I danni della disinformazione e i benefici della consapevolezza: la pandemia ha messo sotto gli occhi di tutti l’importanza dell’alfabetizzazione sanitaria della cittadinanza. Ma non si tratta solo di stilare un bilancio dell’esperienza: è una lezione fondamentale per il futuro. Da queste premesse è nato il webinar “Migliorare l’alfabetizzazione sanitaria e proteggere il valore dell’accesso alle cure per un migliore coinvolgimento di cittadini e pazienti nella mitigazione del Covid”, organizzato da Active Citizenship Network (ACN), rete europea di Cittadinanzattiva, rivolto ai rappresentanti delle associazioni civiche e dei pazienti di tutta Europa: occasione per fornire informazioni aggiornate sul virus, condividere esperienze, identificare quanto appreso durante la pandemia e scambiare feedback.
“Il Covid-19 ha avuto un impatto significativo su diversi fronti come quello delle malattie non trasmissibili: i pazienti oncologici e cronici sono stati lasciati quasi soli per molti mesi, soprattutto durante la prima ondata di pandemia – ha spiegato Mariano Votta, responsabile delle politiche in Europa di Cittadinanzattiva e direttore ACN -. A tre anni esatti dal primo lockdown, la situazione è per fortuna cambiata in meglio con:
- la scoperta e l’uso su larga scala dei vaccini anti-Covid, grazie a un investimento nella ricerca medica senza precedenti nella storia;
- una risposta attenta da parte delle autorità sanitarie;
- l’enorme impegno profuso da tutte le categorie di operatori sanitari, a cui andrà la nostra eterna riconoscenza per il sacrificio, anche in termini di vite umane;
- il senso di responsabilità della stragrande maggioranza dei cittadini nell’attuare comportamenti responsabili, seguendo le indicazioni delle pubbliche autorità al fine di prevenire e limitare i contagi;
- il contributo di tanti attori della società civile per agire e reagire contro la pandemia”.
Tutti fattori che hanno portato a una significativa riduzione del numero dei contagi e dell’incidenza del Covid-19 e delle sue varianti. Progressi enormi che però non ci mettono del tutto in una situazione di sicurezza, soprattutto se dovesse passare il messaggio – sbagliato – che il virus Covid-19 può essere sottovalutato perché ormai percepito innocuo. La pandemia di Covid-19 ha posto sfide significative alle comunità di pazienti e ACN, in continuità con il suo impegno nella lotta al Covid-19, si impegna ad aiutare a trovare soluzioni a queste sfide.
Per tenere viva l’attenzione sul tema e per contribuire a evitare che i pazienti Covid sperimentino l’incuria e l’abbandono che hanno vissuto i pazienti non Covid durante la pandemia, ACN ha deciso – con i due seguenti progetti europei, entrambi realizzati col supporto non condizionato di Pfizer, “Improving health literacy for better public and patient involvement in mitigating Covid-19 pandemic using interactive and intuitive educational tools” e “Protecting the value of access to care during – and after – the Covid-19 pandemic across Europe: focus on antivirals” – di investire in alfabetizzazione sanitaria per contribuire a mitigare gli effetti del Covid.
Un cittadino informato può fare la differenza non solo per la propria salute ma per la salute pubblica
La pandemia da Covid-19 ci ha insegnato quanti danni può arrecare anche un cittadino e paziente disinformato che perpetra comportamenti non salutari e quanto, invece, un cittadino e paziente informato può fare la differenza non solo per la propria salute individuale ma per la salute pubblica in generale.
La comprensione di quali siano i rischi, soprattutto per alcuni pazienti con comorbidità, e la consapevolezza di quali sono, invece, i benefici portati dalla vaccinazione anti-Covid, possono contribuire a mitigare la pandemia da Covid-19 e altri eventi simili, che non si possono escludere per il futuro: da qui il bisogno di trovarci più pronti e preparati.
Allo stesso tempo, la promozione di opportunità di confronto consente ai leader delle organizzazioni civiche coinvolte e ai gruppi di pazienti (PAG) di condividere le esigenze, le preoccupazioni e le migliori pratiche messe in campo dalle loro organizzazioni nella prevenzione, nella gestione, nel trattamento e nel follow-up del Covid-19.
L’alfabetizzazione sanitaria (Health Literacy) è un potentissimo strumento di garanzia della salute individuale e pubblica che ci permette di comprendere che la salute è un bene pubblico da preservare con azioni preventive individuali che diventano tanto più efficaci quanto più le seguiamo.
La scarsa alfabetizzazione sanitaria della popolazione è un problema di salute pubblica sottovalutato
Come dichiarato dagli esperti, l’infodemia legata al Covid-19 ha dimostrato che la scarsa alfabetizzazione sanitaria della popolazione è un problema di salute pubblica sottovalutato: in Europa, quasi la metà degli adulti ha riferito di avere problemi con l’alfabetizzazione sanitaria e di non avere le competenze necessarie per prendersi cura della propria salute e di quella degli altri.
In una prima sessione del webinar, intitolata “Conoscere e mitigare l’impatto del Covid-19”, Alessandra Medolla, medico di medicina generale presso l’ASL di Salerno, e Marco Vatri, geriatra dell’azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Firenze, che già in passato si erano prestati in analoghe iniziative organizzate da ACN, hanno trattato temi come il virus e le sue mutazioni e i meccanismi di funzionamento dei vaccini, sfatando anche alcune false credenze diffuse a proposito dei vaccini, come quella ormai smentita da anni sulla presunta correlazione con l’autismo.
In particolare, i vaccini ci hanno consentito di arrivare a convivere con il virus esposti a un minore rischio di contrarre la malattia in forma grave e soprattutto hanno drasticamente ridotto il rischio di ospedalizzazioni.
Nella seconda sessione, intitolata “Il valore dell’accesso alle cure: focus sugli antivirali”, gli esperti si sono soffermati su cure e farmaci approvati (quando utilizzarli e quando, al contrario, non utilizzarli perché non danno alcun beneficio), ruolo degli antivirali, complicanze della malattia, Long Covid, e infine sull’importante punto della prevenzione e degli screening oncologici, i grandi assenti durante la pandemia.
Le stime della European Cancer Organization ipotizzano 100 milioni di screening non effettuati nella pandemia, sia a causa di difficoltà affrontate dai sistemi sanitari nel garantire l’accesso a queste prestazioni, sia di preoccupazioni da parte dei cittadini, che sovente hanno rinunciato per paura del contagio. Ritardi di cui prima o poi pagheremo il conto, come sottolineato nel report di IQVIA dall’eloquente titolo, Cancer won’t wait: il cancro non aspetta. Facendo riferimento al documento, Medolla ha sottolineato l’importanza delle azioni intraprese dai numerosi stakeholder per mitigare l’impatto della pandemia sugli screening.
Ancora, l’esperta ha illustrato alcune delle azioni intraprese in Paesi europei con questo obiettivo. Ad esempio, in Portogallo sono state attivate unità di screening mobili con garanzie di igiene e sicurezza dopo ogni esame, mentre in Italia per quanto riguarda il tumore al seno è stato potenziato il triage per dare la priorità ai soggetti più a rischio.
Le attività di ACN proseguono ad aprile con due appuntamenti, entrambi al Parlamento Europeo, a Bruxellesi: il 26 un convegno sul tema delle Terapie Avanzate in Europa: coniugare sostenibilità, innovazione e rispetto dei diritti dei pazienti, in occasione delle celebrazioni europee della 17^ Giornata Europea dei Diritti del Malato, e il 27 l’evento conclusivo del progetto AHEAD (Action for Health and Equity: Addressing medical Deserts) che mira a ridurre le disuguaglianze di salute affrontando la sfida dei deserti sanitari in Europa.