Introduzione
La polmonite è caratterizzata da un quadro infiammatorio acuto a carico del parenchima polmonare, ed esita spesso in importanti conseguenze dal punto di vista clinico ed economico. Sebbene i progressi compiuti nel campo della terapia antibiotica e delle strategie di prevenzione abbiano contribuito a ridurre l’impatto globale della patologia, la polmonite acquisita in ospedale (HAP) e la polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP) continuano a rappresentare importanti cause di morbilità, mortalità e prolungamento della degenza ospedaliera, con un conseguente aumento dei costi sanitari. A queste si affiancano le polmoniti acquisite in comunità (CAP), che costituiscono una rilevante causa di ospedalizzazione e che presentano tassi di mortalità significativi, soprattutto nei pazienti anziani [Lim et al., 2003; Ferreira Coimbra et al., 2020].
Durante la pandemia di COVID-19, la caratterizzazione epidemiologica della polmonite ha subito profonde modifiche, con una riduzione iniziale dei ricoveri per CAP (attribuibile alle misure di contenimento) e un aumento della mortalità intraospedaliera nei pazienti anziani [Lastrucci et al., 2021]. Tale incremento sembra legato a fattori indiretti, come la paura del contagio, che ha portato sia a una selezione dei casi più gravi, sia a ritardi nell’accesso alle cure, aggravando le condizioni cliniche al momento del ricovero. Nel periodo post-pandemico si è quindi assistito ad una modifica negli agenti eziologici determinanti il quadro di CAP, con una progressiva riduzione dell’impatto del SARS-CoV-2 e una conseguente ripresa della circolazione di una più ampia pletora di patogeni [Hessels et al., 2023].
Nonostante la rilevanza clinica della diagnosi eziologica, i metodi diagnostici convenzionali per l’identificazione dei patogeni responsabili di polmonite risultano spesso lenti e poco sensibili, con conseguente somministrazione di terapie empiriche non sempre appropriate. Questo approccio espone i pazienti al rischio di eventi avversi e favorisce l’uso prolungato e non mirato di antibiotici, contribuendo negativamente al fenomeno della resistenza antimicrobica.
La rapidità diagnostica può consentire trattamenti mirati più tempestivi ed efficaci
All’interno di questo contesto si inserisce il potenziale utilizzo di pannelli sindromici molecolari rapidi per la diagnosi di polmonite, ossia test che permettono di diagnosticare, in un tempo clinicamente rilevante, il patogeno responsabile di una data patologia, all’interno un ampio gruppo di patogeni, il cui quadro infettivo si può manifestare con segni e sintomi sovrapponibili. Con l’utilizzo di tali pannelli, è possibile ottenere, in maniera tempestiva, i risultati sia di identificazione del patogeno sia dei suoi potenziali meccanismi di resistenza, determinando quindi una riduzione del tempo necessario alla somministrazione di una terapia antibiotica appropriata.
Le evidenze disponibili suggeriscono come l’impiego del pannello molecolare sindromico rapido per la diagnosi di polmonite possa migliorare significativamente il tasso di rilevamento dei patogeni, ridurre il tempo alla diagnosi e alla somministrazione della terapia mirata, contribuire alla de-escalation degli antibiotici ad ampio spettro, migliorando così l’appropriatezza terapeutica [Murphy et al., 2020; Ginocchio et al., 2021; Moy et al., 2023; Buchan et al., 2020].
Diversi studi hanno dimostrato l’elevata sensibilità e specificità del pannello in vari tipi di campioni respiratori, nonché il suo impatto positivo su gestione clinica, tempo alla diagnosi e ottimizzazione della terapia antimicrobica [Verroken et al., 2024].
L’utilizzo sistematico del pannello molecolare sindromico rapido per la diagnosi di polmonite non è ancora pienamente standardizzato nel contesto clinico italiano
Tuttavia, l’utilizzo sistematico del pannello molecolare sindromico rapido per la diagnosi di polmonite non risulta ancora pienamente standardizzato all’interno del contesto clinico italiano, con una diffusione eterogenea tra le diverse realtà ospedaliere e tra i differenti livelli di integrazione. In questo scenario, appare fondamentale indagare il punto di vista dei professionisti sanitari che già utilizzano tale tecnologia, o che potrebbero essere chiamati ad utilizzarla in futuro, al fine di comprenderne le reali potenzialità e criticità percepite, e quindi garantirne una implementazione ottimale. In questa logica, valutare le percezioni dei professionisti riveste un ruolo strategico, in quanto consente di raccogliere evidenze di natura esperienziale su aspetti non sempre rilevabili e tracciati da un punto di vista quantitativo. Le opinioni e le esperienze degli operatori sanitari rappresentano, infatti, un elemento cruciale per identificare i fattori abilitanti e le barriere all’adozione della tecnologia, nonché per guidare l’integrazione efficace del pannello nei percorsi diagnostico-assistenziali già esistenti. Sulla scorta di questa premessa, il presente studio si propone di delineare con maggiore accuratezza, attraverso la raccolta delle percezioni dei professionisti sanitari coinvolti nel percorso di diagnosi di polmonite, le condizioni organizzative, formative e operative che possono supportare un utilizzo appropriato e sostenibile del pannello molecolare sindromico rapido, fornendo indicazioni utili sia a livello ospedaliero sia istituzionale.
Materiali e metodi
Con il fine ultimo di comprendere il valore aggiunto del pannello molecolare sindromico rapido, è stato condotto uno studio di natura qualitativa, così da indagare le percezioni dei professionisti coinvolti a vario titolo nel percorso di diagnosi di polmonite, attraverso la somministrazione di un questionario qualitativo, considerato come approccio ottimale per rilevare le percezioni dei professionisti sanitari in maniera oggettiva, anonima e indipendente.
In prima istanza, la survey è stata strutturata per indagare tali percezioni rispetto ai potenziali vantaggi del pannello molecolare, rispetto ai test diagnostici tradizionali.
Le percezioni dei professionisti sono state raccolte tramite un questionario qualitativo su vantaggi, fattori facilitanti e criticità
Nello specifico, i rispondenti sono stati chiamati a valutare specifici item qualitativi, attribuendo un punteggio variabile da -3 a +3 (dove -3 rappresenta un impatto fortemente negativo, 0 un impatto nullo, e +3 un impatto fortemente positivo, con gradazioni intermedie per descrivere livelli di impatto più moderati, sia in senso positivo sia negativo). Per valorizzare ulteriormente i dati raccolti e garantire una visione più strutturata e integrata dell’analisi, tali item sono stati successivamente riclassificati e aggregati in dimensioni chiave, tipiche della valutazione multidimensionale delle tecnologie sanitarie (HTA – Health Technology Assessment), così da suddividere le percezioni dei professionisti in aspetti quali:
- impatto sul profilo di sicurezza;
- impatto sul profilo di efficacia;
- impatto organizzativo;
- impatto legale;
- impatto sul paziente, in riferimento non solo agli aspetti di natura sociale (in termini di miglioramento della qualità di vita e dell’esperienza del paziente), ma anche agli aspetti di accessibilità alle cure.
In secondo luogo, il questionario intende indagare i fattori facilitanti e le criticità percepite rispetto all’adozione del pannello molecolare sindromico rapido.
È stata altresì condotta un’analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats), volta a individuare i principali elementi strategici a supporto della decisione istituzionale e ospedaliera per l’integrazione del pannello nei percorsi assistenziali per la diagnosi della polmonite, traducendo tali evidenze in attività operative sistematizzabili.
Risultati
Il campione è costituito da 31 professionisti, per lo più dirigenti medici di Unità Operativa (48%) o dirigenti medici di Laboratorio di Microbiologia (39%).
Le percezioni espresse dai professionisti, visionabili all’interno delle Tabelle 1-6, hanno evidenziato un impatto significativamente positivo del pannello molecolare sindromico rapido rispetto ai test tradizionali in tutte le dimensioni analizzate.
1. Sicurezza
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Test tradizionali
|
Pannello molecolare sindromico rapido
|
p-value
|
Impatto della tecnologia diagnostica sull’utilizzo appropriato delle molecole antibiotiche di ultima generazione, inclusa la terapia semi-target
|
1,06
|
2,52
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sullo sviluppo di complicanze, a causa di un ritardo nella diagnosi
|
-0,13
|
1,94
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sullo sviluppo di eventi avversi correlati alla terapia antimicrobica empirica ad ampio spettro (es. tossicità renale o altre infezioni)
|
0,26
|
1,52
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sullo sviluppo di resistenze antimicrobiche
|
0,9
|
1,48
|
0,012
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulle misure di Infection Control per prevenire la diffusione dei microrganismi patogeni
|
0,81
|
2,13
|
0,001
|
Valore medio della dimensione di sicurezza
|
0,58
|
1,92
|
0,006
|
Tabella 1. Dimensione della sicurezza: percezione dei professionisti coinvolti
Legenda: scala di valutazione variabile da -3 a +3 (indice di impatto, 0: nullo; +1: basso positivo; +2: medio positivo; +3: alto positivo, -1: basso negativo; -2: medio negativo; -3: alto negativo)
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2. Efficacia
|
Test tradizionali
|
Pannello molecolare sindromico rapido
|
p-value
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla capacità di arrivare ad una diagnosi eziologica
|
1,32
|
2,23
|
0,004
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla capacità di identificare i più comuni geni di resistenza
|
0,87
|
2,74
|
0,001
|
Impatto della tecnologia sul rilevamento delle resistenze antibiotiche
|
1,48
|
2,19
|
0,023
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla qualità/accuratezza del risultato fornito
|
1,84
|
2,1
|
0,309
|
Impatto della tecnologia diagnostica sul tempo al risultato diagnostico
|
0,19
|
2,81
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sul tempo di inizio di una terapia semi target
|
0,32
|
2,68
|
0,001
|
Impatto della tecnologia sulla durata della terapia empirica
|
0,39
|
2,16
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sul tasso di mortalità associato a infezione polmonare
|
0,61
|
1,42
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla sopravvivenza del paziente
|
0,81
|
1,68
|
0,001
|
Valore medio della dimensione di efficacia
|
0,87
|
2,22
|
0,001
|
Tabella 2. Dimensione dell’efficacia: percezione dei professionisti coinvolti
Legenda: scala di valutazione variabile da -3 a +3 (indice di impatto, 0: nullo; +1: basso positivo; +2: medio positivo; +3: alto positivo, -1: basso negativo; -2: medio negativo; -3: alto negativo)
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3. Impatto organizzativo
|
Test tradizionali
|
Pannello molecolare sindromico rapido
|
p-value
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla necessità di personale aggiuntivo all’interno del Laboratorio, così da offrire un servizio 24/7 e assicurare l’esecuzione continua dei test
|
0,81
|
1,19
|
0,325
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla necessità di personale aggiuntivo (es. medici, infermieri, etc…), all’interno dell’U.O., così da prendere in carico il paziente a seguito di diagnosi di polmonite
|
0,77
|
0,68
|
0,73
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla necessità di formare il personale coinvolto
|
0,87
|
0,81
|
0,813
|
Impatto della tecnologia diagnostica su tempi e curve di apprendimento da parte dei professionisti sanitari
|
1,29
|
1,06
|
0,401
|
Impatto della tecnologia diagnostica sull’aggiornamento delle attrezzature
|
1
|
1,81
|
0,011
|
Impatto della tecnologia diagnostica sui processi interni del Laboratorio di Microbiologia
|
0,84
|
1,9
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sui processi di collegamento tra il Laboratorio di Microbiologia e i reparti di degenza
|
0,58
|
2,03
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla produttività dei professionisti sanitari
|
0,55
|
1,42
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sui processi di acquisto dell’Azienda (in termini di definizione del bando di gara e identificazione del budget)
|
0,48
|
0,97
|
0,002
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla resistenza al cambiamento da parte del personale coinvolto
|
0,81
|
1,06
|
0,184
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla durata dell’ospedalizzazione in terapia intensiva
|
0,84
|
1,74
|
0,25
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla durata dell’ospedalizzazione in generale
|
0,77
|
1,68
|
0,241
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla possibilità di rassicurare il clinico sull’appropriatezza di gestione del paziente con polmonite
|
0,71
|
2,06
|
0,283
|
Valore medio della dimensione organizzativa
|
0,79
|
1,42
|
0,087
|
Tabella 3. Dimensione dell’impatto organizzativo: percezione dei professionisti coinvolti
Legenda: scala di valutazione variabile da -3 a +3 (indice di impatto, 0: nullo; +1: basso positivo; +2: medio positivo; +3: alto positivo, -1: basso negativo; -2: medio negativo; -3: alto negativo)
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4. Impatto legale
|
Test tradizionali
|
Pannello molecolare sindromico rapido
|
p-value
|
Impatto della tecnologia diagnostica sul soddisfacimento dei requisiti di sicurezza richiesti, in termini di adeguatezza alle misure di Infection Control
|
0,81
|
2,13
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sul miglioramento dei risultati dei programmi di antimicrobial stewardship
|
0,84
|
2,13
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla gestione di controversie legali insorte a seguito di mancanza di diagnosi eziologica e somministrazione di terapia inappropriata
|
0,81
|
1,39
|
0,106
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla gestione di controversie legali insorte a seguito di eventuali infezioni correlate all’assistenza (ICA)
|
0,68
|
1,39
|
0,047
|
Valore medio della dimensione legale
|
0,78
|
1,76
|
0,023
|
Tabella 4. Dimensione dell’impatto legale: percezione dei professionisti coinvolti
Legenda: scala di valutazione variabile da -3 a +3 (indice di impatto, 0: nullo; +1: basso positivo; +2: medio positivo; +3: alto positivo, -1: basso negativo; -2: medio negativo; -3: alto negativo)
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5. Accessibilità alle cure
|
Test tradizionali
|
Pannello molecolare sindromico rapido
|
p-value
|
Impatto della tecnologia diagnostica di generare migrazione sanitaria in caso di utilizzo
|
1,32
|
2,23
|
0,004
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla liberazione di posti letto in terapia intensiva
|
0,84
|
1,74
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla liberazione di posti letto in unità operativa
|
0,77
|
1,68
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla rapidità nella presa di decisione, garantendo una maggiore accessibilità alle cure
|
0,84
|
1,9
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sull’accessibilità alle cure
|
0,55
|
1,42
|
0,002
|
Valore medio della dimensione di equità
|
0,86
|
1,79
|
0,001
|
Tabella 5. Dimensione dell’accessibilità alle cure: percezione dei professionisti coinvolti
Legenda: scala di valutazione variabile da -3 a +3 (indice di impatto, 0: nullo; +1: basso positivo; +2: medio positivo; +3: alto positivo, -1: basso negativo; -2: medio negativo; -3: alto negativo)
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6. Impatto sociale ed etico
|
Test tradizionali
|
Pannello molecolare sindromico rapido
|
p-value
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla qualità di vita del paziente
|
0,77
|
1,48
|
0,001
|
Impatto della tecnologia sull’esperienza del paziente in riferimento al suo percorso diagnostico
|
1,32
|
2,23
|
0,004
|
Impatto del paziente sul miglioramento dei sintomi della polmonite
|
0,32
|
2,68
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sul percorso clinico, grazie al miglioramento dei programmi di antimicrobial stewarship
|
0,81
|
2,13
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sulla riduzione del dosaggio di antibiotico
|
0,32
|
2,68
|
0,001
|
Impatto della tecnologia diagnostica sul miglioramento percepito della qualità delle cure
|
1,32
|
2,32
|
0,003
|
Valore medio della dimensione sociale
|
0,81
|
2,25
|
0,001
|
Tabella 6. Dimensione dell’impatto sociale ed etico: percezione dei professionisti coinvolti
Legenda: scala di valutazione variabile da -3 a +3 (indice di impatto, 0: nullo; +1: basso positivo; +2: medio positivo; +3: alto positivo, -1: basso negativo; -2: medio negativo; -3: alto negativo)
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Secondo le percezioni degli esperti, l’integrazione del pannello molecolare sindromico rapido negli attuali percorsi di diagnosi di polmonite ha la capacità di migliorare complessivamente il profilo di safety (1,92 versus 0,56, p-value = 0,006) e di efficacia (2,22 versus 0,87, p-value = 0,001) rispetto all’utilizzo di test tradizionali.
La tecnologia innovativa permetterebbe sia di ridurre l’insorgenza di complicanze correlate alla progressione del quadro infettivo (1,94 versus -0,13, p-value = 0,001), sia di ridurre gli eventi avversi correlati alla somministrazione di una terapia ad ampio spettro (1,52 versus 0,26, p-value = 0,001).
Le percezioni dei professionisti sono a favore del nuovo pannello anche in riferimento a una potenziale riduzione delle resistenze antimicrobiche (1,48 versus 0,90, p-value = 0,012), rafforzando il ruolo del pannello molecolare nel promuovere un utilizzo più mirato e sicuro delle terapie antibiotiche. Focalizzando l’attenzione sul profilo di efficacia, il pannello molecolare sindromico rapido ha ottenuto una valutazione media pari a 2,22 (versus 0,87 per i test tradizionali, p-value = 0,001), rilevando una percezione positiva sul potenziale impatto sul tasso di mortalità associato a infezioni polmonari (1,42 versus 0,61, p-value = 0,001) e sulla sopravvivenza del paziente (1,68 versus 1,03, p-value = 0,001), a dimostrazione della capacità del pannello di migliorare gli esiti clinici.
L’integrazione del pannello può migliorare appropriatezza terapeutica e uso degli antibiotici
Benché i risultati dimostrino la sovrapponibilità complessiva delle due tecnologie a livello organizzativo, come evidenziato dal valore medio generale della dimensione organizzativa (1,42 versus 0,79, p-value = 0,087), i professionisti riconoscono un impatto positivo del pannello molecolare sindromico rapido sui processi interni del Laboratorio di Microbiologia (2,03 versus 0,58, p-value = 0,001), nonché sui processi di collegamento tra il Laboratorio di Microbiologia e i reparti di degenza (2,03 versus 0,58, p-value = 0,001), a dimostrazione del fatto che il pannello molecolare favorisce una comunicazione più efficace e tempestiva, ottimizzando il coordinamento del team multidisciplinare deputato alla corretta presa in carico e cura del paziente con polmonite, contribuendo così a una gestione più integrata e sinergica del paziente. Il miglioramento così percepito genererebbe a cascata anche un impatto favorevole sulla produttività dei professionisti sanitari (1,42 versus 0,55, p-value = 0,001).
Da un punto di vista esclusivamente legale, i rispondenti riconoscono al pannello la capacità di migliorare l’aderenza alle misure di Infection Control (2,13 versus 0,81, p-value = 0,001) e di contribuire ai programmi di antimicrobial stewardship (2,13 versus 0,84, p-value = 0,001).
Nel tentativo di comprendere l’impatto potenzialmente generato dall’introduzione della nuova tecnologia, prendendo in considerazione il punto di vista del paziente, l’analisi è proseguita con l’attenta disamina degli aspetti di equità e degli aspetti sociali. Le percezioni dei professionisti risultano significativamente maggiori, in caso di utilizzo del pannello molecolare sindromico rapido, per tutti i parametri della dimensione di equità, traducendosi in un impatto positivo sulla complessiva allocazione delle risorse e incremento dell’accessibilità alle cure (1,79 versus 0,86, p-value = 0,001).
Nello specifico, i risultati di percezione evidenziano una maggiore capacità dei pannelli sindromici di fornire informazioni utili per il supporto decisionale clinico, migliorando la tempestività e la precisione diagnostica (1,90 versus 0,84, p-value = 0,001). Un altro aspetto di rilievo è legato alla diminuzione della durata dell’ospedalizzazione (sia in generale sia in terapia intensiva – p-value = 0,001), che risulta una conseguenza diretta della diagnosi precoce e del trattamento tempestivo.
Formazione e supporto specialistico sono cruciali per un utilizzo appropriato
Da un punto di vista squisitamente etico e sociale, il pannello molecolare sindromico rapido si distingue per il suo maggiore impatto sul miglioramento della qualità di vita del paziente (1,48 versus 0.77, p-value = 0,001) nonché sul miglioramento dei sintomi della polmonite, reso possibile dall’identificazione rapida e precisa dell’agente eziologico (2,68 versus 0,32, p-value = 0,001). Questo aspetto è strettamente collegato anche alla dimensione relativa all’esperienza del paziente nei centri di riferimento (2,33 versus 1,32, p-value = 0,004), che risulta significativamente migliorata con l’introduzione di questa tecnologia diagnostica, favorendo il coinvolgimento del paziente nel processo di cura e aumentando il senso di sicurezza percepito da parte dello stesso, che riceve una diagnosi in tempi celeri.
Dopo avere definito i potenziali vantaggi del nuovo pannello rispetto allo standard of care, la seconda ed ultima parte della survey è dedicata a definire i fattori abilitanti all’utilizzo dello stesso, all’interno della pratica clinica italiana, che potrebbe essere facilitata da una combinazione di fattori di natura operativa, organizzativa, formativa e regolatoria.
Da un lato, i principali vantaggi percepiti dai professionisti operanti all’interno del laboratorio di microbiologia risiedono nella capacità del pannello di rilevare contemporaneamente e in poco più di un’ora numerosi agenti patogeni e meccanismi di resistenza associati, nella significativa riduzione dei tempi di risposta diagnostica, nella facilità d’uso e nella maggiore accuratezza rispetto ai test convenzionali. Dall’altro le unità operative identificano come principali benefici l’opportunità di somministrare in modo precoce una terapia antimicrobica mirata e di implementare tempestivamente le misure di controllo dell’infezione. Tali elementi sono ritenuti fondamentali per ridurre il tempo intercorrente tra la terapia empirica e l’avvio di una terapia mirata, con potenziali effetti positivi anche sulla durata della degenza.
Ulteriori fattori facilitanti individuati includono:
- l’integrazione dei pannelli sindromici nei percorsi clinici standard (PDTA), raccomandati da linee guida nazionali e internazionali, attraverso il coinvolgimento delle società scientifiche di riferimento;
- la creazione di specifici algoritmi diagnostico-terapeutici, ritenuti il principale fattore abilitante;
- la promozione di indicatori di performance (i.e.KPI) condivisi tra laboratorio e UU.OO., per garantire un monitoraggio congiunto delle performance;
- la possibilità di compartecipazione di budget tra le diverse unità, per favorire la sostenibilità economica del test.
Conclusioni
Per meglio sintetizzare gli elementi di valore correlati all’introduzione del pannello molecolare sindromico rapido nella pratica clinica italiana, si riporta nel seguito un’analisi SWOT, così da comprendere i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le minacce della tecnologia innovativa.
Punti di Forza
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Punti di Debolezza
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Rapidità diagnostica: il pannello molecolare sindromico rapido riduce significativamente il tempo necessario per ottenere una diagnosi rispetto ai metodi tradizionali (es. colture), permettendo di iniziare più rapidamente una terapia mirata
Maggiore accuratezza: sensibilità e specificità elevate nel rilevare i principali agenti patogeni delle polmoniti, correlata inoltre a una facilità di utilizzo percepita da parte della componente dei professionisti sanitari
Ottimizzazione dell’uso degli antibiotici: il pannello molecolare sindromico rapido favorisce la de-escalation antibiotica, riducendo l’uso di antibiotici ad ampio spettro e contrastando il fenomeno dell’antibiotico-resistenza
Benefici organizzativi: possibile riduzione della durata della degenza ospedaliera e migliore gestione dei posti letto grazie a un trattamento più tempestivo e appropriato
Supporto alle strategie di antimicrobial stewardship: il pannello molecolare sindromico rapido contribuisce ad un uso più razionale e mirato degli antibiotici, in linea con le raccomandazioni internazionali
Maggiore facilità nella gestione delle infezioni: clinici ritengono che il pannello molecolare sindromico rapido permetta un miglior controllo delle infezioni, riducendo il rischio di infezioni non trattate correttamente
Riduzione del tempo alla terapia ottimale: i professionisti sanitari apprezzano la rapidità di ottenimento dei risultati, che consente di modificare rapidamente la terapia antibiotica, evitando trattamenti inappropriati
Maggiore affidabilità rispetto ai metodi tradizionali: i professionisti percepiscono il pannello molecolare sindromico rapido come uno strumento diagnostico più preciso e affidabile rispetto alle colture tradizionali, soprattutto nei pazienti critici
Maggiore coerenza con linee guida cliniche e di stewardship: l’adozione del pannello molecolare sindromico rapido viene percepita come allineata alle linee guida ospedaliere e internazionali in tema di gestione delle infezioni respiratorie e uso degli antibiotici, contribuendo a una pratica clinica più appropriata, documentabile e difendibile anche sotto il profilo legale e regolatorio
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Necessità di personale formato: l’utilizzo del pannello richiede un’adeguata familiarità con l’interpretazione dei risultati, che può rendere utile – soprattutto nelle fasi iniziali di adozione – un percorso di formazione mirato per garantire un’integrazione ottimale nei processi decisionali clinici e diagnostici.
Integrazione nei flussi di lavoro: può richiedere una revisione dei protocolli diagnostici e una riorganizzazione del percorso assistenziale. Difatti, alcuni professionisti segnalano che il pannello molecolare sindromico rapido non è ancora integrato nei percorsi diagnostici ospedalieri, generando incertezza sul suo utilizzo sistematico.
Resistenza al cambiamento: parte del personale è abituato alle metodiche tradizionali e mostra resistenze all’adozione di un test innovativo
Costo elevato: il test ha un costo superiore rispetto ai metodi tradizionali, e ciò potrebbe rappresentare un ostacolo all’adozione diffusa soprattutto da parte di alcune amministrazioni attente esclusivamente agli aspetti economici o con un focus particolare su questo ambito
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Opportunità
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Minacce
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Riduzione dei costi sanitari a lungo termine: se utilizzato correttamente, il pannello molecolare sindromico rapido potrebbe ridurre i costi legati alle complicanze, alla durata della degenza e all’uso inappropriato di antibiotici, con un vantaggio sul costo di gestione del paziente
Maggiore efficienza nei percorsi ospedalieri: l’introduzione del pannello molecolare sindromico rapido nei PDTA potrebbe migliorare la gestione complessiva delle polmoniti, con benefici per pazienti e ospedali, in termini di impatto organizzativo
Riduzione degli eventuali contenziosi legali: una diagnosi più tempestiva e precisa potrebbe contribuire a una maggiore tracciabilità delle decisioni cliniche, riducendo il rischio di contenziosi e favorendo una pratica più conforme ai principi di appropriatezza prescrittiva
Adattabilità a diversi contesti clinici: può essere utilizzato differenti contesti clinici e organizzativi, ampliando il suo impatto
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Vincoli di budget: le strutture sanitarie potrebbero non avere fondi sufficienti per implementare il test su larga scala, rischiando di dover procedere ad una selezione stringente della popolazione su cui utilizzare il test e creando quindi disparità di accesso alla tecnologia
Possibili ritardi nella standardizzazione: l’adozione potrebbe variare tra le diverse Regioni o ospedali, rendendo difficile l’integrazione nei protocolli nazionali
Accettazione clinica variabile: alcuni reparti potrebbero accettare più facilmente il pannello molecolare sindromico rapido rispetto ad altri, creando una disparità nell’accesso alla tecnologia tra le diverse unità operative
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Tabella 7. Analisi SWOT
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Come mostra la SWOT sopra proposta, il pannello molecolare sindromico rapido offre numerosi punti di forza che possono rivoluzionare la gestione delle polmoniti in ambito clinico, considerando, nello specifico, le percezioni reperite da parte della componente clinica che si trova o troverà a utilizzare tale tecnologia. Innanzitutto, la sua rapidità diagnostica è un vantaggio significativo rispetto ai metodi tradizionali, riducendo i tempi per l’identificazione dei patogeni e permettendo un inizio tempestivo della terapia mirata. La precisione del test nel rilevare i principali agenti patogeni delle polmoniti garantisce una diagnosi accurata, fondamentale per il trattamento efficace, soprattutto in pazienti critici. Inoltre, l’uso del pannello consente un’ottimizzazione dell’uso degli antibiotici, favorendo la de-escalation e contrastando l’antibiotico-resistenza.
I benefici organizzativi percepiti non sono da sottovalutare: una diagnosi più rapida può ridurre la durata della degenza ospedaliera e migliorare l’utilizzo dei posti letto, ma anche contribuire a un uso razionale e mirato degli antibiotici. La maggiore affidabilità rispetto ai metodi tradizionali e la facilità di identificazione delle infezioni multi-resistenti sono altre caratteristiche chiave apprezzate dai professionisti. Da questo punto di vista, infatti, il nuovo pannello ha il potenziale di ridurre significativamente i costi sanitari a lungo termine, poiché un trattamento precoce e mirato riduce il rischio di complicanze e la necessità di trattamenti antibiotici prolungati. Inoltre, la sua introduzione potrebbe migliorare la gestione dei percorsi diagnostici, rendendo le diagnosi delle polmoniti più rapide ed efficienti, e rappresenta una solida base per un’integrazione nei PDTA, ottimizzando ulteriormente i flussi ospedalieri. La possibilità di adattarsi a diversi contesti clinici amplia l’impatto di questa tecnologia, facendola diventare uno strumento cruciale per la gestione delle infezioni in ambiente ospedaliero.
L’efficacia diagnostica è elevata, ma restano ancora barriere di accesso e uso
Nonostante gli innumerevoli vantaggi percepiti, le principali problematiche legate all’introduzione del pannello molecolare sindromico rapido, secondo quanto emerso dalle risposte della survey, riguardano principalmente aspetti economici, formativi e operativi. Tra questi, il costo del test rappresenta il fattore critico più frequentemente segnalato. Molti rispondenti sottolineano come il prezzo attuale costituisca una barriera significativa alla diffusione della metodica e suggeriscono che i costi della diagnostica “d’urgenza” dovrebbero essere integrati nei costi assistenziali complessivi, prevedendo una condivisione delle spese con i reparti utilizzatori per favorire una maggiore accessibilità. Un altro tema centrale è rappresentato dalla formazione in tema di utilizzo e interpretazione dei risultati del pannello, con l’esigenza di consolidare procedure e percorsi nella gestione dei pazienti rispetto alle problematiche legate ai batteri multi-resistenti (MDR), garantendo la appropriata lettura delle informazioni fornite dal test, ma anche la prescrizione appropriata alle popolazioni che maggiormente possono trarre beneficio dall’utilizzo dello strumento diagnostico. È stata pertanto evidenziata l’importanza di un supporto specialistico, suggerendo che il referto dovrebbe essere accompagnato da un commento esplicativo da parte del microbiologo o che, in alternativa, i risultati dovrebbero essere discussi con il clinico tramite una consulenza telefonica per facilitarne l’interpretazione e la contestualizzazione clinica.
Inoltre, è stata sottolineata la necessità di un’educazione specifica rivolta ai medici richiedenti il test, focalizzata sui benefici e limiti della metodica, al fine di favorire un utilizzo consapevole e appropriato, contribuendo così a una ottimizzazione e migliore allocazione delle risorse, e favorendo altresì una maggiore integrazione dello stesso all’interno degli attuali percorsi clinici. Da questo punto di vista, le percezioni dei professionisti sono in linea con le evidenze disponibili sull’introduzione di nuovi dispositivi diagnostici in vitro. Una recente review [Basu et al., 2024] evidenzia come la curva di apprendimento dei professionisti sia un elemento cruciale da considerare, poiché la capacità del personale di utilizzare correttamente la tecnologia influenza direttamente l’accuratezza diagnostica e i tempi di risposta nei confronti del percorso del paziente sia sotto il profilo organizzativo sia considerando la storia del paziente stessa. Pur trattandosi di una metodica percepita da molti come intuitiva e più semplice rispetto alle tecniche microbiologiche tradizionali, resta utile prevedere un percorso formativo mirato, soprattutto nelle fasi iniziali di adozione.
I fattori abilitanti possono superare le barriere solo in contesti strutturati e formati
Degno di nota è infine segnalare come, secondo i professionisti coinvolti, l’utilizzo del pannello molecolare sindromico rapido potrebbe contribuire a ridurre i rischi di contenziosi medico-legali, soprattutto in riferimento a infezioni correlate all’assistenza (ICA) e diagnosi eziologiche mancate, migliorando la tracciabilità del processo diagnostico. Questo si traduce in un supporto alla sicurezza clinica e al rispetto delle normative, potenzialmente utile anche in un’ottica di gestione del rischio clinico.
In generale, le percezioni dei clinici hanno rilevato come l’introduzione del pannello molecolare sindromico rapido possa rappresentare un’opportunità significativa per migliorare la diagnosi e il trattamento delle polmoniti, con evidenti vantaggi in termini di rapidità, accuratezza e ottimizzazione della terapia antibiotica.
Tuttavia, per garantire un’implementazione efficace e diffusa, è necessario affrontare le barriere economiche e organizzative segnalate dai professionisti.
In particolare, è fondamentale definire protocolli chiari per integrare il nuovo pannello nei percorsi diagnostici ospedalieri, formare il personale sanitario sui vantaggi, limiti e modalità di utilizzo del test, e sensibilizzare il personale medico per superare la resistenza al cambiamento, facilitando così l’adozione della nuova tecnologia.
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