I danni della disinformazione e i benefici della consapevolezza: la pandemia ha messo sotto gli occhi di tutti l’importanza dell’alfabetizzazione sanitaria della cittadinanza. Ma non si tratta solo di stilare un bilancio dell’esperienza: è una lezione fondamentale per il futuro. Da queste premesse è nato il webinar “Migliorare l’alfabetizzazione sanitaria e proteggere il valore dell’accesso alle cure per un migliore coinvolgimento di cittadini e pazienti nella mitigazione del Covid”, organizzato da Active Citizenship Network (ACN), rete europea di Cittadinanzattiva, rivolto ai rappresentanti delle associazioni civiche e dei pazienti di tutta Europa: occasione per fornire informazioni aggiornate sul virus, condividere esperienze, identificare quanto appreso durante la pandemia e scambiare feedback.
![Mariano Votta](https://trendsanita.it/wp-content/uploads/2023/02/votta-150x150.jpg)
“Il Covid-19 ha avuto un impatto significativo su diversi fronti come quello delle malattie non trasmissibili: i pazienti oncologici e cronici sono stati lasciati quasi soli per molti mesi, soprattutto durante la prima ondata di pandemia – ha spiegato Mariano Votta, responsabile delle politiche in Europa di Cittadinanzattiva e direttore ACN -. A tre anni esatti dal primo lockdown, la situazione è per fortuna cambiata in meglio con:
- la scoperta e l’uso su larga scala dei vaccini anti-Covid, grazie a un investimento nella ricerca medica senza precedenti nella storia;
- una risposta attenta da parte delle autorità sanitarie;
- l’enorme impegno profuso da tutte le categorie di operatori sanitari, a cui andrà la nostra eterna riconoscenza per il sacrificio, anche in termini di vite umane;
- il senso di responsabilità della stragrande maggioranza dei cittadini nell’attuare comportamenti responsabili, seguendo le indicazioni delle pubbliche autorità al fine di prevenire e limitare i contagi;
- il contributo di tanti attori della società civile per agire e reagire contro la pandemia”.
Tutti fattori che hanno portato a una significativa riduzione del numero dei contagi e dell’incidenza del Covid-19 e delle sue varianti. Progressi enormi che però non ci mettono del tutto in una situazione di sicurezza, soprattutto se dovesse passare il messaggio – sbagliato – che il virus Covid-19 può essere sottovalutato perché ormai percepito innocuo. La pandemia di Covid-19 ha posto sfide significative alle comunità di pazienti e ACN, in continuità con il suo impegno nella lotta al Covid-19, si impegna ad aiutare a trovare soluzioni a queste sfide.
Per tenere viva l’attenzione sul tema e per contribuire a evitare che i pazienti Covid sperimentino l’incuria e l’abbandono che hanno vissuto i pazienti non Covid durante la pandemia, ACN ha deciso – con i due seguenti progetti europei, entrambi realizzati col supporto non condizionato di Pfizer, “Improving health literacy for better public and patient involvement in mitigating Covid-19 pandemic using interactive and intuitive educational tools” e “Protecting the value of access to care during – and after – the Covid-19 pandemic across Europe: focus on antivirals” – di investire in alfabetizzazione sanitaria per contribuire a mitigare gli effetti del Covid.
Un cittadino informato può fare la differenza non solo per la propria salute ma per la salute pubblica
La pandemia da Covid-19 ci ha insegnato quanti danni può arrecare anche un cittadino e paziente disinformato che perpetra comportamenti non salutari e quanto, invece, un cittadino e paziente informato può fare la differenza non solo per la propria salute individuale ma per la salute pubblica in generale.
La comprensione di quali siano i rischi, soprattutto per alcuni pazienti con comorbidità, e la consapevolezza di quali sono, invece, i benefici portati dalla vaccinazione anti-Covid, possono contribuire a mitigare la pandemia da Covid-19 e altri eventi simili, che non si possono escludere per il futuro: da qui il bisogno di trovarci più pronti e preparati.
Allo stesso tempo, la promozione di opportunità di confronto consente ai leader delle organizzazioni civiche coinvolte e ai gruppi di pazienti (PAG) di condividere le esigenze, le preoccupazioni e le migliori pratiche messe in campo dalle loro organizzazioni nella prevenzione, nella gestione, nel trattamento e nel follow-up del Covid-19.
L’alfabetizzazione sanitaria (Health Literacy) è un potentissimo strumento di garanzia della salute individuale e pubblica che ci permette di comprendere che la salute è un bene pubblico da preservare con azioni preventive individuali che diventano tanto più efficaci quanto più le seguiamo.
La scarsa alfabetizzazione sanitaria della popolazione è un problema di salute pubblica sottovalutato
Come dichiarato dagli esperti, l’infodemia legata al Covid-19 ha dimostrato che la scarsa alfabetizzazione sanitaria della popolazione è un problema di salute pubblica sottovalutato: in Europa, quasi la metà degli adulti ha riferito di avere problemi con l’alfabetizzazione sanitaria e di non avere le competenze necessarie per prendersi cura della propria salute e di quella degli altri.
In una prima sessione del webinar, intitolata “Conoscere e mitigare l’impatto del Covid-19”, Alessandra Medolla, medico di medicina generale presso l’ASL di Salerno, e Marco Vatri, geriatra dell’azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Firenze, che già in passato si erano prestati in analoghe iniziative organizzate da ACN, hanno trattato temi come il virus e le sue mutazioni e i meccanismi di funzionamento dei vaccini, sfatando anche alcune false credenze diffuse a proposito dei vaccini, come quella ormai smentita da anni sulla presunta correlazione con l’autismo.
In particolare, i vaccini ci hanno consentito di arrivare a convivere con il virus esposti a un minore rischio di contrarre la malattia in forma grave e soprattutto hanno drasticamente ridotto il rischio di ospedalizzazioni.
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Nella seconda sessione, intitolata “Il valore dell’accesso alle cure: focus sugli antivirali”, gli esperti si sono soffermati su cure e farmaci approvati (quando utilizzarli e quando, al contrario, non utilizzarli perché non danno alcun beneficio), ruolo degli antivirali, complicanze della malattia, Long Covid, e infine sull’importante punto della prevenzione e degli screening oncologici, i grandi assenti durante la pandemia.
Le stime della European Cancer Organization ipotizzano 100 milioni di screening non effettuati nella pandemia, sia a causa di difficoltà affrontate dai sistemi sanitari nel garantire l’accesso a queste prestazioni, sia di preoccupazioni da parte dei cittadini, che sovente hanno rinunciato per paura del contagio. Ritardi di cui prima o poi pagheremo il conto, come sottolineato nel report di IQVIA dall’eloquente titolo, Cancer won’t wait: il cancro non aspetta. Facendo riferimento al documento, Medolla ha sottolineato l’importanza delle azioni intraprese dai numerosi stakeholder per mitigare l’impatto della pandemia sugli screening.
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Ancora, l’esperta ha illustrato alcune delle azioni intraprese in Paesi europei con questo obiettivo. Ad esempio, in Portogallo sono state attivate unità di screening mobili con garanzie di igiene e sicurezza dopo ogni esame, mentre in Italia per quanto riguarda il tumore al seno è stato potenziato il triage per dare la priorità ai soggetti più a rischio.
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Le attività di ACN proseguono ad aprile con due appuntamenti, entrambi al Parlamento Europeo, a Bruxellesi: il 26 un convegno sul tema delle Terapie Avanzate in Europa: coniugare sostenibilità, innovazione e rispetto dei diritti dei pazienti, in occasione delle celebrazioni europee della 17^ Giornata Europea dei Diritti del Malato, e il 27 l’evento conclusivo del progetto AHEAD (Action for Health and Equity: Addressing medical Deserts) che mira a ridurre le disuguaglianze di salute affrontando la sfida dei deserti sanitari in Europa.