La chirurgia robotica e i suoi benefici: un viaggio multidimensionale guidati dall’HTA

In un contesto ospedaliero con expertise consolidata, è fondamentale identificare i fattori che favoriscono l’adozione routinaria della chirurgia robotica rispetto alla laparoscopica e alla open. Questo permette di definire i vantaggi in termini di efficienza clinica ed economica, di sicurezza per operatori, ambiente e pazienti, oltre a valutare gli impatti organizzativi per la struttura sanitaria e l’accessibilità tecnologica nel sistema

Razionale

L’evoluzione della chirurgia generale negli ultimi anni è stata straordinaria: dall’intervento di chirurgia open si è passati all’utilizzo di tecniche mininvasive, inizialmente mediante l’uso della laparoscopia e più recentemente con l’introduzione dell’uso di sistemi robotici applicati alla chirurgia. L’implementazione di tali tecniche mininvasive ha comportato, negli anni, dei vantaggi significativi: molti studi hanno, infatti, dimostrato che le procedure laparoscopiche comportano una riduzione della degenza ospedaliera, una migliore ripresa post-operatoria, un più rapido ritorno al lavoro, una riduzione del dolore, nonché un migliore risultato estetico [Kim et al., 2002; Fuchs et al., 2002; Allendorf et al., 1997]. Tuttavia, gli svantaggi della laparoscopia si annoverano nello specifico in limitazioni da parte del chirurgo per quanto riguarda la profondità e il movimento, nonché l’eventuale perdita della sensazione tattile, poiché non si ha un accesso diretto alla zona interessata, ma si agisce con un cavo in fibra ottica.

Proprio per questo motivo, l’evoluzione della tecnologia robotica, eseguita tramite l’utilizzo di macchinari altamente tecnologici che consentono al medico di eseguire gli interventi in maniera estremamente precisa, ha facilitato la realizzazione di una grande varietà di interventi in differenti contesti chirurgici [Yu et al., 2013]. La chirurgia robotica altro non è che l’evoluzione della laparoscopia con strumenti controllati con una console esterna che consentono movimenti su ogni asse di direzione, con una risoluzione e magnificazione dell’immagine di circa dieci volte, nonché consentendo la totale eliminazione di movimenti e tremori degli strumenti stessi [Boggi et al., 2015]. Oltre a questi vantaggi prettamente organizzativi e per l’operatore sanitario, eseguire un intervento con tecnica robotica, grazie a una migliore precisione dell’intervento, offre numerosi potenziali benefici per il paziente, quali minore degenza ospedaliera, minor dolore post-operatorio, ridotto rischio di infezioni, minore sanguinamento intra-operatorio, ridotta necessità di trasfusione, rapido ritorno a tutte le normali attività quotidiane e migliore risultato estetico [Roh et al., 2018; Flynn et al., 2021].

Nonostante gli indubbi vantaggi della chirurgia robotica, il suo utilizzo non è standardizzato all’interno della pratica clinica, anche a causa dell’alto costo della tecnologia in sé

Nonostante gli indubbi vantaggi della chirurgia robotica, il suo utilizzo non è standardizzato all’interno della pratica clinica, probabilmente a causa dell’alto costo della tecnologia in sé. A questo riguardo, numerosi studi hanno dimostrato che la chirurgia robotica assistita è associata a costi più elevati rispetto alla laparoscopia, non solo per l’acquisto del robot da parte della struttura sanitaria, ma anche per quanto concerne i costi di manutenzione e dei materiali monouso, nonché i tempi operatori più lunghi [Ielpo et al., 2019; Ielpo et al., 2017; Di Martino et al., 2021]. Tale ultimo aspetto risulta essere strettamente dipendente dall’expertise dell’équipe medico-chirurgica [Heemskerk et al., 2014], oltre al fatto che il tipo di intervento chirurgico, così come la capacità e l’esperienza del chirurgo, sono fattori che influenzano notevolmente la curva di apprendimento.

Alla luce di quanto sopra illustrato, si rende necessario, all’interno di un contesto ospedaliero con una expertise consolidata, comprendere i fattori che potrebbero agevolare un utilizzo routinario della chirurgica robotica (versus la tecnica laparoscopica e la open), così da definire i vantaggi a livello di efficienza clinica ed economica, i fattori di sicurezza (per l’operatore, l’ambiente, ma soprattutto per il paziente), valutando gli impatti organizzativi correlati alla struttura sanitaria, ma anche quelli correlati all’accessibilità della tecnologia all’interno del sistema, oltre che garantendo un impatto positivo per pazienti fragili e i loro caregiver.

Finalità del contributo proposto è quello di fornire una serie di evidenze, assumendo il punto di vista di una struttura sanitaria, sulla scorta dell’esperienza che la stessa può aver maturato sul tema dell’implementazione di un approccio chirurgico robotico, fornendo così un percorso (un viaggio) nella creazione di valore per la struttura, il paziente e gli operatori sanitari, informazioni non ancora disponibili in letteratura, soprattutto in una logica multidimensionale.

Obiettivo e metodologia

Sulla scorta di quanto sopra illustrato, l’obiettivo operativo dell’attività di ricerca presentata di seguito è la definizione dei vantaggi correlati alla chirurgia robotica, rispetto alla laparoscopia standard, non solo in termini di efficacia clinica e sicurezza, ma anche in riferimento a benefici potenzialmente generabili da un punto di vista economico, organizzativo e sociale, prendendo, quindi, in considerazione anche il punto di vista dei pazienti e degli operatori sanitari.

Per il raggiungimento dell’obiettivo sopra indicato, è stata condotta una valutazione multidimensionale, avvalendosi dei modelli maggiormente referenziati, quali il Core Model [EUnetHTA, 2016] e l’AdHopHTA [Sampietro-Colom et al., 2016], così da comparare l’utilizzo della chirurgia robotica rispetto alla laparoscopia standard all’interno del contesto della chirurgia oncologica (nello specifico chirurgia colorettale, chirurgia pancreatica e chirurgia esofago-gastrica), il tutto assumendo il punto di vista della struttura sanitaria erogatrice di tali prestazioni e indagando i seguenti aspetti: rilevanza generale della patologia; rilevanza tecnica e benefici delle tecnologie oggetto di indagine; sicurezza; efficacia clinica; impatto economico-finanziario; impatto sull’equità; impatto etico e sociale; impatto legale; impatto organizzativo.

Si specifica come le dimensioni sopra esposte saranno opportunamente presidiate avvalendosi di differenti fonti di dati:

  • evidenze derivanti dalla letteratura, soprattutto per quanto concerne gli indicatori di efficacia, sicurezza e di efficienza;
  • dati di reale pratica clinica, derivanti da un’azienda sanitaria di Regione Lombardia, così da mappare e valorizzare economicamente la conduzione di tali interventi chirurgici, in ragione delle differenti tecniche utilizzate, valutarne il correlato impatto organizzativo, e definire un potenziale bacino di utenza su base annua in termini di pazienti con necessità di intervento chirurgico e tasso di penetrazione della chirurgia robotica;
  • percezioni dei professionisti sanitari a vario titolo coinvolti nel percorso chirurgico, attraverso la somministrazione di specifici questionari qualitativi, così da esplorare le dimensioni di impatto sull’equità, impatto etico e sociale, nonché impatto legale.

Risultati evidence-based: il profilo di sicurezza e di efficacia

La letteratura ha evidenziato, in generale, un profilo di safety migliore della chirurgia robotica rispetto agli interventi eseguiti con laparoscopia, soprattutto per quanto riguarda gli interventi di chirurgia colorettale, di chirurgia pancreatica e di chirurgia gastrica, dove l’utilizzo del robot è correlato a una perdita di sangue intraoperatoria significativamente minore [Han et al., 2020; Gavriilidis et al., 2019; Baral et al., 2022]. Degno di nota è inoltre segnalare che, all’interno dello specifico contesto della chirurgia gastrica, si è registrata una percentuale di complicanze postoperatorie pari a 12,01% in caso di intervento eseguito con chirurgia robotica versus 13,45% negli interventi con laparoscopia [Baral et al., 2022]. Tuttavia, la letteratura dimostra un profilo di sicurezza sovrapponibile tra le due tecniche chirurgiche per la chirurgia colorettale [Tang et al., 2021].

Da un punto di vista di efficacy, è stato individuato il parametro relativo alla conversione a una procedura “Open”, che conferma, nella più parti dei setting chirurgici, un effettivo miglioramento in termini di efficacia per gli interventi di chirurgia robotica se confrontati con gli interventi di laparoscopia (Tabella 1).

Setting chirurgico

Robot

Laparoscopia

p-value

Fonte

Chirurgia colorettale

6,40%

14,10%

0,035

Han et al., 2020

Chirurgia pancreatica

Dal 6% al 12%

Dal 15% al 26%

0.002

Gavriilidis et al., 2019;

Kamarajah et al., 2020

Chirurgia esofagea

2,63%

6,52%

0.662

Manigrasso et al., 2021

Chirurgia gastrica

0,88%

3,03%

0.050

Baral et al., 2022

Tabella 1.Parametro di efficacia: tasso di conversione a una procedura “open”

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Risultati di real-world evidence: l’impatto economico ed organizzativa

La definizione dell’impatto economico e organizzativo ha preso in considerazione l’intero percorso del paziente, dalla fase di pre-ricovero alla fase di follow-up, includendo inoltre anche gli eventuali accessi in Pronto Soccorso o un’ulteriore ospedalizzazione nei 3 mesi successivi all’intervento chirurgico.

I vantaggi della tecnica robotica non devono essere relegati solo alla sfera economica, ma è importante comprendere anche l’impatto di tale modalità chirurgica sull’organizzazione

Per la valorizzazione economica delle fasi di cui sopra, si è fatto riferimento a specifici flussi dati, in forma aggregata e anonima, che si annoverano nel flusso delle prestazioni ambulatoriali (in riferimento alla valutazione delle prestazioni ambulatoriali esterne riconducibili al percorso terapeutico dei pazienti, considerando sia le prestazioni diagnostiche, sia quelle di laboratorio, oltre che le eventuali procedure chirurgiche ambulatoriali), flusso SDO (ossia i flussi relativi ai ricoveri ordinari, nonché alle degenze relative allo sviluppo di qualche complicanza correlata all’intervento principale) e il flusso degli accessi in Pronto Soccorso.

Sulla scorta di quanto sopra, è doveroso specificare come l’occorrenza di accessi in pronto soccorso, nonché la necessità di re-intervento sia significativamente minore in caso di utilizzo della chirurgia robotica, all’interno di quasi tutti i contesti chirurgici indagati (Tabella 2).

Chirurgia colorettale

Chirurgia dell’esofago

Chirurgia gastrica

Chirurgia pancreatica

% di pazienti che hanno avuto esperienza di accesso in PS

Laparoscopia

18,97%

10,00%

20,00%

20,59%

Robot

7,27%

25,00%

40,00%

7,14%

p-value

0,039

0,018

0,047

0,012

% di pazienti che hanno avuto esperienza di un re-intervento

Laparoscopia

10,34%

60,00%

5,00%

17,65%

Robot

7,27%

16,67%

15,00%

17,86%

p-value

0,045

0,048

0,102

0,477

Tabella 2. Percentuale di pazienti con necessità di accesso in PS e re-intervento

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Da un punto di vista prettamente economico, dalla Tabella 3 si evince come l’intervento eseguito tramite l’utilizzo della robotica abbia comportato in quasi tutti i setting chirurgici, a eccezione della chirurgia gastrica, un risparmio medio per paziente nei costi totali di processo, variabile da un – 8,72% del setting chirurgico esofageo a un – 2,94% del setting chirurgico pancreatico.

 

Chirurgia colorettale

Chirurgia dell’esofago

Chirurgia gastrica

Chirurgia pancreatica

Laparoscopia

9.625,12 €

10.002,95 €

10.187,33 €

13.878,03 €

Robot

8.853,09 €

9.130,54 €

10.897,16 €

13.470,66 €

Scostamento (€)

– 772,03 €

– 872,41 €

709,83 €

– 407,36 €

Scostamento (%)

– 8,02%

– 8,72%

6,97%

– 2,94%

p-value

0,238

0,684

0,739

0,855

Tabella 3. Valorizzazione economica del percorso

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Dopo avere individuato il costo del percorso, l’analisi è proseguita con la definizione della sostenibilità economica aziendale, correlata a un utilizzo della chirurgia robotica, considerando un bacino di utenza pari a 131 pazienti con necessità di intervento chirurgico per il trattamento della patologia oncologica (57 interventi nel contesto della chirurgia colorettale, 15 interventi nel contesto della chirurgia esofagea, 28 interventi nel contesto nella chirurgia gastrica e 31 interventi in chirurgia pancreatica).

È stata pertanto condotta una analisi di impatto sul budget che ha previsto la comparazione tra uno scenario basale (altrimenti detto “Scenario AS IS”, in cui tutti gli interventi vengono erogati con chirurgia laparoscopica, rappresentativo della situazione occorsa nell’anno 2021) e due scenari innovativi (“Scenario TO BE 1” e “Scenario TO BE 2”) che prevedono l’introduzione della tecnica robotica e che si differenziano per un diverso tasso di utilizzo della stessa, rappresentativo di quanto occorso negli anni 2022-2024 (Tabella 4).

Chirurgia colorettale

Chirurgia dell’esofago

Chirurgia gastrica

Chirurgia pancreatica

 

Laparo

Robot

Laparo

Robot

Laparo

Robot

Laparo

Robot

SCENARIO AS IS

100%

0%

100%

0%

100%

0%

100%

0%

SCENARIO TO BE

33%

67%

57%

43%

43%

57%

56%

44%

SCENARIO TO BE 2

39%

61%

0%

100%

36%

64%

0%

100%

Tabella 4. Gli scenari dell’analisi di impatto sul budget

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Eccezion fatta per la chirurgia gastrica, il graduale passaggio alla chirurgia robotica ha comportato sostanzialmente un risparmio dei costi. In particolare, considerando il totale dei setting chirurgici, nello scenario to be 2 si è ottenuto un risparmio pari al -2,81% rispetto allo scenario AS IS (Tabella 5).

 

Laparoscopia

Robot

costi

Δ

Δ %

SCENARIO AS IS

1.410.670 €

0 €

1.410.670 €

0 €

0,00%

SCENARIO TO BE

628.642 €

752.852 €

1.381.493 €

-29.176 €

-2,07%

SCENARIO TO BE 2

316.047 €

1.054.946 €

1.370.993 €

-39.677 €

-2,81%

Tabella 5. Analisi di impatto sul budget

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I vantaggi della tecnica robotica non devono essere però relegati solo alla sfera economica, ma è importante comprendere anche l’impatto di tale modalità chirurgica sull’organizzazione. Sempre considerando i dati di real-life, benché i tempi di intervento siano mediamente superiori nella chirurgia robotica se confrontata con quella laparoscopica, confermando le evidenze di letteratura, la tecnica robotica è correlata a una durata della degenza inferiore, sia considerando l’intervento principale, sia considerando l’eventuale re-intervento (Tabella 6). In particolare, lo scostamento nei tempi di degenza del primo intervento varia dal -12,35% al -30,48% e nei tempi di degenza del re-intervento varia dal -1,67% al -57,52%.

 Chirurgia colorettaleChirurgia dell’esofagoChirurgia gastricaChirurgia pancreatica
LaparoRobotLaparoRobotLaparoRobotLaparoRobot

Media della Durata degenza intervento principale

8,78

6,33

19,30

16,92

17,10

14,95

22,91

15,93

p-value

0,018

0,039

0,033

0,048

Media della Durata degenza RE-ricovero

15,00

14,75

18,83

8,00

18,00

10,33

13,83

9,40

p-value

0,965

0,017

0,045

0,037

% pz che richiedono re-intervento

9,68%

8,00%

63,64%

37,50%

5,00%

17,65%

18,42%

22,58%

Stima degenza media

10,23

7,51

31,28

19,92

18,00

16,77

25,46

18,05

Tabella 6. La durata della degenza

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Sulla base del driver organizzativo sopra riportato, e considerando l’intero bacino di utenza pari a 131 soggetti, è evidente come per ciascun setting chirurgico l’utilizzo della robotica comporti un effettivo miglioramento in termini di degenza.

Nel particolare, nello “Scenario TO BE 2”, i giorni di degenza sono stati inferiori del 22,03% rispetto allo “Scenario AS IS” (Tabella 7): si può affermare come sicuramente a livello aziendale, questa riduzione di giornate di ospedalizzazione (variabile da 292 giornate a 516 giornate circa) possa avere un impatto notevole, anche in termini di aumento nell’accessibilità alle cure, con la possibilità di prendere in carico un maggiore numero di pazienti che richiedono un intervento chirurgico di questa natura.

 

Laparoscopia

Robot

costi

Δ

Δ %

SCENARIO AS IS

2.341,9

0,0

2.341,9

0,0

0,00%

SCENARIO TO BE

1.117,0

927,7

2.044,7

-297,2

-12,69%

SCENARIO TO BE 2

408,4

1.417,7

1.826,0

-515,8

-22,03%

Tabella 7. System capacity

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Sicuramente, una differente durata della degenza può impattare significativamente sulla valorizzazione economica della mancata produttività del paziente per episodio di ricovero. Considerando, quindi, un costo medio complessivo del trasporto, includendo pedaggio, carburante e manutenzione del veicolo, pari a €42,36 (andata/ritorno) e lo stipendio medio mensile di un soggetto in età produttiva, emerge come per ognuno dei setting chirurgici, negli interventi eseguiti tramite l’utilizzo della chirurgia robotica, i costi sociali risultino inferiori in un range variabile tra il -7,68% nella chirurgia gastrica e il 39,92% nella chirurgia esofagea (Tabella 8).

Chirurgia colorettale

Chirurgia dell’esofago

Chirurgia gastrica

Chirurgia pancreatica

Laparoscopia

717,31 €

2.054,63 €

1.213,22 €

1.696,00 €

Robot

525,92 €

1.234,39 €

1.120,06 €

1.194,67 €

Scostamento (€)

-191,39 €

-820,24 €

-93,16 €

-501,33 €

Scostamento (%)

-26,68%

-39,92%

-7,68%

-29,56%

Tabella 8. Valorizzazione economica della mancata produttività del paziente per episodio di ricovero

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Risultati qualitativi: le percezioni dei professionisti

Come illustrato nella sezione metodologica, le dimensioni di impatto sull’equità, di impatto sociale ed etico e di impatto legale sono state presidiate avvalendosi delle percezioni di un panel costituito da 21 esperti.

La Tabella 9 mostra come entrambe le tecnologie assicurino complessivamente accessibilità alle cure per tutta la popolazione, benché la chirurgia robotica abbia ottenuto un punteggio inferiore rispetto all’approccio laparoscopico seppur non statisticamente significativo, forse perché meno standardizzato risulta essere il suo utilizzo (valore medio Laparoscopia = 0,30 versus valore medio Chirurgia robotica = 0,07, p-value = 0,490).

Tuttavia, è importante porre attenzione ad alcuni item che potrebbero subire cambiamenti di maggiore entità come una maggiore capacità di generare fenomeni di migrazione sanitaria (valore medio Laparoscopia = 0,75 versus valore medio Chirurgia robotica = 1,42, p-value = 0,035).

Focalizzando l’attenzione sulla dimensione sociale ed etica, le due tecnologie risultano complessivamente sovrapponibili (valore medio Laparoscopia = 1,33 versus valore medio Chirurgia robotica = 1,54, p-value = 0,471). L’introduzione della robotica nella pratica clinica, secondo il parere degli esperti (che hanno assunto, però, il punto di vista del paziente), potrebbe però portare a un forte miglioramento in termini di impatto sulla soddisfazione del paziente (valore medio Laparoscopia = 1,67 versus valore medio Chirurgia robotica = 2,33, p-value = 0,022) e in termini di impatto sulla gestione del dolore post-operatorio (valore medio Laparoscopia = 1,33 versus valore medio Chirurgia robotica = 2,11, p-value = 0,33).

Infine, dal punto di vista legale, la robotica risulta ottenere un punteggio medio pari a 1,47 versus 1,33 ottenuto dalla laparoscopia standard (p-value = 0,873).

Dimensione di equità 9a

Laparoscopia

Robot

p-value

Accessibilità della tecnologia nel contesto locale di riferimento e correlati vantaggi/svantaggi

0,58

-0,33

0,186

Accessibilità della tecnologia alle categorie protette (fragili, anziani e portatori di handicap in particolare)

0,83

0,67

0,822

Potenziale impatto della tecnologia sulle liste d’attesa

-0,17

-1,00

0,103

Capacità della tecnologia di generare fenomeni di migrazione sanitaria

0,75

1,42

0,035

Esistenza di fattori che potrebbero impedire a un gruppo o a determinate persone di beneficiare della tecnologia

-0,08

-0,25

0,743

Impatto della tecnologia sull’accessibilità dovuta a una ottimizzazione del percorso, per una migliore gestione degli eventi avversi

0,08

0,33

0,687

Impatto della tecnologia sull’accessibilità correlata alla ottimizzazione del percorso chirurgico

0,08

-0,33

0,421

Valore medio della dimensione di equità

0,30

0,07

0,490

Dimensione etica e sociale 9b

Laparoscopia

Robot

p-value

Capacità della tecnologia di salvaguardare l’autonomia del paziente

1,44

1,78

0,487

Capacità della tecnologia di salvaguardare i diritti umani

1,33

1,33

NA

Capacità della tecnologia di salvaguardare l’integrità umana

1,11

1,11

NA

Capacità della tecnologia di assicurare la dignità umana del paziente

1,11

1,11

NA

Capacità della tecnologia di salvaguardare credo e convinzioni religiose del paziente

1,33

1,33

NA

Capacità della tecnologia di salvaguardare convinzioni culturali e morali

0,89

0,89

NA

Impatto della tecnologia sui costi sociali

1,00

1,11

0,821

I pazienti e la cittadinanza in generale possono avere un buon livello di comprensione della tecnologia

0,78

0,78

NA

Impatto della tecnologia sulla soddisfazione del paziente

1,67

2,33

0,022

Impatto della tecnologia sulla qualità di vita del paziente

1,67

1,67

NA

Impatto della tecnologia sulla qualità di vita dei care-giver e dei familiari

1,44

1,67

0,597

Impatto della tecnologia sulla gestione del dolore post-operatorio

1,33

2,11

0,033

Impatto della tecnologia sul tempo di recupero del paziente

1,56

1,89

0,466

Impatto della tecnologia sul decorso post-operatorio

1,56

2,00

0,297

Impatto della tecnologia sulle tempistiche di rientro alle abituali attività lavorative

1,56

1,78

0,641

Impatto della tecnologia sulle tempistiche di guarigione della ferita

1,44

1,78

0,534

Valore medio della dimensione etica e sociale

1,33

1,54

0,471

Dimensione legale 9c

Laparoscopia

Robot

p-value

Livello di autorizzazione della tecnologia (nazionale/europeo/internazionale)

1,75

1,75

NA

Necessità di inserimento della tecnologia in registro a livello nazionale/europeo

1,75

1,75

NA

Soddisfacimento dei requisiti di sicurezza richiesti

1,50

1,75

0,890

Soddisfacimento delle garanzie di produzione

1,50

1,75

0,890

Assoggettamento al controllo di prezzo

-0,25

-0,25

NA

Necessità di regolamentare l’acquisizione della tecnologia

1,50

1,75

0,890

La legislazione copre la regolamentazione della tecnologia per tutte le categorie di pazienti

1,50

1,75

0,890

Il manuale d’uso della tecnologia è esaustivo e completo

1,50

1,75

0,890

Infrazione dei diritti di proprietà intellettuale

1,25

1,25

NA

Valore medio della dimensione legale

1,33

1,47

0,873

Tabella 9a-b-c. Le dimensioni qualitative

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Conclusioni

La valutazione multidimensionale ha consentito di fornire una visione generale sull’utilizzo nella pratica clinica delle due differenti tecnologie, dimostrando come la chirurgia robotica abbia un ruolo migliorativo nei pazienti che vengono sottoposti a intervento chirurgico, rispetto all’utilizzo della laparoscopia tradizionale.

In questa ottica, focalizzando l’attenzione sullo specifico contesto ospedaliero aziendale, si riscontra come in linea generale, l’introduzione della chirurgia robotica abbia generato un saving di circa il 3% (ossia circa 40.000 €) rispetto ad una situazione di completa assenza di tale approccio, considerando una popolazione di 131 pazienti.

Benché l’intervento chirurgico condotto con supporto robotico necessiti di maggiori slot di sala operatoria (dato real-life assolutamente in linea con quanto emerso dalla letteratura), i pazienti trattati con chirurgia robotica presentano una minore permanenza presso il centro clinico nonché una minore occorrenza di complicanze che richiedono un re-intervento o un accesso in PS, generando a cascata anche un beneficio organizzativo rilevante, che può andare dalle 300 alle 500 giornate di degenza (forbice apparentemente ampia, ma in realtà strettamente dipendente dal tasso di utilizzo e di penetrazione dell’approccio robotico). È facilmente intuibile come tale diminuzione di ospedalizzazioni possa prevedere un aumento, nel tempo, dei pazienti potenzialmente trattabili, con un conseguente incremento nell’accessibilità alle cure dato dalla presa in carico da parte della struttura di un numero maggiore di soggetti con necessità di intervento chirurgici all’interno del contesto della chirurgia colorettale, esofagea, gastrica e/o pancreatica, andando a poter supportare nella miglior gestione della eventuale attesa di questa casistica di pazienti.

In conclusione, l’introduzione della chirurgia robotica, da proporre a quello specifico bacino di utenza eleggibile, può comportare benefici clinici nonché economico-organizzativi, sia considerando il punto di vista della struttura che eroga tali prestazioni, sia ai pazienti e ai caregiver, in termini di riduzione della mancata produttività correlata all’episodio di ricovero. Tutti i benefici, a lungo descritti, compensano i costi di acquisizione della tecnologia, infatti, non si tratta solo di vantaggi per i pazienti ma, anche, per l’azienda ospedaliera che avrà un tasso minore di ri-ospedalizzazione e di accessi in PS, con la possibilità di incrementare la propria system capacity.

Bibliografia

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Healthcare Datascience LAB - HD LAB, LIUC Business School, Università Cattaneo – LIUC, Castellanza (VA)
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Studente Laureato del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale, Università Carlo Cattaneo – LIUC