Un documento condiviso per la telemedicina in Italia

Sedici società scientifiche e sanitarie presentano un documento condiviso sulla telemedicina e chiedono un tavolo di lavoro con Ministero della Salute e Agenas. Il documento

Dopo un lavoro di un anno, oggi è il giorno in cui al ministero della Salute si presenta il documento promosso dalle Società scientifiche e sanitarie con l’obiettivo di affiancare fattivamente e in modo cooperativo il generale processo di costruzione dell’ecosistema digitale della sanità. Questo per evitare che le trasformazioni e gli interventi in atto possano giungere senza tenere conto del punto di vista importante degli operatori sanitari e dell’impatto che modelli avanzati possano avere sui modelli organizzativi e fare in modo che l’innovazione possa decisamente essere messa a sistema utilizzando a pieno i fondi destinati dal PNRR.

Sono coinvolte Associazione Italiana Neurologi Ambulatoriali Territoriali (AINAT), Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), Associazione italiana Sanità digitale e Telemedicina (AiSDeT), Associazione Medici Diabetologi (AMD), Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI), Società Italiana di Cardiologia (SIC), Società Italiana di Diabetologia (SID), Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici (SIFO), Società Italiana di Neurologia (SIN), Società Italiana di Nefrologia (SINefrologia), Società Italiana di Reumatologia (SIR), Società Italiana Unitaria di Endocrinochirurgia (SIUEC), Società italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) e Società Italiana per la Direzione e il Management delle professioni Infermieristiche (SIDMI).

La Digital Health rappresenta un tassello importante della gestione della cronicità

La Digital Health, si legge nel documento, rappresenta un tassello importante della gestione della cronicità, anche alla luce della riforma dell’assistenza di prossimità, che si intende attuare nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 6 C1 e C2 e, a tale scopo, risulta strategico l’inserimento degli strumenti di Digital Health nel SSN. Il motivo che ha stimolato la creazione di un gruppo di lavoro comune tra le diverse Società scientifiche e sanitarie sulla Telemedicina è stato quindi quello di volere comprendere e affrontare con maggiore contezza e in maniera condivisa le indicazioni di mutamento di sistema, date dalla recente attività normativa sulla Telemedicina nel quadro delle misure e degli obiettivi posti dal PNRR, e sulla riorganizzazione della rete assistenziale, che negli ultimi due anni hanno dato una spinta decisiva all’implementazione delle piattaforme e delle soluzioni di Telemedicina nei processi assistenziali e di cura.

Viene quindi riepilogato l’attuale perimetro di indirizzo normativo: Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni di Telemedicina del 19/12/2020, Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare (DM 29/4/2022), Nuovi modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel SSN (DM 77/2022), Approvazione delle Linee guida per i servizi di Telemedicina. Requisiti funzionali e livelli di servizio – 21/9/2022 pubblicato in GU il 2/11/2022, Procedure di selezione delle soluzioni di telemedicina e diffusione sul territorio nazionale, nonché i meccanismi di valutazione delle proposte di fabbisogno regionale per i servizi minimi di Telemedicina e l’adozione delle Linee di indirizzo per i servizi di Telemedicina – DM 30/9/2022 in GU il 22/12/2022, Casa come primo luogo di cura (ADI) – DM 23/1/2023 in GU il 6/3/2023.

A questa produzione normativa si aggiungono le attività da parte di Agenas di realizzazione della Piattaforma nazionale di Telemedicina (marzo 2023), della Piattaforma di Intelligenza Artificiale (dicembre 2022) e i diversi tavoli di lavoro avviati, sempre nel corso del 2022, dal Ministero della Salute. Non ultima, la presentazione, avvenuta lo scorso maggio, dei POR (Piani Operativi Regionali) da parte delle Regioni, tra cui si ricordano come benchmark le Regioni Puglia e Lombardia, che dovranno essere approvati entro il mese di giugno 2023 e che daranno il via, nel prossimo triennio, alle attività concrete di realizzazione dei servizi di Telemedicina con l’obiettivo di raggiungere entro il 2026 il target di 200mila pazienti assistiti target nazionale.

Nell’insieme, si tratta di provvedimenti che investono il mondo medico e delle professioni sanitarie con un impatto sensibile sulla reingegnerizzazione dei processi assistenziali e di cura e sulla modalità di relazioni con il paziente, nonché di governo del processo sanitario e che prefigurano un SSN più agile, moderno e più vicino al cittadino e ai suoi bisogni. Ma c’è di più, sostengono i professionisti nel documento condiviso: la scommessa è quella di mettere in moto opportunità di sostenibilità, equità e universalità del SSN. Una sfida culturale e sanitaria cui le Società scientifiche e sanitarie non possono mancare.

Tra i principali temi trattati nella carta: l’importanza del coinvolgimento dei professionisti della sanità nei luoghi di riflessione su questi argomenti, i Pdta digitali, l’innovazione senza spreco (di risorse).

Le proposte

Nella consapevolezza che il SSN è un sistema afferente a 20 Sistemi regionali e a una Provincia autonoma (Trento), riporta il documento, si ritiene che, in collaborazione con il Ministero della Salute e Agenas, sia necessario costituire un Tavolo di lavoro con le società scientifiche e sanitarie, che realizzi delle Linee guida di indirizzo per:

  • modelli organizzativi sottesi alla realizzazione dei processi assistenziali e di cura in Telemedicina (vedi ad esempio gli aspetti di natura legale e di rischio o di organizzazione dei team aziendali);
  • indicazione dei bisogni di formazione organizzati e coerenti con le politiche di sistema e di indirizzo;
  • monitoraggio della realizzazione dei progetti di Telemedicina nelle Regioni realizzati nel triennio 2023/2026.

Le Società scientifiche e sanitarie contemporaneamente si adopereranno nel prossimo triennio per:

  • editare modelli di riferimento di PDTA in ambiente digitale;
  • avviare attività di formazione e informazione capillare e diffusa in coerenza con gli obiettivi di sistema anche in collaborazione con le
    associazioni dei pazienti;
  • realizzare una biblioteca dei progetti di Telemedicina e di Reti digitali di patologia realizzati nell’ultimo decennio;
  • realizzare una biblioteca omogenea della documentazione scientifica prodotta a valle dei progetti di Telemedicina realizzati;
  • proporre modelli organizzativi dei ruoli professionali all’interno della revisione dei processi assistenziali e di cura in ambiente digitale in Telemedicina, in particolare per quanto riguarda l’”ultimo chilometro” e cioè quello legato alla cura e all’assistenza al domicilio del paziente e al coinvolgimento organizzato delle professioni sanitarie e sociosanitarie;
  • proporre modelli di valutazione clinica e assistenziale degli ambienti di Telemedicina utilizzate dal punto di vista delle ricadute in termini di outcome rispetto agli obiettivi aziendali e alla domanda di assistenza e salute dei pazienti.

Conclusioni

In ultimo, le Società scientifiche e sanitarie chiedono di agire e di collaborare pienamente al processo di innovazione digitale in Sanità per:

  • esaltare l’aspetto clinico e assistenziale e quindi aiutare a spostare l’attenzione sugli aspetti di natura più squisitamente medica e sanitaria che tecnologica;
  • agire in un quadro di indicazioni generali più chiaro, ordinato e lineare;
  • collaborare per la stesura di un quadro normativo più unitario e omogeneo a tutela e garanzia delle figure mediche e sanitarie, del paziente e delle stesse aziende sanitarie;
  • produrre documenti scientifici di validazione clinica e assistenziale dei risultati dei progetti associati al PNRR Missione 6 C1 e C2.

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Adriana Riccomagno
Giornalista professionista in ambito sanitario