nostro obiettivo è aumentare la consapevolezza sul tema dei rischi della terapia farmacologica soprattutto in chi assume cronicamente più farmaci -. spiega Micaela La regina, direttrice del servizio Governo e Rischio clinico, Programmazione sanitaria e Controllo di gestione presso l’ASL 5 della Liguria, tra gli organizzatori -. Com’è nello spirito della Giornata, ci rivolgiamo ai professionisti ma soprattutto alla comunità, perché la sicurezza delle cure comincia proprio dal paziente. L’idea è di renderli sempre più partecipi e consapevoli per un uso il più possibile sicuro. Inoltre, in tempi in cui si parla molto di value-based healthcare, va sottolineato che il deprescribing ne è un perfetto esempio, perché migliora la salute dei pazienti e allo stesso tempo aiuta la sostenibilità del sistema”.
L’idea è nata dalla modalità in cui spesso vengono celebrate giornate dedicate a varie patologie, dal diabete all’osteoporosi, proponendo informazioni e screening gratuiti: “Abbiamo pensato di offrire un servizio che ancora pochissimi centri offrono, quello della riconciliazione terapeutica, fondamentale per garantire l’appropriatezza delle terapie”.
L’importanza della ricognizione della terapia farmacologica
Una ricognizione della terapia farmacologica, completa anche dei prodotti da banco, rappresenta un efficace strumento per la prevenzione degli eventi avversi in terapia farmacologia in due aree chiave, quali la poli-terapia e le transizioni di cura
Procedure terapeutiche non sicure ed errori in terapia sono una delle principali cause di lesioni e danni evitabili ai pazienti nei sistemi sanitari di tutto il mondo. L’OMS riconosce tre aree chiave di intervento:
1. Terapie ad alto rischio
2. Poli-terapia
3. Transizioni di cura
Una ricognizione della terapia farmacologica, completa anche dei prodotti da banco, rappresenta un efficace strumento per la prevenzione degli eventi avversi in terapia farmacologica in due aree chiave, quali la poli-terapia e le transizioni di cura. Nel nostro Paese, il Ministero della Salute ha elaborato e diffuso la Raccomandazione di sicurezza n. 17, dedicata appunto alla ricognizione e riconciliazione farmacologica. La ricognizione farmacologica, effettuata periodicamente, consente di individuare inappropriatezze, interazioni farmaco-farmaco, interazioni farmaco-malattia e di evitare discrepanze non intenzionali e loro conseguenze nelle transizioni di cura.
“Il progetto per la Giornata per la sicurezza del paziente 2022 arriva in un momento in cui l’interesse e l’impegno in materia di sicurezza delle cure si era un po’ ridotto nel nostro Paese: con la pandemia, che ha catalizzato tutta l’attenzione, è calato l’interesse verso tutto ciò che non fosse strettamente legato al virus – commenta Riccardo Tartaglia, professore di Risk management all’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma -. In realtà stanno emergendo problemi di ritardi diagnostici e di conseguenza anche terapeutici e un’accresciuta somministrazione di farmaci, ad esempio di antivirali anche ai fragili, che deve assolutamente incrementare l’attenzione degli operatori in questo senso”.
Adesioni entro il 4 settembre
In concreto in questa fase i soggetti proponenti stanno raccogliendo le adesioni all’iniziativa. Può partecipare qualsiasi struttura sanitaria, pubblica o privata (unità operativa, struttura semplice/complessa/dipartimento, aziende ospedaliere, IRCCS, ASL, ASST, USL, centri medici, farmacie, studi medici di medicina generale o pediatri di libera scelta, studi medici di liberi professionisti). Le strutture partecipanti allestiranno nella giornata del 17 settembre o per uno o più giorni nella settimana dal 17 al 23 settembre un ambulatorio temporaneo presso il quale effettueranno una ricognizione farmacologica completa a pazienti che assumono regolarmente 5 o più farmaci, con l’ausilio del software InterCheck Web, sviluppato dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS. Il software fruibile online, previa registrazione, consente di rilevare interazioni fra farmaci, carico anti-colinergico (responsabile di svariati effetti indesiderati), eventuali farmaci inappropriati nell’anziano.
“Ho deciso sin da subito di aderire alla Giornata perché l’iniziativa è molto importante – spiega Alessandro Brega, farmacista dirigente dell’ASL4 Servizio Sanitario Regione Liguria -. Credo che diffondere la conoscenza ai nostri cittadini/pazienti e implementare, con iniziative concrete come questa, la cultura nei professionisti sanitari della riconciliazione farmacologica, definita dall’OMS come una delle migliori strategie per garantire una buona qualità delle cure, sia imprescindibile per garantire appropriatezza, sicurezza delle terapie e contribuire ad un servizio sanitario di Valore”.
Per partecipare è necessario compilare il documento di adesione e inviarlo a insh@rossoevolution.com.